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Nuovo incarico a Vicenza: è bufera sull'ex portavoce di Brugnaro

La nomina di Alessandro Bertasi quale direttore della comunicazione di palazzo Trissino, percepirà 80mila euro annui, scatena le ire del sindacato Cub che contesta in radice la creazione della figura apicale voluta dall'amministrazione comunale berica

L'assuzione del giornalista Alessandro Bertasi nel ruolo di dirigente del servizio «Comunicazione, informazione, portale della città» del Comune di Vicenza finisce nella bufera. La scelta del sindaco democratico Giacomo Possamai, annunciata in anticipo sulla stampa veneta ed ufficializzata solo oggi 16 agosto, ha scatenato il fuoco di fila del sindacato Cub, il più rappresentativo a palazzo Trissino, che ritiene la scelta oltremodo inoppurtuna. Sia sul piano dei costi sia sul piano della opportunità visto che il Comune di Vicenza ha già un ufficio stampa che lavora a pieno regime.

LA NOVITÀ
Il 41enne Bertasi, che ha lasciato poche ore fa la carica di portavoce del sindaco veneziano Luigi Brugnaro, percepirà un emolumento di 80mila euro l'anno al lordo. Il  nome del giornalista peraltro aveva fatto capolino in un servizio di Veneziatoday.it del 2017 in cui si parlava delle polemiche in seno alla amministrazione veneziana nate dalla riorganizzazione dello staff del sindaco a Ca' Farsetti. In quella circostanza la testata veneziana rivelò come il compenso del giornalista ammontasse a 50mila euro lordi: una cifra a quella data di trentamila euro in meno di quanto verrà percepito a Vicenza.

«PRECISO, STACANOVISTA E PERMALOSO» 
Bertasi, descritto da chi gli ha lavorato a fianco, come «puntuale, stacanovista, preciso, molto concentrato ma anche un po' permaloso», da giovane non ha nascosto le sue simpatie per la destra lungo l'asse Vicenza Roma.

VIA COL TEMPO, LETTA ZIO E NIPOTE
Per di più è nella capitale che la sua carriera giornalistica prende corpo alla redazione politica de Il Tempo, quotidiano della città eterna considerato vicino ad ambienti vaticani, ad ambienti prossimi ai servizi segreti e a figure cruciali della vita politica del Paese come quella di Gianni Letta (zio dell'ex premier democratico Enrico Letta a sua volta vicino al sindaco Possamai) e come quella di Luigi Bisignani.

BISIGNANI E MADRON AL GOLF CLUB BRENDOLANO
Il quale tra l'altro di recente al Golf club Colli berici di Brendola aveva presentato la sua ultima fatica editoriale scritta a quattro mani col giornalista di natali vicentini Paolo Madron.

PALAZZO CHIGI
Ad ogni modo il nuovo dirigente nel 2012, dopo l'esperienza nella redazione de Il Tempo ha iniziato il suo incarico presso la Presidenza del consiglio dei ministri: «prima nell'ufficio stampa del Dipartimento della funzione pubblica, semplificazione e riforme normative con il ministro Filippo Patroni Griffi per poi spostarsi a Palazzo Chigi nell'ufficio stampa della Presidenza con i governi guidati da Enrico Letta e Matteo Renzi». 

BACI E ABBRACCI
Bertasi in queste ore ha salutato con affetto il sindaco Brugnaro. Cosa che peraltro ha fatto storcere il naso ad un pezzo del panorama giornalistico nazionale. Alcuni mesi fa infatti Brugnaro insultò pesantemente gli inviati di Report quando questi gli posero alcune domande durante una conferenza stampa. In quella circostanza la popolare trasmissione di Rai tre stava realizzando un servizio sulla presenza mafiosa nel Veneto.

L'OMBRA DEL CASO REPORT SU CA' FARSETTI
Il primo cittadino fu coperto di critiche allorché alzò la voce contro Report con una frase che fece il giro dei media nazionali: «Siete lo schifo dell'Italia». In quella occasione Bertasi non prese vigorosamente le distanze da Brugnaro. E la cosa non passò inosservata perfino dalle parti dell'Ordine dei giornalisti del Veneto.

LE BORDATE DELLA CUB
L'attestazione di stima del giornalista nei confronti del primo cittadino lagunare ha così riaperto la ferita. Ed è in questo quadro che si colloca la presa di posizione della Cub. Che con la segretaria veneta Maria Teresa Turetta, in una nota diramata ieri, ha così tuonato: «A Vicenza stiamo assistendo ad una incontenibile corsa all'arrembaggio nei facili incarichi dirigenziali e istituzionali dalla quale prendiamo.
le distanze con fermezza».

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