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Il comparto agricolo tra crisi economica e andamento meteorologico anomalo

Nonostante l'andamento meteorologico non certo favorevole e la crisi economica che ancora imperversa nel nostro Paese che ha causato un calo nel 2012, il comparto agricolo veneto continua ad essere il punto di forza della Regione. Non si può dire la stessa cosa della provincia di Vicenza che, invece ha risentito molto di questi fattori sul suo comparto agricolo

A causa della crisi economica e dell’andamento meteorologico anomalo, il 2012 è stato un anno da dimenticare per il comparto agricolo italiano e in modo particolare per la Regione Veneto che nonostante tutto è riuscito a resistere. Come ogni anno Veneto Agricoltura, l’Azienda Regionale Agricolo, Forestale e Agroalimentare del Veneto, presenta “il rapporto sulla congiuntura agroalimentare veneta”. “Anche quest’anno – ha spiegato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato, in occasione della presentazione del Rapporto 2012 - il settore agricolo veneto dovrà fare i conti con la crisi economica in atto e il conseguente calo dei consumi. E’ nostro dovere però continuare a sostenere le imprese agricole per renderle sempre più competitive in un mercato in costante evoluzione. Il prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, che la Regione Veneto sta delineando in questo momento, punterà proprio su aspetti quali l’innovazione delle imprese agricole, l’inserimento dei giovani, la sburocratizzazione, la flessibilità”.


 

Il 2012, si legge nel Report è stata un’annata non particolarmente fortunata per il comparto agricolo italiano a causa non solo della crisi economica ma anche dell’andamento meteorologico anomalo durante la stagione estiva, caratterizzata da temperature molto elevate e da un prolungato periodo di siccità. Nonostante ciò il fatturato complessivo del settore agricolo della Regione Veneto ha tenuto. Il rapporto, presentato il mese scorso a Legnano, ha fornito al mondo rurale la possibilità di conoscere e analizzare le tendenze in atto, i risultati economico-produttivi della scorsa annata e gli scenari entro i quali si sono realizzati. Per quanto concerne la produzione della provincia di Vicenza bisogna fare un distinguo fra tutti i maggiori prodotti agroalimentari tipici della Regione e della Provincia e cioè i cereali (mais e cereali a paglia quali frumento tenero, duro e orzo) e le colture agro-industriali (bietola e soia).


 

Partiamo della produzione di mais: a livello regionale le superfici impiegate per questa coltura si attestano su circa 308 mila ettari con Vicenza che, con 26.530 si attesta al penultimo posto per superficie investita, dopo Padova, Venezia, Rovigo, Treviso e Verona. Nonostante però questo incremento anche a livello regionale della superficie, il pessimo risultato in termini di resa produttiva induce a stimare una produzione finale di circa 1,6 milioni di tonnellate di mais granella (-35%), in forte riduzione praticamente in tutte le provincie.


 

Per quanto riguarda la campagna cerealicola 2011-2012, le produzioni sono state le migliori degli ultimi anni sia in termini quantitativi che qualitativi. A livello regionale, la resa media della raccolta è stata di circa 7,1 tonnellate, con un aumento del 21% rispetto al 2011. La Provincia di Vicenza anche in questo caso non ha ottenuto ottimi risultati, stabilendosi, con 6.262 mila ettari di terreno utilizzati per questa coltura, al penultimo posto per superficie investita. Prima di lei Rovigo, Padova, Venezia, Verona e Treviso. L’incremento delle superfici e il buon andamento della resa hanno consentito di ottenere, a livello regionale, un’abbondante produzione finale: a livello regionale il raccolto dovrebbe attestarsi sulle 629 mila tonnellate, con una crescita del 26% rispetto all’anno precedente.


 

La produzione di Soia è l’altra nota dolente della provincia di Vicenza. Con 4.690 ettari di terreni investiti in questa coltura si attesta al penultimo posto a livello regionale. Quello della soia, comunque, è un dato In controtendenza rispetto alle altre produzioni: la superficie coltivata a soia in Veneto nel 2012 si stima possa essersi attestata su circa 68.700 ettari (-11% rispetto al 2011), interrompendo il trend positivo degli ultimi anni. A livello regionale, la contemporanea flessione degli ettari coltivati e delle rese produttive ha determinato una notevole riduzione della produzione, che è scesa a circa 154.400 tonnellate, in calo del 43% rispetto al 2011.


 

Proseguiamo con la barbabietola da zucchero: a livello regionale, gli investimenti sono risaliti a circa 13 mila ettari, con un aumento del 39% rispetto al 2011. Il 90% delle superfici si concentra nelle tre provincie tradizionalmente più vocate, Rovigo, Venezia e Padova. La provincia di Vicenza, nonostante si attesti al penultimo posto a livello regionale, si caratterizza però per il forte incremento degli investimenti, circa il 58% in più rispetto al 2011.


 

Insomma, nonostante l’andamento meteorologico non certo favorevole e la crisi economica che ancora imperversa nel nostro Paese che ha causato un calo nel 2012, il comparto agricolo veneto continua ad essere il punto di forza della Regione. Non si può dire la stessa cosa della provincia di Vicenza che, invece ha risentito molto di questi fattori sul suo comparto agricolo.

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