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Manifesti contro i ricercatori, Berlato: "E' una guerriglia"

L'europarlamentare, nonchè coordinatore vicentino del Pdl, ha espresso la propria solidarietà alle "vittime della vergognosa guerriglia animalista", riferendosi alle schede segnaletiche affisse in alcune città

“Esprimo la mia massima solidarietà ai ricercatori universitari e agli scienziati vittime, per l’ennesima volta, di quella che è una vera e propria vergognosa guerriglia animalista. Guerriglia che purtroppo conosco bene, in quanto io stesso in questi anni ho subito anche minacce, da parte di soggetti mossi dalla stessa ideologia di quelli che oggi attaccano coloro che con la ricerca fanno sì che si approfondiscano gli studi, le conoscenze e si curino le persone malate”.

Commenta così Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo del Ppe/Fi, la notizia delle scritte e delle liste di proscrizione comparse a Milano contro ricercatori universitari e scienziati ‘rei’ di fare sperimentazione con l’utilizzo di animali e precisa: “In questo caso, la macchina del fango attuata ha previsto, oltre ad insulti di rito, scritte e manifesti ingiuriosi, addirittura una lista di proscrizione corredata di foto, nomi, cognomi, indirizzi e numeri di telefono di docenti e ricercatori con invito a metterli alla gogna pubblica. Atto che ritengo assolutamente intollerabile e che qualunque persona dotata di buon senso dovrebbe stigmatizzare e denunciare”.

 “Non c’è giorno ormai infatti- prosegue il deputato europeo- che sedicenti animalisti non compiano azioni disdicevoli, e penso in particolar modo ai recenti attacchi contro la giovane studentessa di Veterinaria Caterina Simonsen, affetta da quattro malattie genetiche ed insultata e minacciata di morte perché a favore della sperimentazione animale”. “Ribadendo che io sono e sarò sempre- conclude Berlato- a fianco di Caterina, dei ricercatori universitari e degli scienziati di Milano e di tutti coloro che ogni giorno lavorano con passione per il bene della scienza e della salute pubblica, rimarco e invito chi la pensa come me a prendere le distanze da questi soggetti, che altro non sono che il simbolo di un’ideologia che ha sostituito la ragione”.

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