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Elezione del Presidente della Repubblica: il Veneto cambia le carte

Il Pdl ha annunciato di non volersi attenere a 'prassi' istituzionali sull'indicazione dei nomi, cioè quelli del presidente della Giunta e del presidente del Consiglio e del capogruppo dell'opposizione

Sarà il Pdl a decidere i tre rappresentanti regionali che parteciperanno all'elezione del Presidente della Repubblica, fissate per il 18 aprile.

Infatti non c'è stato nessun accordo oggi nella riunione dei capigruppo del Consiglio regionale. Il gruppo del Pdl ha annunciato di non volersi attenere a 'consuetudini' istituzionali sull'indicazione dei nomi, che in passato erano quelli del presidente della Giunta e del presidente del Consiglio per la maggioranza (in questo caso Zaia e Ruffato), e del capogruppo, o vicepresidente dell'assemblea, per il maggior partito di opposizione.

"I nomi li decide la politica, non le consuetudini - spiega il capogruppo del Pdl, Dario Bond - I nomi dei delegati per noi li deciderà il gruppo del Pdl e li presenteremo in aula, la prossima settimana, come è sempre avvenuto". Bond non mette in dubbio tuttavia che fra i tre vi debba essere anche un esponente dell'opposizione, "é la legge" afferma, ma non dà per scontato nessun delegato, neppure quelli dei massimi rappresentanti delle due istituzioni, Giunta e Consiglio regionale.

"La scelta la devono fare i gruppi - prosegue - è sempre stato così". Una posizione che ha stupito il capogruppo del Pd, Lucio Tiozzo. "Io spero - dice - che si segua la modalità della consuetudine: quindi, con i due rappresentanti della maggioranza, in generale rappresentanti dal presidente della giunta e del consiglio, e con il vicepresidente della minoranza, nel nostro caso il consigliere Franco Bonfante. Ma il Pdl ci ha fatto sapere che non intende applicare questa regola e che i nomi li farà in aula".

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