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Vicenza, nomadi vogliono asilo politico. Bulgarini: “Un insulto”

Il vicesindaco di Vicenza Jacopo Bulgarini d'Elci interviene sulla domanda dello status di rifugiato politico presentata dalla famiglia nomade Halilovic

Sulla questione della richiesta dello status di rifugiato come avviene per i profughi presentata dalla famiglia nomade Halilovic con il sostegno dell'avvocato incaricato dalla Caritas, interviene con un duro post su Facebook il vicesindaco e candidato alla guida della città per le prossime elezioni amministrative Jacopo Bulgarini d'Elci:

“Mi spiace ma lo devo dire – esordisce Bulgarini d'Elci - Che una famiglia di nomadi, che da anni staziona nel territorio in forme problematiche, faccia richiesta di asilo politico è sconcertante e francamente inaccettabile. Non solo un raggiro della legge ma anche un insulto, privo di rispetto, verso un tema difficilissimo e centrale del nostro tempo. Dobbiamo proteggere l'idea e la pratica del diritto di asilo, in un tempo che la mette in crisi e in discussione, come la risposta umanitaria e semplicemente umana della nostra civiltà agli orrori e alle persecuzioni”.

“Ci è voluto un sacco di tempo – continua il vicesindaco - per codificare un diritto internazionale che è nato per garantire accoglienza e protezione a chi scappa da una guerra, dalla tortura, dalla prigionia per ragioni politiche, da una minaccia attuale e reale. Non per offrire qualche protezione in più a un gruppo che, in una parte significativa, ha fatto da tempo la scelta di vivere nelle zone grigie tra lecito e illecito, anche sfruttando la debolezza delle normative sui poteri di polizia urbana. Il diritto d'asilo è uno dei grandi terreni su cui saremo chiamati a combattere la battaglia per la nostra civiltà, e per la nostra anima individuale e collettiva. Non un sotterfugio a cui puntare con cinica furbizia”.

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