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Berlato contro lo spettacolo gender "Fa’Afafine"

A pochi giorni dalla polemica sullo show anti gender di Povia a Cornedo, il consigliere regionale critica lo spettacolo della Piccionaia

"A Vicenza, come purtroppo già avvenuto in altre città, si sta promuovendo uno spettacolo teatrale a dir poco discutibile rivolto agli alunni delle suole primarie senza coinvolgere in questa scelta le famiglie"

Dopo il caso dell'evento antigender di Povia in una scuola media, il Consigliere regionale e Coordinatore per il Veneto di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Sergio Berlato interviene sulla rappresentazione teatrale “Fa’Afafine”, "nella quale il protagonista è un ragazzo che vive la sua identità sessuale come le targhe alterne: nei giorni pari si sente maschio e in quelli dispari femmina. Il tutto in un contesto familiare in cui i genitori invece di essere punti di riferimento sono essi stessi guidati da una confusione dei ruoli tanto da indurre il figlio ad essere padre-madre di adulti-bambini".  

"Insomma un tripudio di ambiguità che non ha nulla di educativo – precisa il Consigliere Berlato. Comprendo la forte preoccupazione delle famiglie che tramite le 22 associazioni, tra cui il Forum Associazioni Famigliari del Veneto, il Tavolo Permanente sulla Famiglia, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli e l’Associazione Psicologi e Psichiatri Cattolici, hanno espresso la loro forte indignazione per come gli Istituti scolastici si siano resi disponibili a questo tipo di manifestazione teatrale senza neanche coinvolgere i genitori, sentire le loro opinioni in merito e valutare con loro l’opportunità di proporre ai bambini uno spettacolo così assurdo – continua Berlato.

"Ci si dimentica che la circolare ministeriale del MIUR n. 1972 del 15 settembre 2015 ribadisce che “tra i diritti e doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”. Nella descrizione dello spettacolo teatrale si fa esplicitamente riferimento al “gender creative child” e questa è una ulteriore conferma che questa iniziativa ha lo scopo di far veicolare messaggi devastanti per l’equilibrio psichico dei nostri figli – ribadisce Berlato. Non possiamo tollerare che in nome di una presunta libertà di espressione artistica si vada a violare il diritto delle famiglie di evitare che i propri figli vengano plagiati da chi diffonde queste teorie che riteniamo pericolose e inaccettabili – conclude Berlato.

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