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Politica Bassano del Grappa

Pediatra pedofilo, interrogazione ministeriale della Sbrollini

La deputata bassanese del Pd ha chiesto un provvedimento con cui si stabilisca l'obbligo di presenza di una terza persona, sia esso un familiare o un operatore sanitario, alle visite mediche che avvengono nelle scuole

Il caso del pediatra-orco, Domenico Mattiello, arriva in Parlamento con un'interrogazione della deputata Daniela Sbrollini, mamma da alcuni mesi.

“E’ un episodio che ha turbato moltissimo l’opinione pubblica – continua l’on. Sbrollini – e che ci costringe a riflettere su quali strumenti si possano utilizzare per garantire maggiore tutela sia ai fanciulli sia alle famiglie, costruendo un sistema di garanzie rispetto al rischio che si verifichino episodi come quelli avvenuti a Vicenza”.

La deputata vicentina ha sollevato il caso con una interrogazione ai Ministri della Salute e dell’Istruzione, chiedendo al Governo di assumere una iniziativa appropriata.

“Si tratta, chiaramente – aggiunge l’on. Sbrollini – di un tema complesso, su cui è difficile intervenire con una norma specifica. Molto devono fare gli organismi di categoria con meccanismi di autoregolamentazione, di controllo interno e deontologia. Ma il Governo, che struttura il servizio sanitario nazionale, e gestisce la rete scolastica pubblica, può emanare circolari e indirizzi che stabiliscano una diversa modalità operativa per le visite a scuola. Se si prevede l’obbligo di presenza di una terza persona alle visite si può dare maggiore tutela a ragazzi e famiglie. Noi chiediamo una iniziativa in questo senso e confidiamo nella sensibilità dei Ministri e di tutte le forze politiche”.

 

 

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro della Salute e al Ministro dell’Istruzione

 

Per sapere, premesso che:

 

pochi giorni fa, una bimba di tre anni è stata molestata nella stanza di un asilo adattata ad ambulatorio, a Vicenza, da un noto medico pediatra, che è stato arrestato in flagranza di reato dalla squadra mobile di Vicenza, che aveva precedentemente installato alcune telecamera nella stanza e ha assistito in diretta alle molestie, intervenendo subito e bloccando il medico;

 

il pediatra arrestato era già da tempo sotto stretta sorveglianza. Alla normale attività di pediatra di base, infatti, affiancava da anni quella di consulente in diversi asili vicentini, dove eseguiva visite periodiche e controlli; a far scattare le indagini della sezione minori della mobile di Vicenza sono stati proprio i sospetti di alcune maestre, colpite dallo strano comportamento dei bambini quando questi erano reduci dalle visite del pediatra;

Dalle indagini sembra che le violenze non si ripetessero nell’ambulatorio privato del pediatra, perché lì, ad assistere alle visite, ci sono sempre i genitori. Nelle scuole, invece, il medico aveva la possibilità di restare da solo coi bimbi e questo avrebbe favorito il pediatra nelle sue intenzioni criminali;

Dieci anni fa, lo stesso medico pediatra fu oggetto di una denuncia di un gruppo di genitori di una scuola media di Cavazzale di Monticello Conte Otto (Vicenza), che segnalava presunte anomalie durante le visite sui ragazzi effettuate nell’istituto. Ne seguì non una denuncia-querela, ma una segnalazione alla Procura; le autorità raccolsero alcune testimonianze e successivamente il procedimento fu archiviato. In quel caso le visite sui ragazzi pare venissero fatte alla presenza di un’operatrice sanitaria di supporto. Gli alunni, tuttavia, avevano segnalato ai genitori le «stranezze» nell’atteggiamento di quel medico, probabilmente frenato dalla presenza dell’operatore sanitario;

il caso sopra esposto ha ovviamente impressionato molto le famiglie dei bambini delle scuole della città, sia per la notorietà del professionista, sia per la sensazione che i piccoli, nelle visite scolastiche, in mancanza della presenza dei genitori, e senza altre presenze durante le visite, appaiano particolarmente esposti a rischi di abusi o di molestie;

L’articolo 3 della legge 176/91, che ratifica la Convenzione sui diritti del fanciullo, sancisce che “In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”; e che: “Gli Stati parti vigilano affinché il funzionamento delle istituzioni, servizi e istituti che hanno la responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle norme stabilite dalle Autorità competenti in particolare nell'ambito della sicurezza e della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale nonché l'esistenza di un adeguato controllo;

 

dai Ministri interrogati se non ritengano, nei modi consentiti, di produrre interventi di loro competenza che determinino un obbligo di presenza di una terza persona, sia essa un genitore o un operatore sanitario, alle visite mediche che avvengono nei laboratori sanitari interni alle scuole, in modo da fornire ai fanciulli uno strumento di maggiore tutela e alle famiglie una maggiore garanzia e una maggiore tranquillità rispetto a possibili episodi come quelli sopra narrati;

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