"Alphabet": residenza artistica del Gruppo Nanou al Teatro Comunale di Vicenza
Per il 6° anno consecutivo riprende l’esperienza delle Residenze Artistiche di Danza al Teatro Comunale di Vicenza, un format consolidato con la presenza dei giovani artisti all’interno del teatro per preparare una performance che prende spazio e corpo nel lavoro quotidiano, per poi proporla al pubblico nel corso della restituzione finale, prima tappa per la costruzione di uno spettacolo più articolato. Un sostegno concreto alla creatività e alla funzione sociale delle arti performative, una pratica diffusa nei maggiori teatri e centri culturali a livello internazionale, che permette a dei "work progress" di diventare spettacoli veri con successo di pubblico.
Il primo appuntamento al TCVI Teatro Comunale di Vicenza sarà venerdì 13 ottobre alle 19 nella Sala del Ridotto con la presentazione in anteprima dello show "Alphabet mappa (working on)" del Gruppo Nanou, una formazione ravennate, che gli spettatori berici già hanno conosciuto in precedenti performance, come la danza geometrica di "Xebeche" [csebece] visto nel dicembre dello scorso anno e l’originalissima trilogia del “Progetto Motel” nel 2013. La ricerca coreografica del Gruppo Nanou nasce dall’unione di diversi strumenti compositivi che trovano la loro sintesi nel concetto di tecnica di montaggio cinematografico, inteso come identità compositiva. Una metodologia paritaria e agerarchica tra i linguaggi della scena che individua la relazione fra corpo, suono, luce e spazio come materia complessa, indissolubilmente intrecciata al suo interno. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Si tratta di un progetto creativo - coreografia di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, interpreti in scena Sissj Bassani, Enrica Linlaud, Marco Maretti, suono curato da Roberto Rettura - che va ad indagare gli elementi della complessità per renderla leggibile e dialogica, un lavoro sul dialogo che è necessariamente confronto tra le diverse posizioni e situazioni. Esporre dialetticamente, svelare il processo creativo e compositivo, smantellando le stratificazioni per raggiungere la ragione profonda di una scelta di associazione e di relazione che plasma la composizione scenica, è la mission della de-costruzione della complessità che anima il lavoro, che vedrà la luce nella restituzione al pubblico dopo due incontri “in pratica” realizzati allo Spazio Voll di Vicenza nei giorni scorsi.
Gruppo Nanou (che prende il nome da un brano, Nannou, del musicista britannico Aphex Twin, ma anche da un nomignolo dialettale “nanò” o “tesoro”) è nato a Ravenna nel 2004 come luogo di incontro di diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. In questo contesto, corpo, suono e immagine trovano una sintesi nella coreografia, assunta come linguaggio che accomuna le diverse specializzazioni artistiche sulla scena: coreografia dell’immagine, coreografia del suono, coreografia del movimento. Le loro produzioni sono state presentate su piazze importanti come Fabbrica Europa (Firenze), il Festival delle Arti di Santarcangelo di Romagna, il Teatro Comunale di Ferrara, Drodesera (il Festival delle Arti Contemporanee di Centrale di Fies (Trento), Les Brigittines (Belgio), Unidram (Germania), Nu Dance Fest (Slovenia).