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Scopri le passeggiate più belle del Vicentino

Una lista di itinerari facili e contemplativi, ma anche per chi ha gambe buone

La nostra è una provincia bellissima con tanti itinerari da scoprire. Ecco una lista di itinerari facili e contemplativi, ma anche per chi ha gambe buone, in pianura, collina, montagna. I cigni nel lago, il castello che domina la pianura, una ferrovia antica e un belvedere incastonato nella roccia, un sentiero lungo il Brenta. Da vivere in una giornata. Dall'anello di Lago di Fimon, al Sentiero del Castello di Marostica, un percorso lungo il Brenta, la Strada del Trenino di Asiago, e per i più allenati, le Gallerie del Pasubio. 

  • Lago di Fimon: percorso ad anello
  • Marostica: Sentiero dei Carmini dalla Piazza degli Scacchi al Castello Superiore
  • Asiago: La Strada del Vecchio Trenino
  • Pasubio: La strada delle Gallerie
  • Bassano: Il lungobrenta

Lago di Fimon

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Il rumore dell’acqua, il fruscio del vento, l’eleganza di un cigno e poi salici, pioppi e ninfee…sulle sponde del Lago di Fimon la mente riposa. Il giro completo del lago è una piacevole camminata nel verde, perfetta anche per i bambini. 

Un classico delle passeggiate vicino a Vicenza che non perde mai il suo fascino. Se volete potete arrivare anche in bici oppure in macchina, dovete prima raggiungere l'abitato di Arcugnano e poi seguire le indicazioni per il lago.

Questo romantico specchio d'acqua di circa 6 chilometri quadrati ha una profondità media di 2 metri, ed è incastonato tra le verdi colline dei Colli Berici 

Il percorso è un anello di circa cinque chilometri su stradina sterrata chiusa al traffico, ha delle varianti che lo possono allungare. Il tempo di percorrenza con tutta calma è di un paio d'ore.

È un ambiente lacustre meraviglioso: da gustare le luci, il canto dei grilli e delle rane, i colori, gli odori, i fiori, le canne palustri, le ninfee, l'erba dei campi, la coppia di cigni, le lucciole, questo è certamente uno degli scorci più belli dei Monti Berici e del Veneto.
In estate vi sono diversi tratti alberati, in molti ci vanno la sera, c'è anche un chiosco in cui rifocillarsi al termine della gita. 

È molto vicino alla città di Vicenza, quindi può essere affollato soprattutto la domenica pomeriggio. Se si ama la solitudine già il sabato o, ancor meglio, nei giorni feriali fuori stagione si ha tutta la natura solo per se.

Il lago di Fimon è uno dei laghi più antichi d'Italia, una stima approssimativa, che tiene conto della tipologia dei sedimenti e delle velocità con cui si sono accumulati, suggerisce che la base della successione potrebbe avere un'età di oltre 150.000 anni. deriva da una glaciazione e risale al Neozoico e l’uomo l’aveva prescelto fin dalla notte dei tempi come luogo adatto per abitarvi. Nelle torbiere dei d'intorni sono stati trovati resti di animali, anche tropicali, di insediamenti di palafitte. Al tempo dei romani erano presenti delle ville, organizzate come aziende agricole date in premio a soldati valorosi o come pensione. 

GRADO DI DIFFICOLTA': FACILE

Foto di copertina di Giovanni Dal Lago

Marostica: Sentiero dei Carmini dalla Piazza degli Scacchi al Castello Superiore

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Dalla chiesa dei Carmini, da cui prende il nome ( la chiesa con la grande scalinata che si vede dalla piazza) parte questo percorso spettacolare che porta al Castello superiore. Il verde e il paesaggio sono notevoli. Dopo la visita al centro storico, alla piazza degli scacchi e al Castello del Palazzo Comunale, la salita al Castello Superiore è quasi d'obbligo. E questa passeggiata è, certamente, il modo più corretto per andare a visitare l'anello superiore della cinta muraria medioevale. Conosciuta in tutto il mondo per la partita a scacchi vivente dove si racconta la storia della bella Lionora, figlia del castellano, e dei suoi due pretendenti, passando per Marostica non si può perdere questa breve escursione.

Il sentiero dei Carmini è un bellissimo sentiero che circumnaviga la città di Marostica. È sempre un grande piacere risalire dalla piazza degli Scacchi dove si trova il castello inferiore e con qualche difficoltà giungere alla sommità del piccolo colle dove si erge maestoso il castello superiore.

La passeggiata inizia presso la Chiesa dei Carmini, poi si sale attraversando un vasto oliveto fino alla sommità dove si gode di uno stupendo panorama su Marostica e dintorni .

