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Arzignano, ancora uno scarico irregolare nella condotta meteoritica pubblica

Lo scorso 22 gennaio, a seguito di una segnalazione, la Polizia locale ha rilevato la presenza di reflui di colorazione biancastra nella roggia che costeggia via Chiampo nel Comune di Arzignano

Ancora uno sversamento illegale nella Roggia ad Arzignano. Lo scorso 22 gennaio, a seguito di una segnalazione, la Polizia locale ha rilevato la presenza di reflui di colorazione biancastra nella roggia che costeggia via Chiampo nel Comune di Arzignano. Immediatamente è intervenuto il personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente per effettuare i necessari controlli. Purtroppo questi territori non sono nuovi a questi fatti. Già lo scorso 3 ottobre avevamo segnalato su queste pagine un grave episodio di inquinamento ambientale: erano stati ritrovati, infatti, reflui di colore violaceo sempre nella Roggia di Arzignano.

Anche in quel caso si trattò di uno sversamento irregolare, come hanno confermato i tecnici Arpav in un comunicato «si è rilevato uno scarico irregolare proveniente dalla rete meteorica aziendale della ditta G.E.A. Srl. di Arzignano. L’irregolarità derivava dalla tracimazione di acque reflue, prodotte nel corso dell’attività produttiva, dalla normale vasca di accumulo alla rete meteorica aziendale e, tramite questa, alla condotta meteorica pubblica confluente a valle nella roggia di Arzignano».

A distanza di tre mesi, un nuovo caso. Questa volta lo scarico irregolare sembrerebbe provenire dalla ditta PIBA Marmi. Ad affermarlo la stessa Arpav in un comunicato: «si è riscontrato uno scarico irregolare proveniente dalla rete meteorica aziendale della ditta PIBA Marmi con sede operativa in via Chiampo ad Arzignano. Le verifiche hanno rilevato che, attraverso una tubazione di troppo pieno presente sulla vasca finale dell'impianto di depurazione aziendale, vi era uno scarico di reflui biancastri derivanti dalle lavorazioni del marmo nella rete meteorica aziendale e, tramite questa, alla condotta meteorica pubblica confluente a valle nella roggia di Arzignano». «La ditta PIBA Marmi, ha proseguito l’Arpav, si è attivata per effettuare la pulizia della rete meteorica e per la dismissione della tubazione di troppo pieno».

Insomma, cambia il responsabile dello scempio, ma il danno resta sempre lo stesso. E chi paga è sempre l’ambiente.

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