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Tra Fora febraro e Cimbri, la Valle dell'Agno riscopre le tradizioni

Il 28 febbraio è usanza festeggiare l'approssimarsi della primavera con rumorose manifestazioni sulle colline mentre, la mattina, in Sala Soster, si terrà il convegno Cimbernauti, sugli antichi abitanti della vallata

Sarà un "fora febraro" all'insegna della tradizione e della storia nella Vallata dell'Agno. E' usanza, da secoli, celebrare l'arrivo di marzo con manifestazioni rumorose, per scacciare l'inverno affinché possa arrivare la bella stagione. Non solo, la Serenissima Repubblica scelse prorpio questa data per il capodanno "More Veneto".

Come ogni anno, nonostante ordinanze e comitati, gli appassionati degli s-ciochi (botti agli idrocarburi, molto rumorosi) hanno già annunciato che non mancheranno di festeggiare a modo loro sulle colline, mentre a Recoaro si terrà una chiassosa sfilata con "i bussolotti" con finale di festa in piazza Dolomiti. 

In questo panorama di tradizione, che, nonostante tutto, resta saldamente nel cuore di valdagnesi e recoaresi, si aggiunge l'importante appuntamento organizzato dal Liceo G.G. Trissino di Valdagno sui Cimbri, la popolazione, ancora in parte misteriosa (Celti? Germanici?), che arrivò in vallata intorno al 1.200 e che ha fortemente condizionato linguaggio e tradizioni, in modo tutt'ora riscontrabile.

Dopo un appassionato lavoro di ricerca, consultabile su twitter grazie all'hashtag ‪#‎cimbernautiliceivaldagno‬, sabato mattina, dalle 9.30, in Sala Soster, Palazzo Festari, si terrà il convegno dal titolo "Cimbernauti". Dopo un'introduzione della responsabile del progetto, la professoressa Nicoletta Dal Lago, la parola passerà al dirigente Giorgio Trivelli, per "Le genti cimbre: mito e leggenda" per poi concludersi con l'intervento di Andrea Padovan, dell'Università di Verona, sul "Profilo linguistico del Cimbro". Coordinerà la professoressa Maria Cristina Randon e, come tradizione valdagnese vuole, non poteva mancare in conclusione l'aperitivo cimbro. 

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