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Puppato: “Lo Stato avochi a sé la realizzazione della Pedemontana”

Interrogazione dei senatori PD al ministro Delrio sulla superstrada: obiettivo esautorare Zaia

I senatori del Partito Democratico – prima firmatrice Laura Puppato – hanno presentato un’interrogazione urgente al ministro Delrio che evidenzia le disastrose, illogiche modalità con cui è stato portato avanti l'intervento della Superstrada Pedemontana Veneta, chiedendo se giunti a questo punto “non ritenga vi sia un pesante rischio che l’opera venga bloccata da ricorsi e procedimenti civili a causa dei cambiamenti in corso d'opera e senza oggettività sul bando con cui è stata assegnata;

se non ritenga che l’addizionale IRPEF imposta al fine di assicurare la copertura finanziaria dell’opera non contrasti con l’art. 53 della Costituzione e non fosse piuttosto necessario introdurre una tassa di scopo; se non ritenga doveroso, considerata la manifesta incapacità della Regione Veneto, nonché l’interesse nazionale ed europeo dell’opera, applicare il principio di sussidiarietà ex. art. 118 al fine di gestire direttamente l’opera attraverso il Ministero di competenza, riportando il progetto alla definizione iniziale di un’opera leggera a scorrimento veloce e gratuita, quantomeno per i residenti, assumendo su di sé la soluzione più corretta per l'intervento atteso da oltre trent’anni”. Interrogativi che i senatori Laura Puppato, Rosanna Filippin, Giorgio Santini e Gianpiero Dalla Zuanna pongono al ministro delle infrastrutture e dei trasporti a fronte della situazione di grave difficoltà in cui versa lo stato di avanzamento dell’opera.

“La Regione Veneto - dichiara la senatrice Puppato - si è dimostrata manifestamente incapace di portare a compimento un'opera di straordinario valore per un vasto, industrioso territorio, opera che sarebbe dovuta  costare circa 700 milioni di euro e alleggerire dal traffico intasato dei medi e piccoli centri esistenti, convenuta coi sindaci nel lontano 2001 dal Ministro Nesi, gratuita, con poco impatto sul territorio e capace di recuperare l’esistente. In questo tempo infinito l'hanno trasformata in un’opera ciclopica da 2,4 miliardi di euro, a pagamento per tutti compresi i residenti, unico caso in Italia di superstrada a pedaggio con alcuni tratti, come la Gasparona e non solo, che magicamente passano da arterie a due corsie pubbliche ad un autostrada a pedaggio”

“È intollerabile che Zaia cerchi di allontanare da se il fallimento delle sue giunte cercando in modo assai scorretto di far ricadere colpe e responsabilità su altri e in particolare sul Governo nazionale, che invece è l’unico ente ad aver finora finanziato quest’opera con ben 600 milioni di euro. I contratti stipulati col privato e lo stesso bando iniziale non garantiscono i cittadini di questa regione ed egli si è dimostrato incapace di trovare soluzioni accettabili a questo disastro annunciato - ha continuato Puppato - la responsabilità è dunque interamente della giunta Zaia che ha voluto perseguire l'intento con le modalità costruttive frutto della stagione dei project e dei mega appalti, assommando errori ad errori, già evidenziati dalla Corte dei conti e che vanno oggi addebitati a chi li ha commessi."

“Zaia oggi è di fronte ad un bivio, come al solito ha scelto la strada più semplice che sposta al futuro l'onore delle sue incapacità. Anziché tornare al progetto originale di un’opera leggera, ha introdotto l’addizionale IRPEF che, in nessun caso, può essere ritenuta una tassa di scopo. La Regione ha ormai perso ogni controllo sulla SPV. Usciamone esautorando tale Giunta regionale da un opera così deficitaria e mal gestita, salvando i Veneti dal dover pagare 3 volte lo stesso bene" ha concluso.

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