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Punto nascite verso la chiusura: consiglio comunale straordinario e d'urgenza

Al San Lorenzo l'ortopedia mentre ostetricia e ginecologia sarà convogliata ad Arzignano, per il direttore sanitario dell'Ulss 5 Giampaolo Stopazzolo non ci sarebbe soluzione migliore. Il comitato "Il San Lorenzo non si tocca" fa sentire la propria voce

Il futuro dell'ospedale San Lorenzo di Valdagno e il suo Punto Nascite, saranno al centro del dibattitto nella seduta straordinaria e d'urgenza indetta dall'amministrazione comunale che giovedì, alle 17, si riunirà in Consiglio. All'ordine del giorno ci sarà l'aggiornamento sull'evoluzione della situazione del trasferimento della struttura sanitaria e verrà presentata una mozione a sostegno del sindaco e della Giunta nella difesa dell'ospedale stesso.

Sulla questione è intervenuto anche Giampaolo Stopazzolo, direttore sanitario dell’Ulss 5 e promotore della riorganizzazione che porterà alla chiusura della struttutura sanitaria. Come riportato sulle pagine de il Giornale di Vicenza, Stopazzolo spiegherebbe, dati alla mano, quanto i parti a Valdagno non siano in sicurezza.

Mercoledì, il direttore sanitario Stopazzolo e il dg Giovanni Pavesi avrebbe incontrato il sindaco Acerbi per informalo su quanto accadrà. Da programma il 22 agosto dovrebbe essere sospesa l'intera attività di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Valdagno e Arzignano. Il giorno seguente sarebbe prevista l'interruzione dei ricoveri urgenti e parti al San Lorenzo facendoli convogliare al Cazzavillan. Il 30 dovrebbe riprendere l'attività "ordinaria" al noscocomio di Arzignano.

Per quanto riguarda invece Ortopedia il 29 agosto, a Valdagno, dovrebbe essere spospesa l'attività chirurgica programmata. Il 5 settembre dovrebbe essere il giorno di chiusura del reparto di Montecchio e il 19, al San Lorenzo, dovrebbe essere prevista l'apertura della ortopedia unica. Quindi Valdagno diventerebbe il polo per gli interventi e le prestazioni mentre Lonigo e Montecchio Maggiore avrebbero la funzione di ambulatorio sul territorio. 

Il destino della struttura sanitaria di Valdagno è dunque al centro della politica regionale e del pensiero dei cittadini che si sono attivati fin da subito dando vita ad un comitato, "Il San Lorenzo non si tocca" presente anche sui social con una propria pagina. "Ormai siamo al delirio puro", scrivono sulla bacheca della pagina like creata a doc e, relativamente a quanto pubblicato sui quotidiani: "L'autore dell'articolo si è scordato di dire che il pericolo lo hanno creato gli stessi che ora gridano ai quattro venti che non è sicuro - spiegano in un post - Ha dimenticato di dire che il San Lorenzo è classificato come montano e che è una struttura di recente costruzione. Ha scordato di dire che loro sono i primi responsabili di una continua spoliazione dei reparti che ha ridotto il nostro ospedale in queste condizioni"

E ancora: "Sarà sicuro un ospedale come quello di Arzignano con strutture non adeguate al rischio sismico! Sono anni che chiediamo un'ambulanza medicalizzata h24 e questi fanno finta di non sentire. È ora di dire basta e dare un freno a questi personaggi. Basta indugiare e chiediamo ai nostri amministratori di fare tutti i passi necessari per sposare la nostra sanità con quella dell' Alto Vicentino, lasciando al loro destino Montecchio, Arzignano, fino a Trissino (ahinoi) e tutti quei comuni i cui primi cittadini hanno dimostrato che a loro della salute dei cittadini della Valle dell'Agno non gliene frega niente".

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