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Laziogate, Zaia sventola la busta paga: "Qui non è Roma"

Il presidente del Veneto commenta quanto successo in Lazio, richiamando anche la polemica locale legata al rimborso di missione forfetizzato spettante fin dal 1984 ai consiglieri regionali veneti e non inserito in busta paga

"Polverini ha fatto bene a dimettersi, perché, a certi livelli, solo mandando a casa tutti si fa pulizia, e anch'io, al suo posto, mi sarei comportato così. Ma mettiamo bene in chiaro che il Veneto non è il Lazio, punto". Il presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta così quanto successo in Lazio. LA CORTE DEI CONTI DEL VENETO

Sono convinto - sottolinea Zaia al riguardo, esibendo l'ultima busta paga - che questa cifra può stare benissimo nello statino. Da anni la mia busta paga è pubblica: 5749,53 euro mensili netti, ai quali va sottratta l'ulteriore tassazione per l'aliquota massima in cui ricado, mentre è già detratto a monte il contributo al partito, che fino a qualche mese fa ammontava a circa 3.200 euro e ora a circa 1.750. E, per una scelta personale, io non percepisco nemmeno il rimborso chilometrico, né utilizzo auto blu. All'insegna della massima trasparenza, che ha costituito una costante di vita di questa Giunta, sono favorevole ad andare verso un'indennità unica, senza tremila voci, ma questa è materia del Consiglio ed è bene che in quella sede si affronti la questione con serenità, dando le spiegazioni del caso alla comunità veneta. E ricordiamo che abbiamo abbassato già due volte gli stipendi".

"Personalmente - conclude Zaia - non ho nulla da nascondere e se qualcuno dice il contrario, riguardo a quanto percepisco, sono pronto a querelarlo".

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