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Santorso, tentativo di  rapina ai danni di un ragazzo vicentino nella tarda serata di venerdì

La testimonianza raccolta da Giuseppe De Marchi, membro del comitato di cittadini PrimaNoi e consigliere comunale di Santorso

Santorso, tentativo di  rapina ai danni di un ragazzo vicentino nella tarda serata di Venerdì.

Ha raccolto la testimonianza del grave fatto Giuseppe De Marchi, membro del comitato di cittadini PrimaNoi e consigliere comunale di Santorso: “Nella tarda serata di Venerdì sera all’altezza dell’incrocio tra via Pozzati e Via IV Novembre un ragazzo vicentino durante la sosta al semaforo ha subito un tentativo di rapina da parte di due ragazzi di colore, il primo approfittando della sosta dell’auto ha aperto la portiera e ha tentato di strappare il marsupio agganciato in vita del conducente, non riuscendo nell’intento vista la reazione del protagonista dello sfortunato episodio, il secondo ha aperto l’altra portiera e lo ha colpito al volto con un pugno. Fortunatamente durante la colluttazione che ne è scaturita è riuscito a fuggire con l’auto per fermarsi in un bar nelle vicinanze dove ha avvisato le forze dell’ordine e raccolto l’aiuto di alcuni clienti. Successivamente si è recato presso l’ospedale Alto Vicentino per gli accertamenti sanitari”.

"Questo è un fatto sul quale non si può sorvolare, sebbene non si sappia ancora chi sono gli autori del tentativo di rapina non è difficile ipotizzare siano soggetti all’interno del programma di accoglienza o ne siano appena usciti vista anche la vicinanza con un l’hotel che gli ospita. Come comitato da più di un anno segnaliamo che la situazione di convivenza con i migranti è un bomba ad orologeria pronta ad esplodere, questo episodio non è che la punta dell’iceberg, basta seguire i fatti di cronaca che riportano oramai tutti i comuni soggetti all’accoglienza".

Sulla questione sicurezza, conclude De Marchi, “i cittadini non si sentono più sicuri nemmeno dentro le proprie abitazioni e dopo venerdì sicuramente tanto meno di circolare anche in un paesino come Santorso. Il collocamento indiscriminato nel territorio di soggetti sui quali non si sa praticamente nulla e comunque facili prede della malavita non appena escono dal programma di protezione potrà solamente evolversi in una situazione di disagio sociale con una convivenza sempre più difficile".

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