Il turistico percorso, pur facile e breve, è abbastanza ripido e completamente selciato. Servono scarpe con suola di gomma spessa. Sconsigliabile percorrere il sentiero con le scarpe col tacco a spillo che porterebbero a scivolose emozioni.

L'andata/ritorno richiede un'ora, ma è bello divagare nel parco e visitare con cura le mura ed il castello superiore sul colle Pausolino.

GRADO DI DIFFICOLTA': MEDIO 

Asiago: La Strada del Vecchio Trenino

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Una passeggiata adatta a tutti, anche a famiglie con bambini e passeggini a seguito, dove il punto di forza non è il dislivello o la fatica,  ma i dolci panorami che si possono ammirare su tutto l'altopiano di Asiago.

Il trenino "Vaca Mora" saliva da Piovene Rocchette fino ad Asiago ora è una bella passeggiata tra boschi e pascoli lungo il percorso dove un tempo c’erano le rotaie a scartamento ridotto tra l’altopiano e Schio. La linea è stata interamente smantellata, ne rimangono però i caselli e le gallerie. In una nicchia delle gallerie è possibile visitare una piccola grotta carsica. Sul percorso si trovano numerosi cartelli che raccontano con foto e testi la storia della vecchia ferrovia.

Il Percorso

Si parcheggia la macchina presso lo stadio del ghiaccio di Asiago, la partenza è dalla vecchia stazione. Il sentiero segue l'andamento dell'antica ferrovia che collegava l'altopiano di Asiago alla pianura veneta, salendo lungo il Costo, ad una velocità di 10 km l'ora. Fu inaugurata nel lontano 1910 e contribuì alla crescita delle attività economiche dell'altopiano di Asiago fino alla sua chiusura nel 1958. Oggi invece è stata recuperata come itinerario ciclopedonale lungo ben 20 km, con un lieve dislivello di 250 metri e adatto sia alle bici che per le semplici camminate.

Ci sono belle vedute sui vari comuni dell'altopiano, il percorso è tra il verde e abbastanza pianeggiante. Dopo Canove si entra in un bellissimo bosco di abeti rossi, bianchi e pini e si nota come una parte della strada della ferrovia sia stata scavata nella roccia, quasi fosse una trincea, ormai ricoperta di piante e vegetazione. Lungo il percorso si trovano diversi pannelli che indicano la posizione e il percorso ancora da compiere. Prima di arrivare a Cesuna si trova un casello ferroviario, testimone dell’antica ferrovia.

D'estate i prati sono fioriti e si tingono di giallo e mille colori.

Sull'Altopiano di Asiago si possono effettuare diverse escursioni, molte legate agli eventi della Guerra 1915/18. Tra i tanti itinerari possibili i più interessanti sono: il Monte Ortigara (tempio sacro degli Alpini) e Cima Caldiera, il Museo all'aperto di Monte Zebio, Il Forte Corbin e le gallerie del Monte Cengio, i cimiteri di Val Magnaboschi, il Monte Fior e Castelgomberto. E ancora la piana di Marcesina, il Forte Lisser di Enego, il Forte Campolongo di Rotzo.

GRADO DI DIFFICOLTA': MEDIO

Pasubio: La strada delle Gallerie

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Sicuramente è un sentiero non adatto a tutti: ci sono alcuni tratti molto esposti specialmente verso l’ultimo pezzo prima di arrivare al Rifugio Achille Papa e nelle gallerie in cui c’è buio totale quindi è consigliato indossare calzature da montagna e portarsi una torcia 
Se si è un po' allenati in circa 3 ore si arriva al rifugio. La Strada delle 52 Gallerie rappresenta indubbiamente un grande classico tra i giri in montagna e non delude mai. 

La strada delle gallerie (in realtà una mulattiera) è uno dei più famosi percorsi della cerchia prealpina, unica nel suo genere. Oltre che dalla ardita e impensabile concezione del tracciato, e dall’immenso lavoro di scavo, l’escursionista è continuamente attratto, quando non c’è nebbia, da un panorama mutevole e spesso mozzafiato che egli può ammirare da un ballatoio naturale sempre nuovo. Lo sguardo spazia fra creste, guglie e precipizi fino agli altri gruppi montuosi, ma anche ai dolci pendii collinari e alla pianura. La galleria più lunga è la diciannovesima che, come la ventesima, si avvolge più volte su sé stessa formando una spirale ascendente nella roccia.

Il percorso
Da Bocchetta Campiglia, attraverso un moderno portale d’ingresso, si imbocca la strada mulattiera che dopo alcuni tornanti raggiunge lo storico portale della prima galleria, costruito nel 1917.
Il percorso guadagna rapidamente quota nel tratto iniziale, superando, tra pinnacoli e dirupi, i rocciosi contrafforti della Bella Laita, ora addentrandosi nella roccia, ora affacciandosi a picchi vertiginosi.

