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Referendum: vince il No, sorrisi e amarezza nel panorama politico vicentino

Sorrisi per l'europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto e per il consigliere regionale Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Segio Berlato. Soddisfatti anche i grillini, profondo rammarico nell'area democratica

Affluenza record e netta vittoria del No, questo l'epilogo del referendum costituzionale. Un esito che ha diviso il panorama politico vicentino.

“Game over, Renzi a casa, si torni a votare il prima possibile! Il trionfo del No è una picconata ai poteri forti che a Roma e a Bruxelles hanno creato il ‘mostro’ Renzi”. Questo il primo commento dell'europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto.

“Dopo questo nettissimo pronunciamento popolare contro Renzi, si vada a votare il prima possibile - conclude l’eurodeputata leghista Mara Bizzotto – Dopo ben 3 governi (Monti, Letta e Renzi) imposti dalla Ue e non eletti dal popolo, i cittadini italiani hanno il sacrosanto diritto di votare subito un nuovo Governo e un nuovo Presidente del Consiglio”.

“Quando il popolo Sovrano può esprimersi contro l'arroganza di governi abusivi e l'arroganza dei poteri forti il verdetto è scontato e la voglia di partecipazione, dimostrata in questo caso dall’affluenza record, è al di là di ogni più rosea aspettativa” queste le parole di Sergio Berlato, consigliere regionale del Veneto e Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, sull’esito del referendum costituzionale. “La valanga di No ha travolto Renzi ed il suo Governo, troppo attenti agli interessi delle lobbies finanziarie e bancarie, ma poco attenti alle esigenze delle imprese, delle famiglie e dei cittadini” prosegue Berlato.

"L'esito del referendum costituzionale è l'affermazione della democrazia di un popolo sovrano, è la vittoria dei cittadini che hanno saputo difendere le istituzioni democratiche da avventurieri legati alle potenze finanziarie internazionali e alle lobby affaristiche delle grandi opere", questo il pensiero diffuso in una nota dl Movimento 5 Stelle Vicenza.

Toni ben diversi per la democratica Alessandra Moretti: "Nella vita ho imparato che le sconfitte servono più delle vittorie. In politica soprattutto, quando perdi acquisisci simpatia da parte di quello stesso popolo che fino a qualche minuto prima ti odiava. Eh già, perché in questo Paese di mediocri e di invidiosi, chi ha successo va malmenato, va ridimensionato, va punito. Ieri sera Matteo Renzi ha ammesso la sconfitta e con la sua umana coerenza ha dato le dimissioni assumendosene tutta la responsabilità. Abbiamo conquistato, da soli e contro una parte del PD, il 40% dei consensi. Ripartiamo da qui con una leadership autorevole. Perché dalle sconfitte ci si rialza più forti di prima e noi siamo già in piedi a guardare al futuro senza paura".

"Il lunedì dopo il referendum il sole sorge lo stesso - questo il commento della consigliera regionale Cristina Guarda (Lista Moretti) - ed io continuo a lavorare su proposte da inserire nel bilancio 2017 e nella programmazione della Regione Veneto. Auguro buon lavoro a chi verrà e si prenderà in carico di riformare, perché verificherà di persona quanta fatica e compromessi servono per realizzare i #progetti in un'istituzione che preferisce il discutere al fare".

"Renzi e il governo delle grandi opere perde il referendum con il quale voleva ottenere carta bianca per decidere sui territori - questo il commento condiviso dai No Dal Molin - Ora a casa Renzi e il partito del cemento e della devastazione dei territori! Stop immediato alle grandi opere".

"Gli italiani hanno dimostrato, ancora una volta, di essere liberi e forti.- questo il commento del Comitato per il No di Vicenza con Elena Donazzan - Il centrodestra, che in questa fase ha ritrovato la sua unità, deve invece lavorare ad una seria proposta di governo fatta di poche ma chiare priorità. La grande affluenza vicentina e la vittoria del No sono motivi di grande orgoglio perché il risultato di un forte impegno, lungo oltre tre mesi, rappresentato da oltre 50 incontri e confronti pubblici".

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