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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Montecchio Maggiore

Pfas, la Regione querela Alberto Peruffo. I comitati: «Negazionisti»

Le dichiarazioni dell'artista, durante la trasmissione radiofonica “Centocittà” di Radio Uno Rai, spono state ritenute di «carattere diffamatorio» in particolare nei confronti dell’assessore Bottacin

L’avvocatura della Regione Veneto ha comunicato in una nota l’intenzione di querelare l’attivista Alberto Peruffo di Montecchio Maggiore, portavoce del “Comitato no pfas” per le sue dichiarazioni durante la trasmissione radiofonica “Centocittà” di Radio Uno Rai, ritenute di «carattere diffamatorio» in particolare nei confronti dell’assessore Bottacin.

Il tema della puntata era il ritrovamento di pfas nelle acque del Po. «Il signor Peruffo – spiega la Regione – a commento della illustrazione dello stato dell’inquinamento nel territorio reso dal rappresentante regionale e dal Commissario del Governo, della emergente constatazione che la contaminazione costituisce un fatto nazionale, come testimoniato dalla scoperta della presenza dei Pfas nelle acque del Po, nonché delle varie iniziative prese dalla Regione sia per la tutela ambientale che per la prevenzione e cura delle popolazioni contaminate, ha accusato chi lo ha preceduto di avere con tali illustrazioni posto “vile depistaggio oggi fare emergere questo, diciamo, inquinamento sul Po. Noi tutti sappiamo che il Po riceve scarichi inquinanti (…)”».

«L’autore – aggiunge l’avvocatura – ha poi proseguito addebitando all’assessore Bottacin fatti inesatti e non veritieri con le espressioni: “come possiamo noi aver fiducia di persone come Bottacin o di gente come lui, che negavano la questione pfas mettendo la clessidra davanti a Piergiorgio Boscagin, presidente di Legambiente Perla Blu e accusandolo di procurato allarme (….) Lo stesso Bottacin che nascose i documenti sanitari di Mantoan in un cassetto (…)”. Dette accuse, smentite già in trasmissione dallo stesso Assessore, distorcono i fatti e le attività compiuti nell’interesse della collettività regionale. In particolare non è fondata l’accusa rivolta a Bottacin di aver messo in un cassetto una relazione igienico sanitaria sugli effetti dell’inquinamento sulla popolazione proveniente dal Direttore della sanità regionale, dr. Domenico Mantoan. E’ infatti stato riscontrato che quella relazione fu invece portata immediatamente alla Procura della Repubblica di Vicenza dallo stesso assessore – conclude la nota della Regione – a due giorni lavorativi di distanza dal momento in cui la ricevette».

Il comitato No Pfas

I negazionisti responsabili delle più squallide nefandezze nei confronti dei cittadini, tentano di intimorire Alberto Peruffo attivista esemplare No PFAS e sempre in prima linea in difesa dei Beni Comuni.
La lega ex Nord sempre a fianco dei speculatori, inquinatori, cementieri, affaristi di ogni risma deve essere smascherata.
Attenti la misura è ormai colma.
La difesa dei Beni Comuni Non è e non sarà mai reato per la giustizia popolare!

Scrive il comitato su Facebook.

Il consigliere M5S Berti

"Chi parla deve essere premiato, non minacciato. Il silenzio ha avuto un ruolo determinante in questo disastro"

Berti esprime solidarietà ad Alberto Peruffo, prima di rivolgersi all’assessore Bottacin: “

Chiedo all’assessore se era proprio necessario minacciare di querela una delle poche persone che in tutta la vicenda Pfas sta parlando di questo disastro. Se ci sono delle inesattezze sul suo conto ha diritto di dirlo e, con la visibilità che ha, non credo abbia problemi a tutelare la sua immagine. Ma perché intimidire in questo modo la cittadinanza attiva su un tema come i Pfas dove proprio il SILENZIO ha giocato un ruolo determinate?”.

Il consigliere del M5S in Veneto ricorda il ruolo di certi silenzi nella vicenda.

“C’è stato troppo silenzio, caro Bottacin - ricorda Berti - da parte delle istituzioni e degli enti come Arpav che, secondo la relazione dei NOE, sapevano da anni di questo inquinamento e non hanno fatto niente. In Veneto sembra essere vietato parlare di inquinamento. Per questo noi continuiamo a gridarlo”

conclude il consigliere regionale.

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