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Pedemontana, i comitati: "Falde a rischio con la grande opera"

Come si può progettare un'autostrada a sei corsie e a grande traffico - si chiedono - Sopra la falda acqifera più grande d'Europa senza prevedere quali danni potrebbe provocare uno sversamento di sostenze tossiche?

Il comunicato dei comitati No Pedemontana:

I gravi rischi dell'Autostrada Pedemontana si presentano ad ogni piè sospinto e vanno oltre ogni immaginazione. Del resto, come si può progettare un'autostrada a sei corsie e a grande traffico sopra la falda acqifera più grande d'Europa senza prevedere quali danni potrebbe provocare uno sversamento di sostenze tossiche e come evitarli?

Questi rischi li avevamo più volte denunciati, ma siamo stati come sempre inascoltati da questi organi di informazione e dai fautori del progetto che a questo riguardo hanno sviluppato delle perfette 'orecchie da mercante' (queste sì) a tenuta stagna.Da questa falda attingono acqua gli acquedotti di mezzo Veneto (Vicenza, Padova ecc.) e basterà una piccola infiltrazione a mandare in crisi tutto il sistema di approvvigionamento idrico. Nessuno, a livello delle autorità preposte, si oppone?  

Blitz al cantiere della Pedemontana (foto Comitati)

Anche questo è possibile oggi nel Veneto, in una fase sempre più predatoria e distruttiva del nostro sistema economico dominante sempre più in crisi.

 Pensate che questo nuovo rischio annunciato sarà un motivo sufficiente di ripensamento? No, naturalmente.  

Basta vedere cosa è successo con la base Usa al Dal Molin, dove nonostante il movimento No Dal Molin lo dicesse da anni e in tutti i modi che l'impianto di migliaia di pali  per sostenere la base avrebbe provocato un'ostruzione della falda e avrebbe favorito le alluvioni (come sempre lo stesso Giornale di Vicenza riporta oggi) si è andati avanti negando, per poi ammettere candidamente e senza nessuna autocritica il disastro avvenuto. 

La distruzione dell'ambiente non basta e neanche lo sconvolgimento del clima: dopo le alluvioni, la siccità.. e poi ... di nuovo forse le alluvioni! Perciò ora avanti con le nuove opere di cementificazione come le casse di espansione del Guà/Agno a Trissino/Tezze di Arzignano, in via di realizzazione.

Queste abbasseranno il piano di campagna di metri, per un'area enorme, portando uno sconvolgimento gigantesco a una delle ultime aree naturali. Avanti così, col 'progresso' e lo 'sviluppo' a tutti i costi, grazie e complimenti a tutti i fautori e a quelli che li sostengono (da sinistra a destra passando per il centro).

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