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Mini idroelettrico, D’Incà del M5S: “Delusi dalla Commissione europea”

Il deputato bellunese rammaricato per le conseguenze del parere della Commissione sul decreto incentivi che potrebbe scatenare una nuova corsa al 'mini idro': “Regione Veneto e associazioni ambientaliste ci aiutino nella battaglia”

“Come M5S siamo delusi dal giudizio espresso dalla direzione per la concorrenza della Commissione europea. Non capiamo per quale motivo una direzione che parla di concorrenza dei mercati possa dare un parere più forte rispetto a una direzione che si occupa di ambiente. Ci auguriamo che non vi siano state pressioni da parte di lobbisti”.

È quanto afferma Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 Stelle, in merito alle conseguenze del parere della Commissione europea sul decreto incentivi che potrebbe scatenare una nuova corsa al 'mini idro'.

Idroelettrico: l'M5S abbandona gli ecologisti

“A gennaio – precisa D’Incà – abbiamo inviato il decreto per gli incentivi cosiddetto ‘Fer1’ a Bruxelles per la verifica della compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato. Il decreto, per come era stato costruito, aveva ricevuto l’approvazione di tutte le associazioni ambientaliste che si occupano di mini-idroelettrico. A Roma il decreto era stato formulato per rispettare le acque e i torrenti delle nostre montagne e per chiudere finalmente con la speculazione ai danni dei cittadini”.

“In queste ore mi sto confrontando con il sottosegretario Davide Crippa e con il ministero dell’Ambiente per trovare una soluzione che possa frenare una nuova corsa al mini idroelettrico – spiega il deputato del M5S -. Ero convinto che la battaglia si dovesse giocare solo in Italia, ma mi accorgo sempre di più che vi sono interessi economici che raggiungono i luoghi decisionali in Europa. Per questo motivo, nei prossimi giorni, voglio andare a discutere della problematica con i funzionari delle apposite commissioni europee, in particolare con quella dedicata all'ambiente ".

D’Incà rivolge un appello:

“Le posizioni sul mini idroelettrico sono completamente diverse tra M5S e Lega a livello nazionale. Chiedo alla Regione Veneto, che invece nel passato si è espressa per la difesa dei torrenti di montagna, e a tutte le associazioni ambientaliste, di alzare la voce e di aiutarci in questa difficile battaglia”.

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