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Riorganizzazione scuole, Schenck respinge le accuse: "Nessuna proposta"

Il commissario straordinario della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck, replica ai parlamentari e consiglieri regionali del Pd: "Forse parlano di un'altra provincia"

“Ma di che scuole parlano?!” E’ sorpreso e amareggiato il Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza Attilio Schneck di fronte alle affermazioni di Daniela Sbrollini, Federico Ginato e Stefano Fracasso in merito al piano di dimensionamento scolastico e alle scuole superiori vicentine.

LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA

LE STRUTTURE “Dicono che in dieci anni la Provincia non ha riservato investimenti all’edilizia scolastica e che le scuole versano in situazione di criticità. Le cose sono due: o parlano di istituti superiori di un’altra provincia o non conoscono a sufficienza i nostri istituti. In dieci anni abbiamo investito nell’edilizia scolastica oltre 100 milioni di euro. Abbiamo realizzato cittadelle degli studi, ampliamenti degli edifici esistenti e ristrutturazioni di quelli più datati. Ma dov’erano negli ultimi anni questi tre politici per non sapere che, grazie a continui interventi, le nostre scuole sono a norma. E dov’erano per non ricordare, solo per fare qualche esempio, la nuova sede del liceo Quadri, del Pertile ad Asiago e del Brocchi al Sacro Cuore, la cittadella di Lonigo, l’ampliamento del Lampertico a Vicenza, del Corradini a Thiene, del Garbin a Schio, del Ceccato a Montecchio, del Da Ponte e del Remondini a Bassano, dell’Artusi a Recoaro, del Masotto a Noventa, la ristrutturazione del Pigafetta, la nuova palestra del Montagna e quella del Parolini a Pove. Certo avremmo potuto fare di più, ma abbiamo avuto sempre meno fondi a disposizione e più tagli ai trasferimenti. Nonostante questo, i nostri istituti superiori rappresentano l’eccellenza d’Italia, di certo non grazie a chi da Roma non ha fatto nulla per noi.”

IL PIANO Quanto poi al piano di dimensionamento, Schneck si chiede come è possibile che tre politici con un presente e un passato di militanza nelle Istituzioni non conoscano l’iter di un procedimento che almeno due di essi hanno vissuto in prima persona, la Sbrollini in qualità di ex consigliere provinciale e Fracasso di consigliere regionale. Il piano di dimensionamento non è “della Provincia”, ma della Commissione d’ambito che lo ha elaborato e licenziato. Ed è soprattutto della Regione, chiamata a dargli definitiva approvazione. La Commissione d’ambito è composta da Provincia, Ufficio Scolastico Territoriale e Sindaci dell’area, in questo caso 25. “In Commissione il voto della Provincia conta uno –spiega Schneck- quindi si può certo affermare che il piano sia stato licenziato grazie al parere favorevole dei 15 Sindaci presenti, democraticamente eletti e appartenenti a vari schieramenti politici, Pd compreso. Un voto pienamente legittimo, quindi, tanto quanto quello della Provincia che è guidata da un commissario che, come ben dovrebbero sapere i tre politici, racchiude i poteri di Presidente, Giunta e Consiglio.”

LE PROPOSTE Sbrollini, Ginato e Fracasso fanno appello ad una riorganizzazione partecipata e condivisa “forse perché non sanno –chiarisce Schneck- che per più di un anno la Provincia e l’Ust, su mandato della Commissione d’Ambito, hanno lavorato con i dirigenti scolastici e hanno valutato anche le proposte che sono pervenute da insegnanti e consigli di istituto. Agli stessi Presidi è stato chiesto di fare una proposta, che non è mai arrivata nonostante i numerosi incontri.

I TEMPI Quanto alle critiche relative alla tempistica, poi, Schneck le rimanda al mittente, in particolare al consigliere Fracasso visto che a dettare i tempi non è la Provincia ma la Regione. “Su una cosa sono d’accordo con i tre –conclude Schneck- in Italia c’è troppa frammentazione di competenze, a causa della quale ogni decisione diventa più lenta e complessa e le riforme diventano impossibili. Ma mi chiedo anche come possiamo affidare la nostra capacità di fare riforme a parlamentari che di fronte ad un serio tentativo di razionalizzazione, quale è il piano di dimensionamento delle scuole, invece di comprendere e sostenere preferiscono cavalcare la polemica contribuendo a creare confusione nelle informazioni.”

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