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Manifestazione dei sindaci, Variati: "Siamo alla frutta, irresponsabili"

"Giù le mani dai Comuni. Più forte il tuo Comune più forti i tuoi diritti". Anche il sindaco di Vicenza Achille Variati ha sfilato questa mattina a Milano nel corteo di oltre duemila prima cittadini

Iil sindaco di Vicenza Achille Variati ha sfilato questa mattina a Milano nel corteo di oltre duemila prima cittadini di ogni parte politica. Queste le sue dichiarazioni, in attesa di conoscere quanto della protesta milanese sarà raccolto dal Governo: “Gli enti locali non sono portatori di interessi particolari, ma collettivi. Anche per questo, se diciamo che siamo già alla frutta, è davvero così. Oggi l’abbiamo denunciato tutti insieme, perché la nostra è una protesta trasversale che va oltre gli schieramenti politici. Noi non rappresentiamo i partiti, ma i cittadini delle nostre comunità”.

Questa mattina, dopo aver sfilato a fianco di numerosi sindaci vicentini e veneti, tra cui quello di Verona Flavio Tosi, Variati ha ribadito cosa per gli enti locali non va nella manovra: “Mentre continua a mancare la carta delle autonomie che è la vera strada per introdurre servizi associati tra i Comuni, l’articolo 16 sulla cancellazione dei piccoli Comuni suona come un’offesa per amministratori locali che vengono paragonati alla casta, quando spesso percepiscono solo poche centinaia di euro. Questo articolo va eliminato dalla manovra, così come va modificato l’articolo 4 sui servizi pubblici locali: la paura di essere obbligati a pericolose svendite accomuna molti enti, tra i quali, sicuramente, Vicenza e Verona. Per questo, se sarà necessario, non esiteremo a rivolgerci alla Corte Costituzionale. Il patto di stabilità, infine, va assolutamente rivisto, così come va ridotto e non aumentato il sacrificio richiesto ai Comuni costretti, loro malgrado, a tagliare sui servizi ai cittadini”.

“Negli ultimi anni – ha argomentato Variati, ricordando alcuni dei ragionamenti emersi questa mattina tra i sindaci - le leggi finanziarie hanno prodotto contenimenti di spesa attorno ai 100 miliardi di euro, ma le riduzioni dello Stato centrale, che detiene il 75% della spesa pubblica, hanno pesato solo per il 24%. Le manovre degli ultimi 2 anni, inoltre, hanno ridotto di 2 miliardi la spesa per merito degli enti locali, mentre il debito pubblico è aumentato di 30 miliardi, e questo significa che non tutti stanno facendo la loro parte”.

“Oltre al danno – ha commentato il sindaco - ci potrebbe essere anche la beffa, perché non trattandosi di interventi strutturali c’è il rischio che questa manovra venga vanificata dalla speculazione finanziaria”. Tutti motivi per cui i sindaci, oggi, hanno detto basta: “Di fronte ad un Parlamento ingessato, ad una crescita dei parlamentari non eletti direttamente dai cittadini – è il commento finale di Variati - questa manifestazione dei sindaci esprime la voglia di far crescere una nuova politica, che rispetti la rappresentatività dei cittadini e allontani chi non sa capire la realtà di base. Ho percepito un’ostilità, a tratti pericolosa, tra le autonomie locali e lo Stato. Invito a tenerne conto. Noi sindaci, titolati ad indossare le fasce tricolori perché eletti direttamente dai cittadini, non vogliamo più accettare i sacrifici disposti da chi non è stato scelto dalla gente. Ora vogliono eliminare i piccoli Comuni... chi avrebbe mai pensato ad una sciocchezza del genere in Francia o in Austria? Noi non ci siamo mai tirati indietro, ci assumeremo le nostre responsabilità, ma c’è un limite a tutto. Più questa classe politica chiede sacrifici insensati, più perde in credibilità”.

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