Villa Caldogno, visita guidata
Per celebrare il 30°anniversario dalla prima iscrizione del sito "Città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto" alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, è in programma dal 18 al 24 aprile un calendario di iniziative che prevede l'apertura straordinaria di alcune ville palladiane ed eventi nei musei.
Numerose sono le ville palladiane che saranno aperte, alcune in via straordinaria, durante i quattro giorni di eventi, proponendo alcuni eventi speciali per celebrare il trentennale.
In particolare, Villa Caldogno sarà aperta sabato 20 e domenica 21 aprile 2024 con il seguente orario: 9:00 - 12:00 / 15:00 - 18:00
Visitabile a pagamento.
Per informazioni e prenotazioni:
https://www.villacaldogno.it/
tel. 345 9302084
VILLA CALDOGNO
Non tutti sanno che gli ipercelebri palazzi e monumenti di Washington hanno un comune denominatore veneto, nella persona dell’architetto padovano Andrea Palladio che, con il suo impareggiabile stile costruttivo conquistò l’America.
In Italia ci sono 24 ville venete che dal 1996 sono iscritte nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: sono proprio quelle progettate dal Palladio. Di esse, ben 16 si trovano in provincia di Vicenza: Villa Caldogno è una di esse ed è l'unica che può far vedere ai visitatori il sistema originale di canalizzazione dell'acqua all'interno della Villa.
La stanza di Sofonisba situata a Nord-Ovest della villa, descrive le drammatiche vicende della bellissima regina cartaginese figlia di Asdrubale.
Questa tragedia fu scritta da G.G Trissino nel 1514-15 e fu pubblicata nel 1524, ed è considerata la prima tragedia italiana.
La triste vicenda di Sofonisba ispirò molti scrittori e tragediografi, a cominciare da Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio.
Sofonisba è stata una principessa cartaginese, figlia di Asdrubale Giscone e moglie di Siface, re dei Numidi.
Convinse il marito Siface ad allearsi con i cartaginesi contro i romani e fece molto per mantenere il marito a fianco della patria cartaginese in difficoltà.
Dopo la sconfitta dei cartaginesi nella battaglia dei Campi Magni ( 203 a.C) fu fatta prigioniera ma Massinissa nuovo re della Numidia, alleatosi con i romani incantato dalla sua bellezza la volle sposare. dopo la sconfitta di Siface.
Scipione, politico e militare romano, voleva farla prigioniera, temendo che potesse sobillare anche il secondo marito contro Roma, per cui Massinissa inviò a sua moglie una tazza di veleno per evitarle l'umiliazione d'andare in catene a Roma.
Sofonisba bevve il tragico dono di nozze, preferendo morire piuttosto che vivere come schiava dei Romani.
Nel prospetto posteriore nord risalta il corpo leggermente aggettante del salone centrale dove l'articolazione è affidata ad arcate cieche, segnate da chiavi di volta e cornici di imposta, entro le quali si aprono due finestre sovrastate da occhi circolari e una porta coronata da un'apertura ellittica la cui facciata prospetta su una terrazza dalla quale si può scendere in giardino.