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Cisl Vicenza/ sì al referendum, ma priorità è costruire consapevolezza per un voto responsabile

Referendum Costituzionale/Raffaele Consiglio, segretario generale CISL VICENZA: «Il nostro “sì” al referendum, ma la priorità resta garantire alle persone informazioni corrette, costruire consapevolezza e sollecitare a un voto responsabile».

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Vicenza, venerdì 4 novembre 2016 - «Abbiamo scelto di convocare questo Consiglio generale in forma seminariale e allargata in via straordinaria anche a tutti i Consigli generali delle categorie e federazioni di Cisl Vicenza, per darci l'opportunità di un momento di informazione e formazione sul tema del referendum costituzionale sul quale come cittadini e cittadine, prima ancora che come uomini e donne del sindacato, saremo chiamati a esprimerci in libertà».

Raffaele Consiglio, segretario generale provinciale di Cisl Vicenza, è chiaro sugli obiettivi dell'appuntamento che, oggi, a un mese esatto dal referendum, ha visto riunirsi presso l'Alfa Fiera Hotel oltre 300 tra operatori e delegati dell'organizzazione.

«Crediamo sia fondamentale innanzitutto garantire informazioni complete e comprensibili sull'impianto complessivo della riforma costituzionale e sul suo impatto potenziale, ben al di là del "fisiologico" dibattito politico che mette in campo, come sempre in tali occasioni, le diverse ragioni del sì e del no - spiega Consiglio -: solo costruendo consapevolezza intorno al tema, infatti, la scelta di voto potrà essere responsabile». «L'interesse che abbiamo sentito da parte di tanti lavoratori e cittadini intorno a questo referendum ci pare rivelare un segnale di rinata attenzione alla partecipazione e ai temi della politica - aggiunge -. Ancora di più per questo come sindacato, proprio a partire dai territori e dai luoghi di lavoro, ci sentiamo chiamati a fare corretta informazione e a dare il nostro contributo di idee e proposte».

E sulle possibili ripercussioni della riforma nell'assetto politico del Paese Consiglio precisa: «Certo non è la migliore delle riforme possibili, ma è da leggere come un possibile strumento di cambiamento e consentirà almeno di raddrizzare alcune palesi e pesanti storture del sistema».

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