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Il punto di Alberto Belloni: "Albinoleffe-Vicenza, il peggior finale della STORIA (in attesa dei play out)"

Qualche commento a margine della conferenza stampa di Moreno Zocchi, la quale ha ridato voce a un Vicenza Calcio sin qui nemmeno sottotitolato per i non udenti

La situazione favorevole era completata da un ottimo rapporto con l’allenatore (almeno questo è quanto filtrava dallo spogliatoio), con l’amministratore nominato dal Tribunale, con i tifosi che avevano ritrovato entusiasmo per i propri colori, testimoniato non solo da importanti presenze al Menti e in trasferta, ma anche da sacrifici economici personali. Tutto convergeva verso il meglio dunque, comprese le aspettative di poter ricevere i compensi arretrati per il lavoro svolto. Una situazione talmente rosea da aver indotto buona parte dei giocatori (Beruatto, Di Molfetta e Lanini esclusi) a defilarsi dalla liberatoria, legando i propri destini a quelli del Lane fino al giugno. Ebbene, qual è la spiegazione fornita per una chiusura di stagione da incubo, fatta di passi falsi contro le dirette concorrenti? Sarebbe il trauma psicologico per essersi sentiti chiedere (chiedere, intendiamoci, non imporre) una riduzione del 20% sugli emolumenti, volta ad una politica di risparmio durante la gestione provvisoria.

Alla qual richiesta, peraltro, gli stessi giocatori hanno chiuso la porta con un semplice NO (facendo benissimo, detto per inciso, visto che gli accordi erano differenti). Ma secondo la vulgata da Bar Sport è bastato questo improvvido tentativo di De Bortoli a sconvolgere le fragili testoline dei nostri portacolori, sconvolgendone l’equilibrio psicofisico ed avviandoli ad una flessione di rendimento che, senza questo shock, sarebbe certamente decollata verso le vette più alte della categoria. Ditemi un po’… Ma ci prendono tutti per minchioni? Con la stessa “faccia di tolla” potrebbero provare anche a convincerci che Gesù Cristo sia morto di freddo. Passiamo però alla parte dell’intervento del DS che mi è piaciuta.

PASSARE ALLA STORIA...IN NEGATIVO

E che dovrebbe vieppiù far riflettere la nostra Armata Brancaleone. “Se ci dovessimo salvare e restare in serie C, non potrei festeggiare” ha detto Zocchi. “Potrei farlo se fossi il Direttore del Renate, non certo quello del Lanerossi Vicenza.”. Mi piacciono queste parole, perché da un lato danno dignità al suo lavoro, pur non scevro da qualche errore, e dall’altro mettono una pietra tombale all’eventuale tentativo, (una volta vinti i play out) di trasformare i giocatori in piccoli grandi eroi. In un campionato normale (non nel Barnum costruito dalla Federazione, con squadre che vanno e vengono e alla fine una sola retrocessione in serie D) il Lane sarebbe già matematicamente declassato, senza nemmeno passare per l’extra time. I numeri parlano da soli.

Perché, pur vincendo a Bergamo, i biancorossi chiuderanno all’ultimo posto dell’intero lotto. Il meglio che questo gruppo e questo mister possono fare, dopo tante pagine imbarazzanti, è solo quello di far bene agli spareggi, confermando sul campo la categoria. L’alternativa peggiore, quella che angustia i poveri tifosi del Lane, i quali negli ultimi 20 anni pensavano di aver visto il peggio del peggio, è regalare a città e provincia una squadra esiliata in serie D. Non succede da più di 80 anni. Perdendo i play out, se ci pensiamo, i nostri eroi avrebbero davvero la possibilità di passare alla Storia del calcio… Ma in negativo, naturalmente!

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