Entra ed esce continuamente dalle prime venti gallerie, alcune delle quali hanno uno sviluppo particolare (gallerie 12, 19, 20), fino a immettersi, a quota 1700 m, nell’impluvio della Val Camossara, che viene superata con un ampio giro tagliandone a mezza costa i ripidi pendii (gallerie 31 e 32).
Usciti dalla valle a quota 1842 m, la strada procede pressoché in piano sopra la tormentata e mirabile zona dei Vaj che sboccano sulla strada.
Si sfiora il passo di Fontana d’oro (1870 m; tempo: due ore e quindici minuti).
Dopo un ultimo tratto in leggera salita, spettacolare perché intagliato nella roccia precipite, che porta alla quota massima di 2000 m poco dopo la galleria 48, la strada scende rapidamente a Porte del Pasubio e quindi al rifugio Papa (1928 m; tre ore) attraverso le tortuose gallerie 51 e 52.

Escursione molto suggestiva! Da fare assolutamente se siete amanti del trekking!
Accortezze:

  • Scarpe antiscivolo,
  • Torcia 
  • 6 euro in monetine per il parcheggio

Rifugi

All’arrivo: Rifugio Generale Achille Papa, a Porte del Pasubio (1928 m), dove termina la strada delle gallerie.
Di proprietà del CAI, Sezione di Schio.
Prima della partenza, a Passo Xomo: Rifugio Passo Xomo

GRADO DI DIFFICOLTA': DIFFICILE

Bassano  - il lungobrenta

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Per molti, la pittoresca Bassano del Grappa è sinonimo di passeggiate domenicali tra le vie del centro ma la città racchiude anche un cuore verde. In estate per rincorrere la fresca brezza del fiume; in autunno per avvolgersi nei colori del foliage; in inverno per fare il pieno di relax. Lasciando alle spalle il caro Ponte Vecchio, risalendo la sponda destra del Brenta, dopo pochi passi ci si trova immersi in un’atmosfera di pace: il sentiero del Brenta.

Il Ponte degli Alpini è punto di partenza per andare alla scoperta di due percorsi pedonali e ciclabili di grande suggestione ambientale, che percorrono rispettivamente le rive sinistra e destra del Brenta.

Sponda sinistra

Dal ponte vecchio (lato Angarano / ovest) ci si inoltra verso nord tenendosi lungo la sponda del Brenta. Percorrendo via Pusterla si risale fino alla centrale idroelettrica di via Ca’ Erizzo. Da qui si avvia un sentiero (anche ciclabile) fino a poco tempo fa caduto in abbandono che ora è una rilassante passeggiata, immersi nell'ambiente naturale del fiume; in poco più di mezz'ora di cammino si giunge alla piccola, suggestiva chiesa di San Bartolomeo; sulla sua facciata un antico San Cristoforo (da un affresco ora conservato nel Museo civico) protettore dei guadi sui fiumi avvertiva della vicina possibilità di attraversare il Brenta.

 Sponda destra

L'altro percorso parte, naturalmente, sempre dal Ponte degli Alpini verso via Volpato, vicino all'Istituto Scalabrini. All’imbocco del sentiero, tra i salici, c’è la zona che ho ribattezzato “Bassano beach”: grandi massi del fiume che emergono quando l’acqua è bassa, trasformano questo luogo in uno tra i più ambiti per rilassarsi e prendere la tintarella, anche se ci sono le più intime spiaggette di sabbia che si nascondono tra gli anfratti del Brenta (zona Sarson) si imbocca, successivamente, la vecchia strada della Zuecca, che prende il nome dal rio della Zuecca, sceso dalle colline per andare a riversarsi in Brenta. Superato il rio con un comodo ponticello si costeggia il muro d'argine, bell'esempio di ingegneria povera in ciottoli di fiume, per arrivare al "brolo" di villa Bianchi Michiel .A suo modo questa passeggiata è un breve itinerario sulle tracce del Palladio, il grande architetto che pose la sua firma sia su una delle tante ricostruzioni del Ponte Vecchio (1570) sia sulla costruzione di villa Angarano, ora ammirata come villa Bianchi Michiel (1548). Per chi non volesse ritornare sui propri passi il ritorno è previsto per via Fontanelle che attraversa il tranquillo borgo Giardinetto. Ritornando verso il Ponte degli Alpini - e attraversandolo - ci si può dirigere verso il Parco Ragazzi '99 , per una tranquilla pausa ritemprante e, infine, scoprire il Giardino Parolini, importante orto botanico cittadino con piante rare e preziose.  

GRADO DI DIFFICOLTA': FACILE

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