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Il Veneto non piace ai nuovi ricchi, Finozzi: "Darsi da fare"

L'assessore regionale Finozzi ha commentato i dati sui flussi turistici riguardo ai paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina), i nuovi paperoni: Veneto solo al 5%, rispetto a Emilia, Lombardia e Toscana, 17%

Turisti danarosi, che non si portano il cestino da casa e se ne ripartono alla sera: è guerra aperta tra le località turistiche italiane per accaparrarsi il maggior numero di paperoni dai paesi Bric, cioè Brasile, Russia, India e Cina. La nostra regione è indietro rispetto a Toscana ed Emilia e perfino alla Lombardia, 5% contro 17% della media nazionale. "Bisogna darsi da fare" è la conclusione dell'assesore al Turismo Marino Finozzi.

"Sono circa 500 mila quelli che oggi scelgono il Veneto: l'andamento del turismo mondiale e nazionale si sta dimostrando termometro dello stato di salute dell'economia e del reddito nei singoli paesi" ha detto oggi l'assessore, sottolineando che la crescita riguarda soprattutto Russia e Cina. Leggi anche: Vicenza introvabile sul web

Tra gli ospiti provenienti dall'area Bric, i più 'generosi' sono certamente i turisti russi, che stanno animando alcune famose località venete, anche in montagna, spendendo complessivamente 145 milioni di euro, pari al 61% del totale. Dopo i russi, per spesa i brasiliani si collocano al secondo posto, con 41 milioni (il 17,5%), gli indiani al terzo con 28 milioni (l'11,8%). Ultimi i cinesi, più risparmiosi con 22,6 milioni (il 9,5%). I dati di presenza del 2011 dicono che i russi hanno totalizzato 724.129 pernottamenti nel Veneto, con una crescita del 33,7 per cento rispetto al 2010, mentre da gennaio a maggio di quest'anno l'aumento è di un ulteriore 19,8 per cento. I turisti cinesi hanno totalizzato nel 2011 508.449 (+45,5 sul 2010; +18,3 nei primi cinque mesi del 2012). Gli indiani hanno totalizzato nel 2011 148.816 presenze (+27,2 per cento sul 2010, ulteriormente cresciuti del 4,5 nei primi 5 mesi dell'anno corrente). I turisti brasiliani, infine, hanno generato 370.338 pernottamenti (+34 per cento rispetto all'anno precedente, con una ulteriore crescita del 9,1 per cento tra il gennaio e maggio di quest'anno). Leggi anche Ville vicentine, belle ed impossibili

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"Non possiamo restare indietro, sapendo nello stesso tempo che dobbiamo anche essere sempre più appetibili per i nostri tradizionali mercati, a partire da quello dell'area tedesca, che da solo significa un quarto dell'intero movimento turistico che sceglie la nostra Regione" ha proseguito Finozzi -.dobbiamo tenerne conto, perché gli Stati dove l'economia cresce 'generano' turismo, che diventa per noi una possibile fonte di reddito diffusa nel territorio: non ci si può mai fermare sui risultati raggiunti, a fronte di una offerta mondiale che cresce e che propone prezzi sempre più competitivi per attirare la potenziale clientela".

"Il ragionamento - ha proseguito - ci riporta ai cosiddetti Paesi Bric, acronimo che sta per Brasile, Russia, India e Cina: stati ed economie che continuano a crescere nonostante la crisi mondiale e i cui abitanti aumentano le potenzialità di reddito e dunque di spesa turistica". "Secondo i dati di Banca d'Italia elaborati dal Ciset - fa presente Finozzi - sono quasi 500 mila i viaggiatori dei paesi Bric che oggi scelgono il Veneto, tra le prime regioni visitate assieme a Lazio, Toscana (soprattutto i brasiliani e i cinesi), Emilia Romagna (specialmente i russi), Lombardia (più appetita dagli indiani e dai cinesi), per una spesa totale valutabile in 237 milioni di euro. Si tratta del 5 per cento di tutta la spesa del turismo internazionale nel Veneto, ma rappresenta quasi il 17% del totale nazionale: dunque un percentuale significativa che possiamo e dobbiamo fare crescere".

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