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Sport sui colli Berici: arrampicata, motocross e parapendio

Un nuovo regolamento della Provincia disciplina le attività sportive. La parola d'ordine è "comportamenti responsabili", quelli cioè che permettono di praticare sport sui Berici limitando l'impatto ambientale. Scarica la piantina

Intesa raggiunta tra Provincia di Vicenza e amanti dell’arrampicata sportiva. Dopo alcuni incontri, e a dire il vero anche qualche acceso confronto, si è giunti all’elaborazione di un regolamento che disciplina le attività sportive sui Colli Berici, in particolare appunto l’arrampicata ma anche il parapendio e il motocross. Regolamento condiviso nei mesi scorsi con i Comuni interessati e con le associazioni sportive del territorio, per poi essere approvato dal Commissario Straordinario Attilio Schneck e diventare quindi esecutivo.

“Il regolamento –spiega il Capo di Gabinetto della Provincia Dino Secco- si era reso necessario a seguito degli interventi di valorizzazione dei Berici eseguiti con il progetto comunitario Life Colli Berici. Un milione e mezzo di euro grazie ai quali sono stati recuperati ecosistemi e ambienti naturali per lo sviluppo e la salvaguardia di flora e fauna tipici dell’area. Interventi complessi e corposi, durati ben 3 anni, che ora vanno tutelati non certo con divieti assoluti, ma con una fruizione consapevole e responsabile, che protegga l’ambiente ma che permetta anche alle persone di goderne, visto che si tratta di un vero e proprio patrimonio naturalistico, tanto da essere stato classificato Sito di Importanza Comunitaria.”

La parola d’ordine del regolamento è quindi “comportamenti responsabili”, quelli cioè che permettono di praticare sport sui Berici limitando l’impatto ambientale, rispettando la vegetazione spontanea e la fauna selvatica e domestica. E poi omogeneità, cioè regole certe, chiare e uniformi per tutta l'area dei Berici, finora interessata da pochi e sporadici regolamenti comunali o affidata al buon senso dei suoi frequentatori.

Arrampicata sportiva SCARICA LA CARTINA 
Ad ogni sport corrisponde un capitolo dove sono indicati tempi, luoghi e modi della sua pratica. Il più interessante, e anche il più discusso, è di certo l'arrampicata.
Le pareti più note e frequentate, quelle di Lumignano-Longare, sono state divise in quattro aree, recependo quasi interamente quanto stabilito dal regolamento del Comune di Longare:
- area verde (arrampicata consentita tutto l'anno): itinerari compresi tra “Lumignano Classica” e ”Vomere” e itinerari noti come “Brojon Classico” e “Brojon Strapiombi settore Pilastro”.
- area arancione (arrampicata consentita dall'1 luglio al 31 dicembre): itinerari noti come “Lumignano Nuova” e “Brojon Strapiombi settore Piardi”.
- area azzurra (arrampicata consentita dall'1 aprile al 30 settembre): itinerari compresi tra “Il commercialista” e “Sotto l'Eremo”;
- area rossa (arrampicata non consentita): tutti gli altri itinerari noti.
Due sono le aree per Castegnero-Nanto:
- area verde per gli itinerari del “Covolo” e area rossa per tutti gli altri.
A Barbarano si arrampica tutto l'anno al Monte della Cengia. 
Divieto di arrampicata invece nella parete di San Donato a Villaga, nella parete di Toara di Villaga e in zona grotta di San Bernardino a Mossano. E divieto assoluto in tutti i Berici di apertura di nuove vie di arrampicata senza autorizzazione preventiva e Valutazione di Incidenza Ambientale.

“La logica -spiegano i tecnici- è stata quella di non polverizzare l'attività di arrampicata, regolamentando questo sport nel rispetto dei ritmi della natura. Ci sono piante da salvaguardare per la loro bellezza e la loro rarità, come l'atamanta dai fiori bianchi, il camedrio giallo, la salcenella , il muscari azzurro. E poi uccelli protetti quali falco pellegrino, gheppio, corvo imperiale, rondine montana, codirosso spazzacamino, passero solitario: se disturbati durante il periodo riproduttivo possono abbandonare il nido o addirittura non nidificare. In questi particolari periodi va quindi evitata ogni forma di disturbo.”

Il Cai e il gruppo degli arrampicatori esprimono a conclusione dell’accordo una moderata soddisfazione. “Si pensi -afferma Emma Dal Prà, Presidente Cai sezione Vicenza- che nella fase iniziale del progetto i naturalisti avevano prospettato la chiusura di numerosi settori di Lumignano e di tutti i siti minori. Si ritiene che i risultati raggiunti, pur nel rispetto di una buona parte delle richieste dei naturalisti, possano garantire un’ampia frequentazione delle falesie, con alcune limitazioni peraltro già presenti nel Regolamento approvato nel 2004 dal Comune di Longare.”
“Da parte degli abituali frequentatori delle falesie -aggiunge Maurizio Dalla Libera, direttore della scuola di alpinismo- rimane il rammarico di non essere stati maggiormente coinvolti nelle fasi di elaborazione del progetto. Una diversa collaborazione avrebbe potuto limitare le tensioni fra arrampicatori e naturalisti: la chiusura totale del sito di San Donato e quella parziale di Castegnero sono infatti destinate a suscitare polemiche e malumori, molto probabilmente evitabili con una progettazione maggiormente condivisa, che avrebbe conciliato le esigenze di arrampicata con la protezione dell’habitat.”

Provincia e Cai stanno organizzando una serie di incontri che si terranno in settembre in date e luoghi da definire e che saranno aperti agli appassionati delle arrampicate. L'obiettivo è approfondire il contenuto del Regolamento, per condividerne le finalità di tutela degli habitat e di conservazione ambientale.

Parapendio
Accordo raggiunto anche per il parapendio, grazie anche all'associazione Volo Berico che si occupa di questo sport nei Berici. Tre le aree di decollo esistenti: Pineta di Brendola, Monte Molinetto di Orgiano e Monte della Croce di San Germano dei Berici. Quest'ultima è quella su cui maggiormente si è discusso. I naturalisti del Progetto Life ne avevano infatti chiesto la chiusura, viste le gravi condizioni ambientali in cui versa. Si è invece deciso di mantenerla attiva con l'impegno di Volo Berico (formalizzate in apposite Linee Guida) ad interventi di rinaturalizzazione e salvaguardia della flora presente. In conclusione: rimangono attive tre piste di decollo su tre.

Motocross
Nessuna sorpresa, per finire, per il motocross, regolamentato secondo quanto dispone il Codice della Strada: circolazione permessa sui tracciati della viabilità principale e divieto sui tracciati della viabilità minore, che comprende le strade interpoderali, i sentieri, le strade silvo-pastorali, le piste forestali, gli itinerari ciclabili, le ippovie. 

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