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È morto Silvio Berlusconi, il cordoglio della politica: "Ci lascia un visionario, liberista, grande imprenditore"

Aveva 86 anni. È spirato questa mattina all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato

L’ex presidente del Consiglio, leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset è morto oggi, lunedì 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano all'età di 86 anni.

Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da tempo. In precedenza, ad aprile, l'ex presidente del Consiglio Berlusconi era stato ricoverato dodici giorni in terapia intensiva al San Raffaele, per poi essere spostato in un reparto ordinario da cui è stato dimesso il 19 maggio.

In mattinata, il fratello Paolo e i figli erano accorsi in ospedale, dove già si trovava Marta Fascina.

Il cordoglio della politica

Innumerevoli i messaggi di cordoglio arrivati dai militanti ma anche da chi ha vissuto Berlusconi come avversario politico.

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“Ci lascia un uomo che ha scritto la storia recente della politica italiana, un pioniere nel campo dei media, in particolare della televisione e della pubblicità - ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia - Nessuno può dimenticare la nascita del primo network italiano con le tre reti, la Fininvest, e la fondazione di Publitalia per la raccolta pubblicitaria. In campo politico ha saputo tessere alleanze ‘del buon governo’ sia nel Nord, sia nel Centro-Sud, lanciando un progetto politico che, già nei primi anni novanta, ha fornito un preciso referente all’elettorato di centro-destra, di chiara impronta liberista, valorizzando l’iniziativa privata”.

"Portano il suo nome progetti politici come Forza Italia e l’idea del Popolo della Libertà, la federazione di partiti politici, alla base di alleanze che poi, a distanza di anni, si sono riunite nelle ultime elezioni politiche formando l’attuale coalizione di governo - prosegue il governatore del Veneto - Rimarrà indelebile nei miei ricordi l’esperienza da Ministro, nel 2008, nel quarto governo Berlusconi, assieme, tra gli altri, a Bossi, Calderoli e Maroni. Una parentesi politica importante grazie alla quale abbiamo rimesso ‘l’azienda agricola italiana’ al centro dell’agenda politico-istituzionale nazionale. Un impegno a difesa del made in Italy, la lotta contro gli OGM, le battaglie per le quote latte, i riconoscimenti Unesco. Progetti sui quali ho continuato a lavorare anche nella mia terra, che nel 2010 mi ha scelto come guida del Veneto”. 

“Tra Venezia e Berlusconi c’è sempre stato un legame profondo. Un’attenzione che si è riflessa in scelte e opere che lo hanno impegnato in prima persona. Dal primo via nel 2003 al piano di salvataggio di Venezia dalle acque alte con il Mose, opera accompagnata da numerose polemiche ma che negli ultimi anni ha dimostrato la sua efficacia, al passaggio in Laguna nel 2019, con l’acqua alta che aveva sommerso la città creando devastazione – prosegue il presidente della Regione - Berlusconi ha voluto vedere con i propri occhi i danni subiti dalla città e ha lanciato assieme alle istituzioni un appello al mondo per preservare la Serenissima. Nell’ambito delle infrastrutture ricordo, ancora, la sua partecipazione all’inaugurazione del Passante di Mestre, nel febbraio del 2009, tenendo a battesimo l’opera che è diventata il simbolo dell’entroterra veneziano e ha aperto una nuova stagione delle infrastrutture per l'Italia e soprattutto per il Nordest”.

“Numerosi sono i legami che egli ha avuto con il Veneto: è stato pronto ad accorrere nelle vesti di Presidente del Consiglio, dopo la grande alluvione del 2010 nelle nostre terre martoriate dall’acqua, con energia e determinazione ha voluto calarsi fra la gente e visitare numerose frazioni allagate. Da ricordare anche l’amicizia con don Antonio Zuliani, il sacerdote della Piccola Comunità di Conegliano, il centro di recupero per tossicodipendenti – conclude il presidente - Sempre vicino ai problemi reali del Paese, Berlusconi ha sempre cercato di interpretare al massimo le necessità del popolo. Oggi ci lascia un uomo che anche per le sue caratteristiche umane difficilmente si potrà scordare. Da parte mia e del Veneto, le più sentite condoglianze personali e istituzionali ai familiari”.

“Silvio Berlusconi ha segnato tanta parte delle vicende del nostro Paese degli ultimi trent’anni, come nessun’altra figura politica e pubblica - ha dichiarato il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai - Per questo, pur essendo sempre stato lontano dalle sue posizioni, oggi ritengo doveroso esprimere, nelle vesti di sindaco, la mia solidarietà e il mio pensiero ai dirigenti e ai simpatizzanti di Forza Italia, il partito che Berlusconi fondò quasi 30 anni fa. Va ricordato che anche la storia di Vicenza si è intrecciata alla sua. Gli studiosi, i giornalisti e gli appassionati di politica ricordano bene come fu proprio da qui, da una arroventata assemblea vicentina di Confindustria, che nel 2006 Berlusconi lanciò di fatto la sua campagna elettorale per le politiche. Pochi anni dopo, era fine 2010, Berlusconi da presidente del Consiglio venne nella nostra città che era stata devastata dall’alluvione, portando la promessa del governo di rapidi fondi a ristoro delle famiglie e dell’impresa”.

“La fine di un’epoca - così il Deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine sulla morte di Silvio Berlusconi - Oggi ci lascia l’uomo che, comunque la si pensi, ha segnato come pochi la storia italiana dell’ultimo secolo. Da imprenditore illuminato ha impedito alla sinistra di prendere il potere nel 94, ha creato il centrodestra italiano, ha combattuto come un leone di fronte ad ingiustizie infinite. Un gigante in politica estera. Un esempio di amor patrio. A lui la destra italiana deve certamente molto. Riposa in Pace”, ha concluso Giovine.

"Al di là di ogni giudizio politico, e persino morale, una verità è innegabile su Silvio Berlusconi, morto stamani a Milano a 86 anni: negli ultimi 30 anni nessuno ha avuto più influenza di lui sulla politica italiana, o ne è stato più al centro - ha scritto in un post Achille Variati, ex sindaco di Vicenza e oggi membro del Parlamento Europeo - Era il 1994, quasi 30 anni fa, quando annunciò la celebre “discesa in campo”: io ero un giovane sindaco alla fine del suo primo mandato. E ancora poche settimane fa, dopo il lungo e difficile ricovero, lo avevamo visto tornare al centro della scena. Silvio Berlusconi è stato tante cose nella sua lunga vita di imprenditore e poi uomo politico, alcune buone, altre meno. Ma di certo è stato sempre un protagonista della vita pubblica italiana. Un pensiero alla sua vasta famiglia, e alla comunità politica ancora più grande che oggi lascia orfana".

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