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La Provincia si difende e boccia il decreto Monti

“Ciò che è chiaro -ha esordito il presidente Gasparotto- è che l'eventuale abolizione delle Province non comporterebbe un risparmio in termini di costi pubblici. Di contro, si verrebbe a creare una confusione istituzionale"

Sì ad una riforma delle istituzioni, no all'abolizione delle Province. L'ha detto oggi a gran voce il consiglio provinciale di Vicenza, all'unisono con tutti i consigli provinciali d'Italia e supportato dalle associazioni di categoria presenti a Palazzo Nievo per una seduta straordinariamente aperta agli interventi del pubblico.
L'apertura dei lavori è stata affidata a Valter Gasparotto, presidente del Consiglio, che ha analizzato i dati del Dossier sulle Province commissionato dall'Upi (Unione Province d'Italia) alla Bocconi. “Ciò che è chiaro -ha esordito Gasparotto- è che l'eventuale abolizione delle Province non comporterebbe un risparmio in termini di costi pubblici. Di contro, si verrebbe a creare una confusione istituzionale che di certo non faciliterebbe il buon andamento della pubblica amministrazione necessario allo sviluppo del Paese.”

Numeri alla mano, le Province rappresentano l'1,35% della spesa pubblica complessiva del Paese, ma si occupano di 125mila km di strade, 5mila edifici scolastici superiori, 854 centri per l'impiego, difesa del suolo, smaltimento dei rifiuti, risorse idriche ed energetiche, urbanistica, turismo, agricoltura. “I padri costituenti vollero le Province - ha ricordato l'avvocato Dario Meneguzzo- come consacrazione al massimo livello di una esperienza storica lunga, importante e nobile. Vorrà pur dire qualcosa se i vicentini si sentono vicentini e non bresciani o mantovani. Ci sono duemila anni di storia che hanno creato una comunità con determinate caratteristiche e una determinata cultura, che è propria e peculiare del popolo sovrano che abita quel territorio.”
Duemila anni che non possono essere cancellati con un decreto. Così come un decreto non può cancellare il percorso verso il federalismo che vuole portare il centro decisionale quanto più vicino ai cittadini.

Al decreto, quindi, i consigli provinciali d'Italia hanno risposto oggi con l'approvazione di un ordine del giorno denominato appunto “No all'Italia senza le Province”. Un provvedimento che i 28 consiglieri vicentini oggi presenti hanno votato all'unanimità, non senza aver spiegato e argomentato la propria decisione.

Roberto Ciambetti, ex assessore provinciale oggi assessore al Bilancio della Regione Veneto, ha portato la propria solidarietà annunciando che proprio oggi la Regione Veneto ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto SalvaItalia. “Sul tema -ha affermato Ciambetti- il Governo non si è raffrontato con i vari livelli di governo. Noi riteniamo invece che sia doveroso che un percorso di riforma delle Istituzioni sia condiviso e si segua la strada del dialogo se davvero si vuole arrivare ad un risultato efficace.”

Hanno portato la loro testimonianza in Consiglio Provinciale anche Agostino Bonomo, Presidente Confartigianato Vicenza, e Diego Meggiolaro, Presidente Coldiretti Vicenza. “Le imprese e i cittadini -ha dichiarato Bonomo- chiedono che l'Italia riformi il suo apparato istituzionale e che diminuiscano i livelli autorizzativi. Ma qui manca un disegno preciso, non si sa dove si sta andando e nel frattempo si vuole eliminare le Province che rappresentano un elemento di organizzazione del territorio.” Sulla stessa lunghezza d'onda anche Meggiolaro: “Con le Province si rischia di abolire un ponte fra i cittadini e le istituzioni di rango superiore. Giusto definire le competenze, ma in una riforma che interessi tutti i livelli di governo.”

Il Vicepresidente della Provincia Dino Secco, in sostituzione del Presidente Attilio Schneck assente giustificato per influenza, ha portato in Consiglio la voce della Giunta. “Bisogna riunirsi attorno ad un tavolo per delineare i nuovi enti intermedi, comunque li vogliamo chiamare -ha affermato- noi ci presenteremo a testa alta, con la certezza di avere già riformato la Provincia di Vicenza, rivedendo e velocizzando i procedimenti amministrativi, riducendo il personale, sburocratizzando le pratiche. Siamo pronti a dare il nostro contributo.”

Nell'attesa che Roma istituisca il tavolo di lavoro, la Provincia di Vicenza invita ad un tavolo di confronto, in programma giovedì 16 febbraio a Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore. Il convegno, organizzato in collaborazione con Venetoius, conterà sui contributi di tecnici e politici, dall'avvocato Dario Meneguzzo al prof. Bruno Barel, docente di diritto dell'Unione Europea, a Alessandro Calegari, docente di Diritto Amministrativo. Un'intera mattinata per cercare di comprendere la sorte della Provincia.

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