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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Progetto di informazione sulla demenza rivolto alla popolazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Nel Report sul decadimento cognitivo della regione Veneto (novembre 2013) si evidenzia per la provincia di Vicenza un aumento dei casi intercettati (37% nel 2009 e 44% nel 2010) con un aumento nel solo Alto Vicentino di 250 casi annui. L'Alzheimer Caffè Alto Vicentino è gestito dal Centro Medico di neurologia Rindola di Vicenza, che ha sedi anche nel veneziano e nel veronese e gode di una pluriennale esperienza nel settore.

L'Alzheimer Caffè Alto Vicentino nasce circa un anno fa come progetto fortemente voluto dall'amministrazione del comune di San Vito di Leguzzano e grazie alla collaborazione di Unicredit Foundation , in quanto non sono attualmente presenti strutture pubbliche/private che erogano un servizio continuativo di riabilitazione neuropsicologica integrata al sostegno familiare che consenta un prolungamento dell'autonomia e una migliore gestione della malattia anche a casa. L'Alzheimer Caffè si identifica come centro di riferimento dell'Alto Vicentino ottenendo il riconoscimento sia da parte dell'Ulss 4, che da parte della conferenza dei sindaci dei comuni dell'Alto Vicentino. Presso il centro viene fatta diagnosi, cura e terapia di riabilitazione cognitiva . I risultati più evidenti di questo tipo di terapia sono il rallentamento della malattia e la riduzione dei disturbi comportamentali.

Il declino delle facoltà cognitive legato alla demenza fa sì che spesso per i malati di Alzheimer diventi sempre più difficile occuparsi delle questioni che li riguardano. Così, finiscono per dipendere sempre più dall'aiuto dei familiari o di altre persone. A livello giuridico, col progredire della malattia, le persone affette da Alzheimer perdono la capacità di discernimento per cui, ad esempio, non possono più stipulare un contratto giuridicamente valido o dare il consenso a una terapia medica. Per evitare quindi di incorrere in problemi finanziari e legali, è bene che i malati di demenza pensino in tempo, ovvero quando sono ancora capaci di intendere e di volere e con la collaborazione dei loro familiari, come regolare le questioni personali e finanziarie e che decidano chi in futuro sia autorizzato ad agire per loro conto.

Proprio per approfondire queste tematiche a partire dal 26 aprile verranno organizzate una serie di serate dal titolo "Aspetti socio-sanitari legali e finanziari nella demenza" in cui interverranno vari specialisti tra cui la Dott.ssa Fontana, Assistente sociale di Sarcedo, per quanto riguarda le agevolazioni di tipo assistenziale a cui la persona con demenza può accedere (26 aprile a Sarcedo); il Responsabile operativo di distretto Unicredit Coltri per la gestione degli aspetti finanziari (5 maggio Marano Vic.); l'avvocato Cerasoli e Berto dell'Associazione il Diritto della medaglia per la gestione degli aspetti legali coadiuvati dal Dott. Zen, medico di medicina generale ( 12 maggio a San Vito di Leguzzano) e per concludere la Dott.ssa Santacaterina, geriatra territoriale di Ulss 4, la dott.ssa Lucchin, medico di medicina generale, per spiegare i servizi presenti sul territorio ( 17 maggio a Schio).

Gli incontri saranno gratuiti e rivolti a tutta la popolazione.

Verrà inoltre presentato lo sportello di orientamento, un servizio di consulenza gratuito a cui si può accedere su appuntamento (0444 023924).

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