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Santorso, incognite e polemiche sull'orizzonte dell'ospedale

Mentre Coalizione civica Alto vicentino continua a interrogarsi sul futuro del nosocomio, la Cgil parla di mascherine che scarseggiano e di dati sconosciuti in merito alla contaminazione del personale sanitario

Il video in cui il consigliere comunale scledense Carlo Cunegato denuncia le incognite sul futuro dell'Ospedale di Santorso sta diventando virale. Inserito ieri 19 marzo sulla pagina Facebook dello stesso Cunegato e poi rimbalzato via WhatsApp nonché su altri social network, il video ha scatenato una ridda di commenti, molti dei quali in linea con le preoccupazioni espresse dal consigliere che milita in Coalizione civica.

E così a finire sulla graticola è stato il presidente della giunta regionale (il leghista Luca Zaia), preso di mira perché sul futuro dell'ospedale dell'Alto vicentino sarebbe stato sfuggente e non avrebbe raccontato tutta la verità. Questo in estrema sintesi è l'addebito mosso al governatore. Ad ogni modo nell'Alto vicentino le inquietudini si moltiplicano. Non sono pochi gli utenti i quali temono, anche se al momento non ci sono riscontri ufficiali, che alcuni reparti siano lì lì per essere chiusi. Ad ogni modo in queste ore le preoccupazioni abbondano.

Tra queste ci sono quelle della Cgil-funzione pubblica la cui responsabile per il Vicentino Giulia Miglioranza rivela un dettaglio definito inquietante. «Proprio in relazione alla situazione di Santorso, ma non solo a Santorso, l'Ulss non ci sta comunicando l'ammontare esatto dei soggetti contagiati tra gli operatori sanitari e i medici. Non è un bel segnale per di più noi siamo anche preoccupati perché in molte strutture, tra cui Santorso, i Dpi, ossia i dispositivi di protezione personale per medici, infermieri e operatori vari stanno scarseggiando».

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