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Il consigliere e la villetta abusiva: prima grana politica per Rucco

Rischia di diventare un caso politico la vicenda del fabbricato di via dell'Ospedaletto, considerato illegale dal Tar e dal Consiglio di Stato, di proprietà dei coniugi Naclerio che lo avevano destinato al figlio Nicolò, rappresentante della maggioranza

La villetta è abusiva e deve essere abbattuta. A dirlo c'è un'ordinanza del Comune di Vicenza che chiede di rispettare la decisione del Tar e del Consiglio di Stato che ha emesso una sentenza sul quel fabbricato di Via dell'Ospedaletto, dichiarando che è frutto di un abuso edilizio. La vicenda rischia ora di diventare la prima patata bollente per la nuova amministrazione Rucco. I proprietari della casa sono infatti i coniugi Naclerio, genitori del neo-eletto consigliere della maggioranza Nicolò Naclerio, che peraltro alle elezioni amministrative ha incassato un bel po' di voti.

I fronti sui quali il Comune è coinvolto sono due. Da una parte una causa intentata dai Naclerio contro il Comune accusato dai coniugi di aver concesso loro il permesso a costruire quando non potevano e dall'altra il previsto abbattimento della villetta realizzata vicino alla villa settecentesca Ca' Latina, in un'area in cui vige la salvaguardia urbanistica. Due fronti sui quali il coinvolgimento del 29enne consigliere Naclerio può sollevare dubbi di conflitto di interesse. 

La matassa, di sicuro è molto imbrogliata. L'edificio è stato costruito dai coniugi Naclerio con la presentazione, nel 2012,  di una richiesta in Comune per "ampliamento di un edificio residenziale" destinato a prima casa del figlio Nicolò. Dopo il rigetto delle prime due domande, l'ultima di tre dichiarazioni di inizio attività sembra non aver avuto risposta da parte dell'amministrazione e i proprietari hanno quindi fatto partire i lavori, terminando il fabbricato nel 2015.

Nel frattempo l'avvocato dei vicini di casa, i coniugi Raschietti, diffidò il Comune di procedere con l'autorizzazione a costruire ma l'edificio fu realizzato ugualmente. La vicenda passò quindi al Tar che dichiarò l'abuso edilizio e poi al Consiglio di Stato - invocato dai Naclerio - che ribadì la prima sentenza. Ad anni di distanza e nonostante un accertamento di inottemperanza all'ordinanza di demolizione emesso dal Comune nel novembre del 2017, la villetta è tuttora ancora in piedi.

La palla ora passa all'amministrazione Rucco. Il nuovo governo della città, sotto il segno della trasparenza, prenderà in mano il caso visto che uno dei consiglieri di maggioranza è coinvolto? Nicolò Naclerio, è già balzato agli onori della cronaca locale per il "caso" dei like estremisti su Facebook e ancora prima, nel 2013, per aver depositato in Comune di Vicenza una domanda scritta per poter usufruire dei Chiostri di Santa Corona onde organizzare un convegno - poi annullato - dal titolo: "Il caso Priebke e la giustizia giusta".

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