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Gita in Marcesina: dove mangiare, le malghe da visitare, i migliori formaggi, gli itinerari

I rifugi offrono cibo di qualità e le malghe producono formaggio con passione antica

Questa è la stagione migliore per godersi la montagna, c’è una bella luce, ci sono i prodotti del bosco più buoni come i funghi freschi, non c’è troppa gente durante la settimana e il sole caldo sulla pelle è dolce.

Le malghe da visitare

MALGA 2° LOTTO MARCESINA - i formaggi del Gastronauta
Si sviluppa al limite del bosco delle Frattine a Ovest fino al bosco della Forcellona a Est, intorno ai 1340 m. Questa malga comprende anche la presa dell’acquedotto alimentata dalle acque della torbiera di San Lorenzo. È la malga più vicina alla località “Casonetti”, gruppo di case molto caratteristico costruito in legno dai boscaioli dopo la Grande Guerra e rimasto ancora oggi integro. Qui si trovano dei formaggi stagionati e freschi straordinari, premiati dal Gastronauta, si possono assaggiare e acquistare.                   

MALGA 5° LOTTO VALMARON - una comoda sosta
È la malga centrale della Piana di Marcesina, estesa dal bosco Campo di Sopra fino al passo della Forcella, a una quota di circa 1360 m. nelle vicinanze ci sono:
- la ”Busa delle Vitelle” e la “Busa di Pozza Secca” nel settore orientale
- la porzione più occidentale della palude di San Lorenzo
- il poligono di tiro della Conca
- l’acquedotto consorziale in loc. Conca
- l’albergo Marcesina
- Area di sosta per pic-nic.
D’’inverno, i pascoli della malga, sono attraversati dalle piste da fondo del Centro Marcesina.

MALGA PRIMO LOTTO VALMARON -  formaggio con il gusto dei prati di  montagna 
Passione dei formaggio, tradizione di famiglia. Si parte dai racconti del nonno Valerio Dalla Palma, che risalgono ai primi del ‘900,  quando si portava la mandria in alpeggio nei mesi estivi, si utilizzava il latte per fare il formaggio e nonno Valerio era capo delle 7 Caliere, ovvero delle 7 malghe che producevano formaggio in Valmaron – Marcesina con un'unica “caliera”.
A portare avanti la passione del “malgaro” è il nipote Andrea con la sua famiglia che con l’amore per gli animali e i segreti dei nonni e del padre, continua a produrre formaggio di alta qualità. Andrea Dalla Palma passa il testimone, i consigli e i segreti del mestiere, al figlio Matteo che con la sua passione vi aspetta alla malga I° Lotto Valmaron di Enego: “vista la nostra storia c'è la volontà di distinguerci per la qualità dei nostri formaggi, in cui si possono sentire i gusti dei prati di  montagna e l’aria di Valmaron. Prodotti di eccellenza, tra tutti primeggia l’Asiago D.O.P di malga di cui siamo fieri e orgogliosi, ha vinto il Primo premio come prodotto della Montagna Italiana 2016.”

MALGA ERCH - il panorama
Piccola malga sotto il monte Lambara e non molto distante da Bivio Dori che porta a Valmaron. Si trova a una quota di circa 1250 m.
Dalla malga si gode di un ampio panorama verso Est, sulle Pale di San Martino di Castrozza mentra a Sud verso il Monte Grappa..

MALGA MARCESINA DI SOPRA - punto d’incontro tra i malgari
È la malga più vasta di tutto l’Altopiano, posta sul confine con il Trentino, a una quota di circa 1360 m. Comprende la porzione della piana di Marcesina estesa dai Laghetti ad Ovest, sino alla Conca . Nei pressi della malga sono ancora visibili i cippi confinari numerati posti dalla Repubblica Veneta nel 1752 con l’effige del leone di San Marco. Qui si trova anche la chiesetta di San Lorenzo, ricostruita nel dopoguerra, dopo la sua completa distruzione durante la Prima Guerra Mondiale. Nel periodo di alpeggio vi si celebra ogni domenica mattina una messa divenuta momento d’incontro tra i malghesi.  

MALGA FOSSETTA - partenza per i Castelloni di San Marco
Storica e conosciuta malga dell’Altopiano settentrionale a 1666 m, vicino alla casara è presente una piccola chiesa a ricordo dei caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Nelle vicinanze della malga si trova la grotta più profonda dell’Altopiano che scende per quasi 1000 m, chiamata Abisso di Fossetta. Dalla malga si parte anche per una bellissima escursione ai Castelloni di San Marco, labirinto in pietra calcarea, lavorato dagli eventi atmosferici a strapiombo, sulla Valsugana.          

MALGA MOLINE - la sorgente perenne
La malga è a 1750 m, i pascoli si estendono tra Monte Cucco di Moline e Cima delle Saette, tutto intorno boschi radi di larice e abete rosso. Questa zona, durante la Grande Guerra, era destinata a depositi a baraccamenti per le truppe e ancora oggi sono molto visibili i resti. Vicino alla stalla si trova la Fontana degli Alpini, una delle rare sorgenti perenni della zona.

MALGA POZZE - suggestiva
È la malga più elevata delle malghe di Enego, a una quota di circa 1860 m, e forse anche la più suggestiva. I pascoli sono contornati dal pino mugo e dalle ricche testimonianze della Grande Guerra.

