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Sparatoria, lunga telefonata di Variati a Maroni per l'emergenza criminalità

Sparatoria in zona stadio, lunga telefonata tra Variati e il ministro Maroni: “Gli ho chiesto una presenza importante dello Stato perché Vicenza non perda la sua sicurezza”

"Vicenza non è abituata a questo genere gravissimo di criminalità e non ha nessuna intenzione di abituarsi. Per questo ho chiamato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, chiedendogli una presenza importante dello Stato”.

E’ preoccupato, il sindaco Achille Variati, all’indomani della cruenta sparatoria tra stranieri avvenuta per strada, nella zona residenziale vicina allo stadio Menti, forse per ragioni legate alla prostituzione. Pesante il bilancio: tre feriti, di cui due molto gravi, e la gente del quartiere letteralmente terrorizzata dall’evento. Per questo Variati si è appellato al ministro Maroni con il quale ha avuto una lunga telefonata: “Al ministro, che ringrazio per la disponibilità e la franchezza, ho ricordato l’annosa questione della mancata equiparazione della questura di Vicenza a quelle di Padova e Verona, malgrado la città abbia specifiche caratteristiche di criticità per la sicurezza, dalla presenza di basi militari a quella della Fiera dell’oro. Gli ho fatto inoltre presente che negli ultimi anni la forza lavoro della polizia di Stato è scesa del 10%, mentre l’età media degli agenti si è alzata a 46 anni, e che molte delle risorse umane in questione sono impiegate nella gestione amministrativa degli oltre 100 mila immigrati della nostra provincia. Gli ho ricordato infine che un progetto di 350 mila euro per il potenziamento della videosorveglianza della città giace da un paio d’anni al ministero, in attesa di finanziamento. Gli ho detto che Vicenza, cuore della provincia più produttiva d’Italia, merita di continuare ad essere una città controllata e sicura”.

Il ministro Maroni ha raccolto le denunce del sindaco, indicando alcune possibili risposte su cui saranno fatte delle valutazioni già in seno al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che il prefetto ha convocato per le 17 di oggi pomeriggio. Ragionamenti che vanno nella direzione del rinforzo della presenza delle forze dell’ordine contro la criminalità: “Non stiamo parlando solo di qualche poliziotto in più – ha precisato Variati –, che pure è cosa importante, bensì di attività di investigazione ed intelligence in grado di colpire alla radice la criminalità”.

“Il progetto da 350 mila euro presentato al ministero nel 2009 per il potenziamento della videosorveglienza – ha aggiunto l’assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza – potrebbe essere migliorato e aggiornato anche alla luce di nuove tecnologie, come il motion detection o lo slow down detector, strumenti in grado di individuare e segnalare movimenti sospetti, e con le colonnine per la richiesta di aiuto da posizionare in varie zone della città, e già inserite in quel progetto. Ma adesso, soprattutto, ci servono con urgenza risorse per presidiare il territorio, altrimenti anche luoghi fino ad oggi sicuri potrebbero cominciare ad essere interessati da fenomeni di criminalità. In particolare, è sperabile che la Regione torni a rifinanziare al più presto con nuove risorse i progetti per la sicurezza, che negli anni scorsi avevano permesso di svolgere azioni di grande efficacia su problemi come la prostituzione ed il degrado urbano”. In zona stadio, ad esempio, dopo gli interventi che un paio d’anni fa avevano portato all’installazione di 10 fari lungo l’argine del fiume e le contravvenzioni date ai clienti, la prostituzione su strada si era notevolmente ridotta, così come le segnalazioni dei residenti. Ma il fenomeno, al quale la sparatoria potrebbe essere legata, rimane un problema che i Comuni, da soli, non potranno mai sconfiggere: “In collaborazione con le forze dell’ordine – ha concluso il sindaco – attiveremo alcune azioni specifiche per contrastarlo, ma tocca al Parlamento rivedere le regole che non funzionano. In caso contrario le città continueranno a non avere leve su cui agire. Idem per la lotta all’immigrazione clandestina: la normativa attuale è troppo bonaria e decisamente superata”.

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