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Aimo Diana, un allenatore forse alla svolta

Il mister comincia forse a vedere la luce in fondo al tunnel

Aimo Diana comincia forse a vedere la luce in fondo al tunnel. Il bello è che il chiarore filtra proprio nel momento in cui il tecnico biancorosso deve lasciare ai box il suo bomber principe Ferrari, tre senatori come Golemic, Cavion e Ierardi e un protagonista del mercato estivo come Fausto Rossi. Sulla partita vinta nettamente contro la Pro Patria, il mister è andato un po’ controcorrente: “Mi dispiace per il gol subìto alla fine. Vero è che di errori ne abbiamo fatti di ben più gravi nel passato, ma sono particolari che stanno ad evidenziare come non siamo ancora al 100%. E poi i due gol iniziali ci hanno reso il compito molto più facile: abbiamo giocato finalmente con la mente sgombra senza fantasmi. Ora non è il caso di fare voli pindarici, non abbiamo fatto niente…”

La gara del Menti è però importante perché consegna agli applausi del pubblico un giocatore di sicuro talento ma anche molto criticato sin qui. Parliamo di Pompeu Da Silva Ronaldo, autore di una prova maiuscola e non solo in occasione della rete del vantaggio (il gol di Scarsella e suo per metà), ma anche per la qualità della partita, scevra dagli errori che troppo spesso hanno costellato le prestazioni del brasiliano. Pochissimi palloni persi o sbagli nell’appoggio e una continuità e lucidità che non avevamo mai visto. Continua il tecnico: “Sappiamo che lui è un giocatore più di costruzione che di marcatura, ma è uno dei pochi che ha i tempi per buttarsi dentro al centro, dando un’alternativa alle azioni laterali. Sin qui ha un po’ sofferto le critiche ma vi assicuro che non ha mai mancato di assicurare al gruppo impegno e volontà. Per lui una piccola rivincita personale.”

In un momento difficile, specie dopo la Waterloo di Fiorenzuola, l’allenatore ha chiesto aiuto ai suoi giovani, che hanno risposto presente ad alta voce, dimostrando che la convinzione espressa da molti che il Lane abbia a disposizione quasi due squadre non è fondata sul nulla. “Ogni tanto serve linfa nuova, perché il campionato è lungo e arriveranno momenti in cui tutte le formazioni dovranno fare i conti con i ricambi. Ho detto chiaramente ai ragazzi che non mi devono dimostrare nulla, conosco perfettamente il loro valore anche se qualche volta mi tocca tenerli ai margini. Soprattutto mi è piaciuta la grinta del secondo tempo sul 2-0, segno che la lezione di Coppa è stata assimilata.”

Anche l’esperimento di usare De Col nel braccetto difensivo ha avuto esito positivo. “Sono convinto che sia un ruolo che il ragazzo può svolgere bene: è strutturato fisicamente e ha il passo veloce. Questo mi dà un’alternativa in più nella retroguardia, dove siamo un po’ cortini. Ma anche Sandon sta rispondendo bene, mentre Tallarico e Tronchin confermano quel che di buono hanno fatto in categoria nello scorso campionato.” Resta forse il problema dell’attacco, conclude Diana: “Intento ha ripreso a segnare Della Morte, che per noi è fondamentale. Pellegrini e Rolfini hanno qualche difficoltà. Il primo sta dando un grande contributo in fase di non possesso palla. Va bene così, perché sono convinto che si sbloccherà e il resto arriverà di conseguenza. Lo stesso vale per Rolfo che deve solo trovare la fiducia che solo i gol ti danno.”

Concludiamo con una considerazione importante. Se la luce in fondo al tunnel prefigura un Vicenza nuovo e diverso, va considerato che sin qui il Lane ha dovuto quasi fare a meno dei gol che sono stati decisivi nella stagione passata. Quelli del Loco, ancora alla ricerca di se stesso. Se il Vicenza è la bella squadra vista ieri contro i bustocchi, che cosa sarà quando potrà contare sulle marcature del suo puntero? Domanda legittima, non vi pare?

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