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Lane: errare diabolicum

Il Vicenza gioca col Legnago probabilmente la più bella gara della stagione, ma ricade nel solito errore che già è costato i pareggi a Padova e col Fiorenzuola e getta alle ortiche una vittoria meritatissima. Sugli scudi Della Morte e Delle Monache, assolutamente incontenibili per gli uomini di Donati. C’era forse un rigore su Greco nel secondo tempo ma non si può dare troppe colpe al signor Vogliacco di Bari, che ha arbitrato dignitosamente

C’è molta contentezza per la prestazione e per le 5 occasioni da goal. Ma resta il dato che nelle ultime gare sono stati gettati ben 6 punti. E adesso la Triestina può tentare il sorpasso.

LE PAGELLE DEL “BAFFO” BELLONI

CONFENTE 6,5: i biancorossi dominano in lungo e in largo, ciò nonostante al portiere berico serve un’uscita miracolosa nel primo tempo per evitare il vantaggio veronese. Censurabile il suo rinvio di piede al 10’.

LAEZZA 6,5: buona la sua prestazione là dietro. Un colpo di testa al 56’. Chiude bene i varchi, come all’89’ e mantiene alta l’attenzione finchè, al 91’ non deve uscire per infortunio. Sarà un caso ma è allora che il Lane prende gol. Allora non è lui che portava sfiga…

(SANDON) n.g.: il gol di testa di Zanandrea arriva dalla sua parte. Situazione già vista. 

GOLEMIC 6: fa il suo, senza infamia e senza lode. Perde qualche duello aereo che di solito non teme. Il traversone che consente al Legnago l’aggancio è forse troppo alto per i centrali. Sta di fatto che avrebbero dovuto imparare la lezione e invece la frittata si ripete.

CUOMO 6+: in generale positiva la sua prestazione. Anche perché non si sottrae alla fase di ripartenza. Nel primo tempo qualche buon recupero di palla. Si vede meno nella ripresa. 

DE COL 6+: prosegue nel suo periodo di crescita. Combatte sulla fascia sinistra e qualche volta tenta anche l’accelerata corsara. Un assist ben riuscito al 13’.

CAVION 7: una buona gara, tutta sostanza e fosforo. Sorretto dalla sua esperienza si fa trovare ovunque la squadra abbia bisogno. A parte un erroraccio al 32’, porta sulle spalle il peso del centrocampo e qualche volta prova anche la giocata personale.

GRECO 6.5: partita di luci e ombre, ma stavolta con le luci in netta prevalenza. La sua posizione tra le linee mette spesso in difficoltà gli ospiti. Va un paio di volte al tiro e in un’occasione si incunea bene in area, subendo un intervento che va rivisto alla moviola.

COSTA 7,5: partita eccellente, la sua. Da vero leader in campo non lesina iniziative sempre pericolose. Un buon assist al 4’, bissato al 23’. Suo lo zampino nell’azione del gol.

DELLA MORTE 8: incontenibile finchè lo sorregge il fiato. Troppa roba per il povero avversario diretto, che arranca senza beccarlo mai. Tre occasioni da gol e tanta tanta qualità. Salta l’uomo come un birillo e al 35’ solo la traversa gli nega la rete da standing ovation. Il vero incursore non è a teatro con Vannacci.

DELLE MONACHE 8: il “bocia” è un’iradiddio. Si capisce perché la Samp non l’ha mollato e se lo riprenderà a fine stagione. Quando mette il turbo lascia sul posto i difensori e ha un dribbling micidiale. Rovesciata volante al 3’. Grandissime azioni all’8’, al 13’ e al 33’. Serpentina micidiale al 54’. Fa impazzire il povero Zanadrea, che andrà in gol (guarda caso) solo quando l’ex blucerchiato è sotto la doccia.

(PROIA) 5,5: entra e dovrebbe dare spessore al Lane che è in vantaggio. Purtroppo si vede solo per un tiro che gli resta in canna.

PELLEGRINI 6/7: dimostra di essere in fase di crescita. Interpreta abbastanza bene il ruolo di terminale. Un bel tiro al volo al 23’, che avrebbe meritato di più. Protagonista della rete dell’1-0 al 60’, quando corregge in gol il pallone calciato dal compagno.

Allen. VECCHI 7: si fa presto a dire che non avrebbe dovuto far uscire Delle Monache (crampi) per Proia e mettere Sandon per Laezza (infortunato). Il problema del Vicenza non è individuale ma di squadra. Quando la disattenzione fatale si ripete quasi allo stesso modo, significa che un problema difensivo c’è, anche se la retroguardia è una delle meno perforate del campionato. Detto questo, occorre riconoscere l’evidenza di un Vicenza che per 75 minuti gioca un calcio champagne, cancellando dal campo la rivelazione della stagione. La delusione per l’epilogo è cocente, ma gli applausi tributati dal Menti per il gioco espresso sono strameritati. Ora si tratta di lavorare per individuare il problema e trovare l’antidoto. Perché purtroppo se non lo si fa, l’avventura agli spareggi diventa davvero ardua.

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