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"Il Natale che non vorremmo": Babbo Natale tra le foreste cadute

Anche "lui" si è fermato tra le valli devastate dalla furia del vento delle montagne venete e trentine con un preciso intento: ricordare che “non ci può essere fantasia senza ecologia”. Questo è anche lo slogan coniato dall’artista-fotografo vicentino Antonio Gregolin

Anche Babbo Natale si è fermato tra le valli devastate dalla furia del vento delle montagne venete e trentine. Un passaggio tutto di fantasia, con un preciso intento: ricordare che “non ci può essere fantasia senza ecologia”. Questo è anche lo slogan coniato dall’artista-fotografo vicentino, Antonio Gregolin che dopo aver realizzato un singolare reportage fotografico tra fantasia e realtà nei luoghi del disastro ecologico, ha lanciato una campagna d’immagine dal titolo “Natale diverso”, coinvolgendo alcune amministrazioni locali del Vicentino, la Rete e i giornali, per sensibilizzare sul nostro rapporto verso gli alberi e le foreste.

«Se c’è un lato positivo di questa devastazione – spiega Gregolin-, è quello di aver riportato l’attenzione sul valore ecologico delle grandi foreste, che sono anche patrimonio culturale di tutti».

Quasi due mesi fa, quell’incanto si è spezzato, lasciandoci immagini che potrebbero essere reminiscenze di arcane mitologie.  Le immaginifiche foto scattate in questi giorni tra i boschi dell’Altopiano, con il rosso scarlatto di Babbo Natale che si staglia sulla landa desolata di abeti, si sono trasformate in queste ore in un messaggio virale che sta girando in Rete e su  Facebook. Nelle facciate di tre comuni vicentini: Montegaldella, Grisignano di Zocco e Villaga, e la Proloco di Caldogno, da qualche giorno troneggiano grandi gigantografie realizzate grazie alla gratuità della ditta “La Vela” di Villaga, su cui si legge: “Questo Comune contribuirà a piantare alberi nelle foreste abbattute dal vento…per un Natale diverso”.

La campagna fotografica di sensibilizzazione, mira a raccogliere fondi da destinare alla Comunità Montana dei Sette Comuni, per il rimboschimento delle foreste perdute. Per i rispettivi sindaci Paolo Dainese, Renzo Lotto, Eugenio Gonzato che hanno sposato l’iniziativa: «L’ecologia è figlia della cultura e sorella dell’etica, ragion per cui il nostro modesto contributo che ne deriverà grazie al sostegno di associazioni e iniziative locali, va oltre le luci sfavillanti del Natale convenzionale, per essere più coscienti e coerenti verso quanto sta avvenendo al nostro ambiente che è il nostro futuro». 

Babbo Natale tre gli alberi dell'Altopiano: foto di Antonio Gregolin

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