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Nuova legge elettorale, per Moretti "Grave lacuna su parità di genere"

La parlamentare vicentina è promotrice dell'iniziativa sugli abiti bianchi in segno di protesta. Per Luca Zaia, presidente del Veneto, "è vergognoso far passare l'Italicum per una nuova stagione"

''Con la nuova legge elettorale il Paese avvia finalmente la stagione delle riforme, e questo è un bene primario, ma non possiamo ritenerci soddisfatti per la grave lacuna sulla parità di genere: non ci sarà accordo che potrà fermare modifiche in tal senso''.

ABITI BIANCHI E' questo il commento sulla nuova legge elettorale della deputata del Pd Alessandra Moretti, promotrice dell'iniziativa sugli abiti bianchi in segno di protesta contro la discriminazione di genere nella rappresentanza politica. ''L'impegno trasversale delle donne e degli uomini che vogliono norme di garanzia per una migliore qualità della democrazia prosegue al Senato - continua la parlamentare - Sono sicura che come il presidente del Consiglio ha promesso, ci saranno le condizioni per ridiscutere l'accordo su questo punto: non è ammissibile che ancora una volta la politica resti indietro rispetto ai cambiamenti sociali: occorre avviare un processo di riforma della parità di genere analogo a quello che si sta facendo in Francia''. ''E' arrivato il momento delle pari responsabilità - conclude Moretti - Abbiamo mantenuto l'impegno votando una legge lacunosa per non bloccare il percorso delle riforme, ci aspettiamo che ciò che viene annunciato venga rispettato e che il premier cerchi e trovi le condizioni perché al Senato la legge sia modificata''.

LEGGE BEFFA "E' vergognoso far credere ai cittadini che questo rappresenti l'inizio di una nuova stagione - ha commentato Luca Zaia a proposito dell'ItalicumE' scandaloso che sia approvata una legge elettorale in cui sono sparite le preferenze: se questo governo - aggiunge - vuole rappresentare gli interessi del popolo e' bene che si ricordi che noi cittadini abbiamo chiesto piu' volte di eleggere i nostri rappresentanti" aggiunge il governatore, che ricorda: "tre anni fa il Veneto ha varato una legge elettorale che nel 2015 dara' modo a tutti i veneti di eleggere direttamente i loro futuri rappresentanti in consiglio regionale". "Cosa che non accadra' a livello nazionale con questa legge-beffa. Una normativa - conclude Zaia - che lascia mano libera ai partiti di scegliere i parlamentari e agli elettori la sola 'liberta" di porre la croce sul simbolo". 
 

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