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Consigli di Quartiere, pronto il regolamento: l'opposizione alza gli scudi

Fratelli d'Italia: "Una proposta irricevibile nella forma e nella sostanza"

Prosegue l’iter verso l’attivazione dei Consigli di Quartiere. Oggi la giunta ha dato il via libera al regolamento che, dopo il passaggio in commissione, approderà in consiglio comunale a breve.

Il Regolamento degli Istituti di partecipazione e dei Consigli di Quartiere è stato redatto a seguito dell'approvazione da parte del consiglio comunale della modifica dello Statuto del Comune di Vicenza che prevede appunto l’istituzione dei Consigli di Quartiere quali organi di partecipazione attiva su base territoriale.

«Dopo oltre 15 anni – ha ricordato l’assessore ai quartieri e alla partecipazione Matteo Tosetto – i quartieri della città torneranno ad avere una rappresentanza. A questo progetto di mandato ha lavorato un ampio gruppo di lavoro. Con le minoranze ci siamo confrontati in Commissione: permangono differenze, ma manteniamo l’apertura al dialogo, certi di perseguire due obiettivi fondamentali: rendere partecipi i cittadini delle problematiche e decisioni che riguardano il territorio e avvicinare le scelte dell’amministrazione alle reali esigenze della cittadinanza. Sarà nostro compito dare credibilità a questi istituti. In questa prima fase i rappresentanti dei Consigli di Quartiere saranno eletti dai consiglieri comunali e dalle associazioni del territorio. Successivamente, quando i cittadini avranno conosciuto e sperimentato il valore di questi nuovi organismi, avrà senso valutare l’elezione diretta dei suoi membri».

Il regolamento istituisce 10 Consigli di Quartiere: 1 - Centro Storico, Monte Berico; 2 - Araceli, Santa Lucia, San Francesco, Sant'Andrea; 3 - S.Pio X, Stadio, Borgo Berga, Casale; 4 - Campedello, Santa Croce Bigolina, San Pietro Intrigogna, Debba, Longara; 5 - Sant'Agostino, Ferrovieri, Gogna; 6 - San Lazzaro, San Giuseppe, SS Felice e Fortunato; 7 - Maddalene, Santa Bertilla, Villaggio del Sole; 8 - Polegge, San Paolo, San Bortolo, Laghetto; 9 - Anconetta, Ospedaletto, Saviabona; 10 - Bertesinella, Bertesina, Setteca’, Stanga.

Funzioni
I Consigli di Quartiere vengono costituiti per promuovere la partecipazione attiva della cittadinanza al processo decisionale dell’azione amministrativa
Hanno funzioni consultive e propositive sui temi connessi ai quartieri di riferimento; operano come interlocutori dell’amministrazione per individuare soluzioni e risposte alle istanze del territorio; trasmettono proposte, progetti e segnalazioni in merito a problematiche specifiche del quartiere di competenza; lavori pubblici, viabilità del quartiere; eventi, manifestazioni e attività di aggregazione e valorizzazione del quartiere; idee progettuali nell’ambito di bilancio partecipativo e patti di collaborazione; centri di aggregazione, centri civici, impianti sportivi, parchi gioco e aree verdi del quartiere.

Composizione
Ogni Consiglio di Quartiere ha 12 componenti: nove eletti dal consiglio comunale con scrutinio segreto tra i candidati iscritti nei 10 albi che saranno istituiti mediante avviso pubblico a cura del Servizio Partecipazione e tre componenti eletti tra i propri rappresentanti dal Tavolo di rete del Quartiere, che comprende tutte le realtà del territorio che ne fanno richiesta, tra cui Istituti comprensivi; Comitati Genitori delle scuole, rappresentanti delle comunità religiose, associazioni attive sul territorio, associazioni di categoria delle attività presenti sul territorio.
Ogni Consiglio di Quartiere dura in carica quanto il consiglio comunale; ha un presidente e un vice presidente; può organizzare il lavoro in gruppi tematici; si riunisce con cadenza almeno bimestrale.
La carica di consigliere di quartiere è svolta a titolo volontario e gratuito.
Il Tavolo di rete del Quartiere sarà istituito entro tre mesi dalla nomina dei 9 consiglieri eletti dal consiglio comunale.

“Una proposta irricevibile nella forma e nella sostanza, della quale evidenziamo il vulnus democratico”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Sala Bernarda, Nicolò Naclerio, esordisce così commentando il via libera della Giunta comunale al regolamento sui Consigli di quartiere. “Nella forma, su un tema di così ampio respiro, non possiamo accettare che nessuna delle proposte avanzate dalle opposizioni in Commissione sia stata accolta - spiega Naclerio - nella sostanza, ribadiamo che anche per i rappresentanti dei quartieri la via maestra sia quella dell’elezione diretta”. “Per il degrado in cui versa la città, l’incapacità di fare sintesi con il tessuto socioeconomico e lo stallo in cui versa l’azione amministrativa dopo ormai un anno di governo comprendiamo il timore di Possamai e della sua squadra di misurarsi con il consenso popolare - incalza il capogruppo di FdI - ma non possiamo accettare che in modo strumentale ci si prenda beffa dei cittadini. Peraltro - aggiunge Naclerio - dalle dichiarazioni di Tosetto scopriamo il paradosso che uno straniero che magari risiede a Vicenza da un giorno può iscriversi all’albo dei candidabili mentre un commerciante che ad esempio risiede in un comune limitrofo ma lavora da vent’anni in città non può essere della partita. In Consiglio comunale faremo la nostra parte per rispettare la democrazia e la dignità dei vicentini - chiosa Naclerio - perché riteniamo che questa proposta che pecca di democrazia e trasparenza celi dietro ai Consigli di quartiere la volontà della maggioranza di trasformare questi consessi in sezioni periferiche del Pd”.

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