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Lunedì, 29 Aprile 2024
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«Lampioni incerottati: la città sta appesa con lo scotch»

Lo stato dell'illuminazione pubblica nel capoluogo berico è al centro di una interrogazione del consigliere Colombara che spara bordate sulla giunta e sul privato che gestisce il servizio per conto di palazzo Trissino

«A poco più di un anno dall'affidamento ad una nuova società da parte dell'amministrazione Rucco, il servizio di illuminazione presenta ancora frequenti blackout che colpiscono a macchia di leopardo la città. Precarietà e approssimazione contraddistinguono i lavori svolti: rete volante, lampioni e lampade fissati con nastro adesivo, collegati tra loro con giunture provvisorie è quanto abbiamo documentato. Intanto, il nuovo gestore batte già cassa al comune per un aggiornamento del canone contrattuale da 1,6 milioni di euro: altro che smart city, questi lavori fanno pensare ad una città in via di sviluppo». Non usa mezzi termini il consigliere comunale Raffaele Colombara che in una interrogazione depositata ieri 12 settembre a palazzo Trissino punta l'indice contro la giunta comunale di Vicenza e contro City green light: la srl che l'anno passato si era aggiudicata l'appalto per l'illuminazione pubblica.

Colombara che milita nelle fila della opposizione di centrosinistra nel gruppo «Per una Grande Vicenza» non va per il sottile e parla di «illuminazione pubblica e pubblica negligenza». Ma c'è di più. «I nuovi lampioni - scrive Colombara - sostituiti da una ditta privata scelta dal comune, sono alimentati in molte vie della città attraverso antiestetici tratti di rete volante, fissati con nastro adesivo nero, collegati tra loro con giunture provvisorie... Il futuro della nostra città è appeso al nastro adesivo. La tanto sbandierata smart city, con infrastrutture intelligenti che permettono ai servizi più importanti, come semafori, cassonetti di dialogare tra loro e con il cittadino, sembra essere affidata a collegamenti volanti, giri di scotch nero da elettricista, cavi elettrici legati ai pali alla meglio che deturpano la visuale».

Nell'ultima parte del documento il consigliere comunale distilla una lunga lista di quesiti, otto per la precisione, nei quali l'opposizione chiede alla giunta se e come abbia controllato l'operato della società appaltatrice. «Il comune ha condotto una analisi volta a controllare e certificare, a nome dei cittadini contribuenti, la qualità dei lavori realizzati dal nuovo gestore? È possibile sapere se, a tal fine, è stata individuata e incaricata una figura con specifiche competenze all'interno della  amministrazione comunale? Quest'ultima ha già pagato la prima tranche di canone al nuovo gestore, pari a 1.682.000 euro? Il Comune ha versato altri importi oltre al canone concordato, a fronte di richieste del nuovo gestore, per l'adeguamento dei prezzi dell'energia o per lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria?». Questi sono i principali quesiti posti da Colombara rispetto ad una opposizione che da alcuni giorni ironizza sui «lampioni incerottati in una città che sta appesa con lo scotch». Ora la palla passa all'assessore Mattia Ierardi: sua la delega all'arredo urbano.

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