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Dove mangiare

Baita Valmaron
Angolo di paradiso nella quiete e nel verde. Il signor Marino, detto il Polpa, è uno splendido padrone di casa e mago del barbecue. Grigliate eccezionali, da consigliare il panino 'onto' con salsiccia di qualità superiore cipolle e peperoni, i taglieri di formaggi e affettati, i primi piatti sono davvero buoni. Si trova vicino alle piste da sci, un luogo ideale per riposarsi e bere qualcosa . Vista spettacolare dove rilassarsi e godersi una grappa fatta in casa. Prezzi ragionevolissimi.

Rifugio Ronchetto
Nella sconfinata piana di Marcesina tra le varie baite, questa è il posto ideale dove fare una pausa dopo aver girato per boschi. Quì si gode di una bella vista sulla spianata e di una cucina locale fatta molto bene. E’ un tipico rifugio, con posti all'esterno e all'interno. Propone piatti montanari, fatti con ingredienti del luogo e della stagione, da provare: zuppa porcini, soppressa, tosella strepitosa ai ferri, funghi e polenta, anche il vino e i dolci fatti in casa sono eccellenti. Servizio veloce, prezzi onesti.

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Le stelle alla Chiesetta di San Lorenzo

Nella parte nord di Marcésina si trova una piccola chiesetta dedicata a San Lorenzo, protagonista di alcune leggende locali.

“Ma ci saranno ancora degli innamorati che in una notte d’inverno si faranno trasportare su una slitta tirata da un generoso cavallo per la piana di Marcesina imbevuta di luce lunare? Se non ci fossero come sarebbe triste il mondo” così ne parlava Mario Rigoni Stern che amava molto la Piana. Ammirare le stelle dalla Chiesetta di San Lorenzo è uno spettacolo.

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I casoni della Marcesina

I casoni di Marcesina sono nella parte centrale della piana, sono antiche e spartane abitazioni di boscaioli, prima col tetto in scandole di legno, poi sostituito da lamiere sembra un paesaggio western, ma invece siamo sul meraviglioso Altopiano dei Sette Comuni.

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La Finlandia d'Italia

Questa è la denominazione che viene data alla piana di Marcesina. Un luogo incantato, dove si registrano, per la particolarità della zona, temperature siderali in inverno.
Ad un’altezza di 1400m, questa pianura per la sua particolare conformazione a catino favorisce il deposito dell’acqua con la conseguente formazione di pozze e torbiere e lo sviluppo di piante rare.
D’estate è il luogo ideale per splendide passeggiate tra boschi e prati, con in sottofondo lo scampanio delle mucche, malghe d’alpeggio e antiche baracche.
Da questa pianura si diramano due strade una verso la zona di importanza storica del Monte Ortigara, l’altra procede invece verso Valmaron. Se volete poi fare una pausa culinaria, alcune malghe o rifugi sono presenti in zona, dove poter degustare le prelibatezze locali. 

Nelle malghe della Marcesina si vive a stretto contatto con gli animali al pascolo, è possibile fare una sosta e rifocillarsi con i prodotti caseari fatti a mano come da antica tradizione: il formaggio, il burro, la ricotta, prodotti con il latte delle mucche appena munte e con i metodi antichi, quindi con gusti e sapori introvabili nei normali negozi cittadini. 
La Finlandia d’Italia, è la meta ideale per chi ama le passeggiate. Dal rifugio Barricata partono diverse strade, d’estate la piana è adattissima per la mountain bike (ma si può percorrerla anche in auto), d’inverno per lo sci da fondo o le ciaspole. Numerose le possibili deviazioni laterali, da percorrere a piedi.

Pascoli utilizzati da 10 secoli

La piana era anticamente utilizzata dai montanari dei Sette Comuni quale vasto pascolo per il bestiame bovino, in seguito fu aspramente contesa con i pastori della Valsugana. Lungo l'attuale confine tra Veneto e Trentino esiste il "sentiero dei Cippi", che segue i perimetri confinari delle due Regioni, formato da oltre trenta cippi in pietra, disposti nel 1752 quali indicatori dell'allora confine tra la Repubblica di Venezia e i domini asburgici. Solo nel 1750 il doge Pietro Grimani e l'imperatrice Maria Teresa d'Austria misero fine all'antica controversia tra le due popolazioni individuando il confine definitivo.

La Marcesina fu interessata da importanti eventi bellici durante la Grande Guerra, testimonianza ne rimane nei cimiteri presenti sulla piana, uno dedicato alla memoria del Tenente Stasi e che raccoglie le spoglie di 2.356 soldati. Durante il secondo conflitto mondiale sulla piana ci furono invece alcuni scontri tra la Resistenza vicentina e reparti nazifascisti.

Vaia

L’uragano ha colpito la Marcesina nel 2018 e ha lasciato ferite ben visibili, moltissime squadre hanno lavorato per togliere gli alberi caduti e ripulire i boschi. Ci vorranno anni per finire l’arduo compito, il legno recuperato verrà spedito in Cina, gli abeti sostituiti. Si vede ancora la forza della natura, che quando si scatena, rade al suolo, Vaia ha causando una devastazione immane abbattendo milioni di alberi. L'unica cosa che il vento ha lasciato intatta sono gli edifici. E la voglia di andare avanti di chi li abita. Ora la piana un po' alla volta prova a rinascere.


 

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