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No Monti day, cresce la protesta: pullman da Schio e Vicenza

Stanno crescendo le adesioni da parte di sindacati, associazioni e centri sociali per l'appuntamento di sabato 27 a Riva del Garda, quando il premier interverrà al "Festival della famiglia"

Cresce la mobilitazione in vista del No Monti day, in programma per sabato 27 ottobre. Per partecipare al corteo a Riva del Garda, sono previste partenze anche da Schio e da Vicenza: l'obiettivo dei manifestanti sarà quello di bloccare il convegno cui parteciperà il presidente del consiglio. COSA VOTERESTI?

12 ottobre 2012: studenti in piazza



Sabato alle ore 12:00, all’interno del “Festival della famiglia”, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia - e dalla Provincia autonoma di Trento, Mario Monti sarà ospite d’eccezione, assieme al presidente della Provincia Lorenzo Dellai e al Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi.

"Immaginiamo che Mario Monti nel suo intervento, che farà da conclusione al festival, non avrà remore a parlare di potenziamento delle politiche di welfare e di necessità, magari dettata dalla spending review, di modernizzazione del welfare stesso - scrivono in un comunicato gli attivisti di Welcome Monti - Viste le premesse del titolo e delle tematiche trattate, immaginiamo che le ricette proposte saranno concentrate su una visione classica (e un po' vecchiotta) della famiglia, come se esistesse solo questa tipologia e la famiglia non avesse vissuto negli anni delle enormi trasformazioni".

"Di sicuro non sentiremo da Monti quello che quotidianamente vivono sulla loro pelle i soggetti che compongono le famiglie! Ognuno di noi è ostaggio nella gabbia del debito e del pareggio di bilancio, i nostri diritti e lo stato sociale conquistati in lotte sociali durissime stanno venendo cancellati a colpi di decreti legge, spesso con la complicità silente dei sindacati confederali - proseguono - Di fronte a tutto questo, occorre continuare a provare a portare un vento nuovo, che miri alla trasformazione dello stato di cose presenti; un vento che potenzi la cooperazione sociale, la solidarietà, la sinergia tra persone colpite da questa crisi; un vento che sia progetto di liberazione che progetto di trasformazione sociale. Dobbiamo provare a rovesciare lo smantellamento dei diritti con la riappropriazione e l’estensione di vecchi e nuovi diritti. Tutto ciò dobbiamo provare a costruirlo in tanti e assieme, partendo dalla necessità di trovare pratiche radicali comuni per esprimere il nostro dissenso. Pratiche che sappiamo ricomporre le soggettività e che nel concreto cerchino di bloccare la passerella del presidente del consiglio Mario Monti". LA PROTESTA DEGLI STUDENTI

 

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