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La ragazza, il mago e Satana: il mistero dei vicentini trovati morti a Creta

Una vicenda di sangue e riti misteriosi tra le più cruente quella che riguarda la morte di Deborah Portoghese e del "Mago Bauer", al secolo Giovanni Baù. Un "cold case" non ancora chiuso dopo più di 20 anni

Sono passati 23 anni da quella vigilia di Natale del 1995 e le morti di Deborah Portoghese e del "Mago Bauer", al secolo Giovanni Baù restano ancora avvolte da una fitta nebbia di mistero. I corpi della coppia, lei una 23enne di Montecchio Maggiore e lui un 43enne di Arsiero, erano stati ritrovati legati assieme e con numerose ferite e orribilmente mutilati sulla scogliera di Sitìa dell'isola greca di Creta. La loro auto, una Renault 4, era parcheggiata sopra al promontorio, completamente bruciata. 

Molte le ipotesi investigative legate alla loro morte: dal doppio suicidio all'omicidio. L'unica pista certa nelle mani degli investigatori berici e della polizia greca per questo "cold case" era l'ambito nel quale è avvenuta la tragedia: il mondo dell'occultismo e del satanismo. I loro corpi, trovati dalla guardia costiera ellenica nei pressi di una grotta dove si celebravano riti magici, erano legati tra loro: lui era senza testa e lei col volto sfigurato. 

DA VICENZA E CRETA: LA STRADA DEL SATANISMO

In base alle ricostruzioni dell'epoca  Giovanni e Deborah, che vivevano assieme nel vicentino, erano partiti da Arsiero per Creta nell'ottobre del 1995. Appassionati di occultismo - lei di tarocchi e lui di magia - avevano entrambi un passato dai contorni oscuri ed erano collegati ai gruppi politeisti dell'Alto Vicentino che a loro volta erano in contatto con quelli dell'isola Greca. Sopra la scogliera gli investigatori trovarono un vero e proprio campionario delle pratiche sataniche: tarocchi, candele nere e rosse, dell'incenso, un cartoncino con sopra raffigurate nove spade rosse grondanti di gocce rosso sangue e un messaggio su un pezzo di carta con scritto "tuo figlio è in pericolo". Nei rottami della Renault 4, invece, c'era un libro di magia nera con le pagine annerite. 

Anche la casa dei due ad Arsiero era piena di simboli e libri che evocavano  strani riti, anche se non propiamente di magia nera, a parte un  libro di Deborah dalla copertina rosso sangue e dal titolo: "la mano sinistra delle tenebre". All'entrata della casa c'era il disegno di una lepre con la testa umana e la scritta "Attenzione casa del mago Bauer". All'interno delle trappole anti-intruso come grossi ami appesi al soffitto e una scatola con un meccanismo che provocava una puntura di siringa a chi l'avesse aperta.

LA RAGAZZA E LO STREGONE: VITE AL MARGINE 

Ma chi erano Deborah e Giovanni? Lei veniva da un'infanzia problematica. Figlia di un marinaio e di una mulatta, ragazza madre, era cresciuta in un orfanotrofio veneziano e poi era stata adottata da una famiglia di Montecchio Maggiore. Il "mago" lo aveva conosciuto a una festa rock. Di professione faceva l'occultista e l'esorcista. La magia gliela aveva insegnata uno zingaro ed era esperto di scritture antiche. Giovanni aveva anche dei precedenti penali per truffa ed estorsione: era stato infatti condannato a tre anni perché aveva siringato in un supermercato di Cinisello Balsamo dei succhi di frutti con del Guttalax e poi aveva chiesto soldi - un miliardo di lire - per non rifarlo. Dopo essersi messi assieme i due vivevano leggendo i tarocchi alle sagre paesane e sulle spiagge del Veneto. 

Dalle cronache dell'epoca, dalle testimonianze di amici e dalle indagini degli investigatori il quadro che esce dall'orribile morte della coppia sembra più quello di un omicidio con un rito satanico che non di un suicidio. Il fascicolo su di loro è finito negli archivi del tribunale berico ma senza una soluzione. Restano molti dubbi e molti interrogativi. Ad esempio la testa di Giovanni mozzata di netto che non sembra il frutto di una caduta sullo scoglio, oppure l'auto bruciata senza motivo visto se avevano deciso di farla finita. Per adesso le risposte sono sepolte assieme a questa strana coppia e tra le rocce della scogliera ellenica dove hanno trovato la morte.

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