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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sanità, Zaia cede sui ticket: da domani le ricette si pagano

Il governatore però non molla: "primi ad opporci, ultimi a cedere, ma non e' finita. Ho firmato i ricorsi a Tar e Corte costituzionale". Coletto: "Inconcepibili anche le sperequazioni create tra Regioni"

Dopo una lunga battaglia politica, che ora si sposta sul piano giuridico con due ricorsi al Tar ed alla Corte Costituzionale, anche il Veneto ha dovuto piegarsi all’imposizione nazionale dei ticket sulla sanità, pena l’essere perseguibile per il reato amministrativo di danno erariale.

In questo quadro, la Giunta regionale, riunita oggi dal presidente Luca Zaia, ha deciso che i nuovi ticket imposti a livello nazionale dovranno essere attivati “obtorto collo” anche in Veneto.

“La battaglia non finisce qui – ha annunciato Zaia illustrando il provvedimento - perché ho già firmato i ricorsi avanti il Tar del Lazio e la Corte Costituzionale, sui cui esiti contiamo molto, e l’alternativa della tassa sul fumo non è ancora tramontata, perché c’è già una convocazione il 31 agosto per ridiscuterne”. Zaia poi ha rivendicato al Veneto la primogenitura dell’opposizione ai nuovi ticket: “Siamo stati i primi ad opporci e a non applicarli, abbiamo via via coagulato attorno a noi le posizioni di tante altre Regioni fino a creare un fronte del no compatto, siamo gli ultimi oggi ad applicare, comunque in maniera molto soft, questa imposizione, che non è di fatto un ticket, ma una vera e propria tassa che continuiamo a considerare ingiusta ed iniqua, impostaci in maniera irrituale e sgradevole. Giunti a questo punto però non potevamo fare altrimenti, perché un procedimento contro la Regione per danno erariale avrebbe messo in crisi l’intera macchina".

I ticket ed il sistema di esenzioni già attivi da tempo rimangono invariati. La nuova tassa nazionale sarà invece applicata da domani alle prescrizioni per le visite specialistiche e per la diagnostica (le cosiddette “ricette rosse”): 5 euro per i nuclei famigliari con reddito inferiore a 29.000 euro annui; 10 euro per quelli con un reddito superiore ai 29.000 euro annui.

Non verrà invece applicato l’ulteriore ticket di 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso, dove rimarrà in vigore la gestione di sempre. “Un ticket – ha aggiunto Coletto – che non esito a definire sciagurato e che pone alcuni aspetti che hanno dell’incredibile. La nostra quota è saluta da 67 a 100 milioni su base annua perché alcune Regioni (le solite) avevano tanti esenti da non riuscir a coprire le quote loro assegnate".

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