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Vicenza, via libera agli oltre 17 milioni per il bando periferie

La città berica si è classificata quarta tra i 113 Comuni capoluogo d'Italia che hanno concorso, firmata a Palazzo Chigi dal premier Gentiloni la convenzione

E' stata firmata lunedì mattina a Roma a Palazzo Chigi dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni e dal sindaco di Vicenza Achille Variati la convenzione che conferma l'assegnazione alla città del finanziamento governativo di 17 milioni 794 mila euro per la rigenerazione urbana. Lo annuncia in una nota il Comune di Vicenza.

Al fianco del premier erano presenti la sottosegretaria, Maria Elena Boschi e il segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti.

Oltre a Vicenza, le città che hanno firmato oggi le convenzioni sono le Città metropolitane di Bari, Firenze, Milano, Bologna e i Comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana di Avellino, Lecce, Bergamo, Modena, Torino, Grosseto, Mantova, Brescia, Andria, Latina, Genova, Oristano, Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Messina, Prato, Roma.

Il sindaco Variati era accompagnato dall'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza.

168547-periferie_2-2Com'è noto, Vicenza si è classificata quarta tra i 113 Comuni capoluogo d'Italia che hanno concorso al cosiddetto “Bando periferie”, destinato a cofinanziare progetti di riqualificazione delle aree dismesse, entrando quindi nella rosa delle 24 città che hanno ottenuto subito i finanziamenti.

“È una giornata importante per Vicenza – ha dichiarato il sindaco Variati  - non ho memoria di altri progetti finanziati dal Governo di tale entità per la nostra città. Si tratta di un progetto complesso, che accresce la qualità urbana della città e che ci permetterà di realizzare ricuciture per i quartieri attraverso mobilità sostenibile e punti di aggregazione che contribuiranno a portare Vicenza tra le città all'avanguardia. Va sottolineato che Vicenza si è classificata al quarto posto assoluto fra tutti i Comuni italiani che hanno partecipato, riuscendo quindi ad entrare fra i 24 che hanno ottenuto subito i finanziamenti, unico capoluogo di provincia del Veneto ad aver raggiunto questo obiettivo. Ora l’impegno è progettare bene, con la collaborazione dei cittadini, gli interventi per cui abbiamo ricevuto il finanziamento”.

Ringraziamo l'ordine degli architetti e l'Ance con cui abbiamo sottoscritto il protocollo d'intesa per la progettazione – ha aggiunto l’assessore Dalla Pozza -. Questo progetto ci consentirà di valorizzare aree verdi della città e di riconsegnare ai cittadini aree produttive dismesse da bonificare e di recuperare marginalità sociali. Il progetto, grazie al contributo dei privati, prima fra tutti la Zambon, ci consentirà di investire 48,8 milioni di euro”.

La proposta “Liberare Energie Urbane”, redatta dal Comune in collaborazione con Confindustria Vicenza - ANCE e Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vicenza, ha ottenuto l'intera somma richiesta, pari a un finanziamento di 17 milioni 794 mila euro destinato ad alimentare un'operazione del valore di 48.830.859, di cui 4.723.905 euro già finanziati dal Comune e 26.312.000 euro dal privato.

Come è stato ricordato questa mattina dopo la firma della convenzione nella conferenza stampa tenutasi nella sede romana di Anci dai sindaci dei Comuni vincitori del bando, il progetto presentato dal Vicenza punta a “lavorare sui vuoti, sugli spazi interstiziali lasciati dismessi dalla delocalizzazione degli insediamenti produttivi che creano una cesura tra i quartieri residenziali urbani”.

Sono 18 gli interventi del progetto, coordinati tra loro secondo i sistemi delle “energie verdi” (parchi nuovi o esistenti da riqualificare), delle “energie grigie (attività produttive dismesse con aree da bonificare) e delle “reti” (itinerari ciclabili, trasposto pubblico, bike sharing, ma anche progetti sociali).

Nel dettaglio, le aree ex produttive che il Comune riqualificherà grazie al bando riguardano l'ex Centrale del latte, l'ex Zambon, via Monte Cengio, le ex acciaierie Valbruna e Beltrame. Ci sono poi le aree verdi rappresentate dal parco della Pace (accessi e parcheggi) e dal parco dell'ex colonia Bedin Aldighieri, i parchi storici Querini (ex serre Cunico) e Campo Marzo (viali laterali). Questi luoghi saranno messi in rete tra loro e con il resto della città e del territorio grazie a un progetto di bike sharing, attraverso un nuovo servizio a chiamata diurna per il trasporto pubblico locale dalle aree periferiche, e tramite la connessione ciclabile con i Comuni della cintura urbana. E' previsto nel progetto anche un intervento di sistemazione idraulica in via da Pordenone e strada dei Molini, indispensabile a non marginalizzare quella zona di esondazione dell'Astichello. Il piano prevede inoltre interventi che riguardano servizi alla persona, dalla riqualificazione dell'ex scuola elementare di Laghetto a quella delle vie Torino, Firenze e Ippodromo (entrambi recuperando idee progettuali presentate dai cittadini nell'ambito del bando sul bilancio partecipativo). Due interventi sono infine finalizzati a iniziative di sostegno degli anziani e per il reinserimento sociale delle persone che vivono in condizioni di marginalità.

