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I sindaci contro la spending review: "Sfonderemo il patto"

Oggi a Vicenza il vertice tra i sindaci dei capoluoghi veneti: "Se a settembre non ci saranno perequazioni, usciremo in massa dal patto di stabilità - ha detto Variati - così costringeremo lo Stato a confrontarsi"

Vertice tra i sindaci veneti questa mattina a Vicenza e gli squilli sono stati letteralmente di rivolta. ''Noi attendiamo settembre: se non ci saranno perequazioni, siccome per restare dentro il Patto di Stabilita', dovremo farli pagare ai piu' deboli - ha detto Achille Variati - ci incontreremo nuovamente e proporremo un'uscita in massa dal patto di stabilita'. Questa diventa una rivolta e saremo in un piano complesso per le relazioni istituzionali''. All'incontro presenti il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, Rovigo, Bruno Piva, Treviso, Gian Paolo Gobbo, Verona, Flavio Tosi, il vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato e alla delegata del sindaco di Bellunoi, Lucia Olivotto.

''Se si deve sfondare il patto non puo' e non deve essere un comune da solo, perche' altrimenti poi viene massacrato - ha detto ancora il sindaco di Vicenza - Farlo in massa ci dara' la forza di discutere le sanzioni e costringera' lo Stato a confrontarsi''.

foto sindaci-2L'attacco dei primi cittadini delle principali citta' del Veneto parte dall'articolo 119 della Costituzione, ''che con estrema chiarezza stabilisce che gli enti locali hanno una piena autonomia finanziaria e che tutte le loro entrate nessuno gliele potrebbe toccare''. ''Se l'imu e' un'imposta municipale e' una rapina costituzionale che lo prenda lo Stato'', ha ancora detto Variati, a nome dei colleghi. I sindaci hanno rilevato che i Comuni del Veneto hanno ''una sostanziale virtuosita', dimostratata dal fatto che siamo riusciti a mantenere stabilita' finanziaria nonostante i tagli gia' fatti, cercando di mantenere i servizi e tagliando quanto potevamo tagliare. Il nuovo decreto ci taglia altri 500 milioni: noi pensiamo non debbano essere tagli lineari, ma devono essere il frutto dei tagli di costi superiori alla media e quindi tagli sugli sprechi. Per i sindaci serve piu' equita', anche perche' la situazione e' ai limiti: ''ulteriori tagli finirebbero col toccare i servizi essenziali dei Comuni. Se ci saranno altre misure saremo obbligati a uscire dal patto di staibilita'''.

Si tratta, poi, di una battaglia trasversale. ''Qua non ci sono colori politici e non e' nemmeno Nord contro Sud, perche' ci sono virtuosi al Sud e spreconi anche al Nord'', ha aggiunto il veneziano Simionato commentando l'eterogeneita' dei sindaci presenti. ''C'e' una responsabilita' in primis dello Stato: non e' possibile che il comune sia chiamato ad essere virtuoso mentre chi detta le regole non lo e'''. ''L'assenza di una collaborazione fra Stato e Comuni crea e creera' problemi'', ha precisato Zanonato, mentre per Tosi ''il problema e' uguiale per tutti: far quadrare i conti e' sempre piu' difficile''.

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