Incendio Brendola, interrogazione parlamentare: «Piani preventivi in queste zone a rischio»
Interrogazione al Ministro da parte della senatrice Daniela Sbrollini sul disastroso incendio della Isello Vernici a Brendola del primo luglio
Depositata in parlamento l'interrogazione sull'incendio a Brendola. A presentarla sa senatrice Daniela Sbrollini che, in particolare, chiede se tutto è stato fatto per garantire la salute dei cittadini e se in queste situazioni delicate non sia il caso di prevedere per legge piani preventivi di pronto intervento, anche e soprattutto quando si è in zone di acquiferi così delicati.
«Preoccupano e non poco le conseguenze del pauroso incendio della ditta di vernici di Brendola. I problemi che in un primo tempo sembravano solo legati ai solventi nell’aria ed alla diossina che poterebbe essersi diffusa e depositata negli orti e nei campi limitrofi ora si allargano alle acque di superficie a valle della zona. Non finisce mai l’emergenza acque in questa zona già martoriata dai Pfas. Ora anche i composti chimici sversati nel fiumicello Brendola durante le operazioni di spegnimento del pauroso incendio. Siamo in una zona molto delicata per gli acquiferi. Effetti preoccupanti si sono già avuti a valle, fino a Cologna Veneta nel Veronese. Odori acri, schiuma legata ai tensioattivi, moria di pesci»,
spiega la senatrice, aggiungendo:
«Per alcune aziende chimiche si fanno per la legge Seveso piani di pronto intervento che prevedono le situazioni catastrofiche che si spera non avvengano mai. Ma i fatti purtroppo dimostrano che quando queste situazioni si verificano, malgrado le alte professionalità messe in campo da Vigili del Fuoco, dai tecnici dell’Arpav e della Protezione Civile, cui va comunque un grazie per l’opera svolta, non si può inventare sul momento soluzioni capaci di non compromettere l’ambiente».