Complessivamente, il progetto riguarda 2.437 mila metri quadrati di superficie verde, 92 mila metri quadrati di aree ex produttive riqualificate ad uso pubblico, 6.683 metri quadrati di edifici rigenerati; 68,5 chilometri di piste ciclabili; 16 mila abitanti coinvolti dall'innovazione sul trasporto pubblico locale e quasi 3 mila cittadini interessati dai nuovi servizi di tipo sociale.

La notizia della firma della convenzione ha portato a diverse reazioni nel mondo politico e sociale di Vicenza. C’è chi, come Cappelletti – senatore pentastellato – critica aspramente l’indirizzo dei progetti e chi, come Vescovi, presidente sezione edili di Confindustria, si dice soddisfatto dell’avvio del bando. Più cauto il consigliere Comunale Claudio Cicero, che si riserva valutazioni in merito.

Enrico Cappelletti, senatore Movimento 5 Stelle

“Ben venga che ci sia l’attenzione di un governo di centro sinistra a una città di centro sinistra in piena campagna elettorale”, commenta ironicamente il senatore M5S Enrico Cappelletti, aggiungendo: “Forse sarebbe stato meglio investire 17 milioni di euro per riqualificare gli amministratori. Dare questi soldi a Variati è come mettere un vampiro all’Avis”. E conclude: “Quei soldi dovrebbero essere usati per abbattere l’ecomostro di Borgo Berga, una ferita insanabile della quale è responsabile anche l’attuale governo della città”.

Claudio Cicero, consigliere Comunale della lista Cicero... impegno a 360°

Per il consigliere comunale la prima cosa da fare è verificare le cifre dei progetti di risanamento: “Sul fatto come spendere i soldi lascia il tempo che trova, vorrei verificare qualche numero per capire se ci sono sfumature da mettere a punto”. Cicero, pur apprezzando l’assegnazione del bando – “nessuno obbietta la bontà del risultato se uno porta a casa i soldi per riqualificare” – si leva un sassolino dalla scarpa: “Contesto il fatto che andava realizzata una struttura unica con tutti gli assessorati, dietro al teatro, usando quel parcheggio di giorno. Una proposta che io avevo fatto da tempo”.

Liliana Zaltron, consigliere Comunale del Movimento 5 stelle

Zaltron contesta la scelta fatta dell’amministrazione sui 18 progetti: Sicuramente sono interventi interessanti ma si fanno dei lavori per alcune periferie e poi altre vengono abbandonate a se stesse allora è un controsenso”. In particolare l’attenzione della consigliere è focalizzata sul progetto alta capacità ferroviaria: “Non mi sembra si sia parlato dell’impatto devastante della Tav sulla città – conclude - ben venga sistemare determinate zone, ma come la mettiamo con quelle che verranno deturpate?”.

Flavio Lorenzin, presidente Apindustria Vicenza

“Non posso che essere d’accordo con tutti i progetti – sottolinea il presidente delle piccole e medie industrie – ma spero che in futuro si getti un occhio anche su altre situazioni”. Il riferimento, in particolare, è sui capannoni dismessi a Ponte Alto “dove da un paio d’anni sono occupati da abusivi – continua Lorenzin - un nostro associato ha già subito due o tre furti. La riqualificazione di questi stabili è sicuramente una attività utile dal punto di vista sociale, ambientale e di recupero dell’archeologia industriale”. Di positivo, per l’imprenditore, sta il fatto che si parli di riqualificazione: “È ora di finirla di costruire, prima andrebbero recuperate tutte le aree dismesse, anche di tutte le zone disagiate. Le periferie in una città piccola come Vicenza non dovrebbero nemmeno esistere”.

Antonio Vescovi, presidente della Sezione Costruttori Edili e Impianti di Confindustra Vicenza

Antonio Vescovi, presidente della Sezione Costruttori Edili e Impianti di Confindustria Vicenza, esprime la propria soddisfazione per l'assegnazione al capoluogo berico del  finanziamento di 17 milioni 794 mila. "Siamo veramente soddisfatti per questo risultato il cui merito va dato al gioco di squadra espresso dal nostro territorio. Quando il Comune di Vicenza, l'Ordine degli architetti e Confindustria lavorano insieme con le proprie migliori professionalità, credo che la nostra città abbia poco da invidiare anche alle metropoli più blasonate. Lo testimonia il fatto che il progetto vicentino si sia classificato quarto su 113", commenta Vescovi e conclude: "Questo finanziamento ha un doppio valore. Innanzitutto contribuirà a migliorare il volto della città e la qualità della vita di almeno 20.000 persone, oltre ad essere un trampolino per il rilancio del comparto delle costruzioni sui temi della riqualificazione urbana”.

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