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Pullman da Vicenza per la manifestazione "Non una di meno" contro la violenza sulle donne

Sabato 26 novembre, indicativamente verso le ore 5.30 del mattino, il pullman partirà da uno dei due caselli autostradali di Vicenza. Dettagli più precisi nella giornata di venerdì

ADERISCI AL PULLMAN DI WE WANT SEX DA VICENZA IN DIREZIONE "NON UNA DI MENO".

ANDIAMO ASSIEME ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, SABATO 26 NOVEMBRE A ROMA.

PARTENZA PULLMAN: sabato 26 novembre, indicativamente verso le ore 5.30 del mattino da uno dei due caselli autostradali di Vicenza (daremo indicazioni più precise nel corso delle prossime giornate). 

Concentramento del corteo: ore14:00 in Piazza Esedra - Roma

RIENTRO: in serata - sabato 26 novembre - a fine manifestazione

PRENOTAZIONE APERTE: PRENOTATEVI A STRETTO GIRO!

PER PRENOTARE E/O AVERE INFORMAZIONISCRIVI A :
wws.vicenza@gmail.com


NON UNA DI MENO 
MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE.
La violenza sulle donne non è un problema soltanto di oggi; quando parliamo, scriviamo, discutiamo di violenza sulle donne e di femminicidio dobbiamo tener sempre presente una cosa: 
siamo tutt* coinvolt* . 
Lo siamo perché quotidianamente giustifichiamo atteggiamenti, anche piccoli e all’apparenza banali, che rafforzano quell’idea stereotipata su ciò che una donna deve o non deve fare o essere, e di conseguenza, su ciò che un uomo deve o non deve fare o essere. 
Anche noi siamo parte del problema: lo siamo quando accettiamo che vengano fatte distinzioni sin dall’infanzia fra ciò che “è da femmina” e ciò che “è da maschio” ; quando diamo per scontato che una donna si assuma il ruolo di cura all’interno di una coppia, o quando troviamo eccezionale che sia un uomo a farlo; quando diamo per scontato che il lavoro domestico tocchi alla donna e l’uomo, in caso aiuti; quando accettiamo passivamente disparità e iniquità sul posto di lavoro in base al genere di appartenenza.
La cultura dello stupro è proprio l’accettazione di questi modelli che normalizzano, quando non incoraggiano, la violenza di genere, che viene quindi percepita come parte inevitabile della società.
Siamo convint* che oggi servano azioni concrete: fondi per i centri anti-violenza (che stanno chiudendo in tutta Italia) programmi educativi volti a contrastare seriamente il bullismo omofobico ,gli stereotipi di genere, partendo dall’educazione alle differenze sin dalla prima infanzia.
È necessario un cambiamento culturale profondo che porti verso un cambiamento di mentalità.
Per questi motivi il 26 Novembre scenderemo in piazza da tutta Italia per dire basta alla violenza che tante, troppe donne subiscono ogni giorno. Per scegliere dei nostri corpi e delle nostre vite. il 27 Novembre allo stesso modo saremo a fianco di chi si oppone a un governo che sistematicamente ci priva dei diritti che ci spettano per scegliere dei nostri corpi e delle nostre vite, al corteo nazionale "C'è chi dice NO".

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