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Bizzotto, Lega: «Casarini in galera!». Lui risponde: «Ci attaccano perchè ci temono»

Senza mezzi termini le dichiarazioni dell'europarlamentare: “In galera il fiancheggiatore dei clandestini Luca Casarini! La Mare Jonio va smontata pezzo per pezzo”. Casarini replica: «E' Salvini che viola le leggi del diritto interazionale e ne dovrà rendere conto»

“Come mai non è ancora in galera il fiancheggiatore di immigrati clandestini Luca Casarini? Una volta dentro la smetterebbe di violare le leggi e di fare danni all’Italia e agli italiani. Dall'osteria “Allo sbirro morto” al G8 di Genova, dall’occupazione abusiva di case popolari agli scontri con le forze dell’ordine, quella di Luca Casarini è un’impressionante parabola di insubordinazione e reati. Fortunatamente la nave dei centri sociali Mare Jonio è stata sequestrata: ora questo “taxi del mare” va smontato pezzo dopo pezzo, così la smetterà di trasportare immigrati clandestini dalle acque libiche in Italia”.

Lo dichiara il capogruppo della Lega al Parlamento Europeo Mara Bizzotto, candidata alle elezioni Europee nel collegio Nord Est, ma il diretto interessato è di tutt'altro avviso. 

«Ci attaccano perchè ci temono»

«Ogni inchiesta contro di noi è una inchiesta contro di lui. Noi rispettiamo le leggi, l’articolo 33 della convenzione di Ginevra vieta di riportare in Libia per persone, ad esempio. Ed è quello su cui lavora, Salvini. E poi c’è l’omissione di soccorso, la vicenda dei lager libici dove la gente è rinchiusa, i naufragi con conseguenti morti in mare. Quando il tribunale internazionale andrà a rendere conto di tutto questo, è a lui che chiederà spiegazioni.

Il ministro Salvini, che in Italia si avvale della “impunità parlamentare” sa che lo stesso non vale per il diritto internazionale. Quindi noi offriamo materiale alle procure affinché possano fare il loro lavoro, chiaro che questo lo spaventa».

Così ha dichiarato Luca Casarini, intervistato da Padovaoggi, subito dopo lo sbarco dalla Mare Jonio e poco prima del sequestro, notificato nella tarda serata di ieri. Poi un’ultima battuta:

«Salvini non ha solo il problema che salviamo persone ma che siamo testimoni di quello accade di fronte alla coste della Libia, presto dovrà rispondere, è solo questione di tempo. Per questo ci teme e ci attacca, ma è solo giustamente preoccupato».

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