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Il giorno più caldo: «Evitate di uscire»

Smog estivo alle stelle come le temperature del torrido mese di giugno 2019. E nella giornata di giovedì c'è il rischio che il termometro sfiori i 40 gradi, superando il record del 2003. In attesa del picco, il Comune di Vicenza avverte: «Se la situazione peggiora evitate le lunghe esposizioni all'aperto»

Arriva al suo picco questo mese bollente con la previsione di quasi 40 gradi previsti nella giornata di giovedì. Se ciò dovesse accadere giugno 2019 batterebbe il record del 2003 di 38 gradi raggiunti, diventando il più caldo di sempre. Nel frattempo è allerta ozono in città. Come rilevato dai dispositivi Arpav nella tarda mattinata di mercoledì 26 giugno, l’ozono ha superato la soglia di informazione di 180 microgrammi per metro cubo nella centralina di rilevazione di Quartiere Italia che ha segnato il valore di 186 microgrammi su metro cubo. E se la Regione Veneto ha già lanciato un allarme climatica per il grande caldo, l'ultimo bollettino parla di forti temporali nella zona delle Dolomiti Bellunesi. 

LO SMOG ESTIVO

A favorire la formazione dell’inquinante ozono, più comunemente detto "smog estivo", sono le alte temperature, che negli ultimi giorni si sono registrate anche a Vicenza assieme ad elevati tassi di umidità. Quando viene superata la soglia di informazione - avverte il Comune - è consigliato alle persone più sensibili di ridurre l'esposizione all'aperto e di non svolgere intensa attività fisica.

In caso di un aggravarsi dell’inquinamento da ozono a doversi cautelarsi maggiormente sono quindi le persone anziane, i bambini e le donne in gravidanza, oltre alle persone affette da patologie polmonari e cardiache e a chi svolge attività lavorativa e fisica all’aperto. È bene che queste persone evitino prolungate esposizioni all’aperto nelle ore più calde della giornata (indicativamente dalle 10 alle 18), riducendo al minimo lo svolgimento di attività fisiche affaticanti.

Il superamento della "soglia di allarme" (240 microgrammi per metro cubo) potrebbe comportare una serie di disturbi sanitari per le persone particolarmente sensibili a questa forma di inquinamento (irritazione agli occhi, al naso, alla gola e all'apparato respiratorio oppure un senso di pressione toracica e tosse). I disagi potrebbero aumentare se le alte concentrazioni di ozono si registrano nei periodi definiti "ondate di calore", quando le condizioni meteorologiche sono caratterizzate da elevate temperature e da alti tassi di umidità relativa.

Non va meglio nemmeno in provincia, con le centraline Arpav che registrano sforameni a Bassano (190 microgrammi); Schio (189) ed Asiago (190). Sempre secondo Arpav la temperatura più alta si è registrata ieri a Valdagno con una massima di 35.9 gradi. 

LE STATISTICHE

Marco Rabito, di Serenissima Meteo, ha riassunto i dati della Stazione Meteorologica Vicenza Idrografico: 

Dal 1924 al 1981 si sono superati i 34 gradi a giugno in appena 15 giornate (rispettivamente nei mesi di giugno di questi anni: 1935-1952-1962-1965-1967-1979-1981). Nel solo giugno del 2003 si sono superati lo stesso numero di volte.

Dal 1996 al 2018 il valore dei 34 gradi si è superato a giugno ben 67 volte. La frequenza e l'intensità delle ondate di calore sono in netto ed evidente aumento, non solo globalmente.

Quanto a singolo valore record, il dato della massima assoluta appartiene, per Vicenza (ma anche per altre località venete) proprio al 2003 con 37,4 (c'è anche un dato di 37.9) del 13 giugno 2003 e oggi verrà forse infranto.


 

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