“Suoni tra le malghe” rassegna musicale ambientata nelle Prealpi Venete dell’Alto Vicentino
“Suoni tra le malghe” è una rassegna musicale ambientata nelle Prealpi Venete dell’Alto Vicentino.
I concerti proposti abbracciano diversi generi musicali e la partecipazione è sempre gratuita.
I partecipanti sono invitati a raggiungere i luoghi dei concerti principalmente a piedi, con escursioni di diversa durata e difficoltà, adatte a tutte le esigenze. Viene comunque garantito un servizio di trasporto per chi ne avesse la necessità.
Cliccando sui singoli eventi, verranno visualizzati tutti i dettagli, comprese le indicazioni per raggiungere i luoghi.
30 giugno, ore 14.00 – Malga Foraoro, Caltrano: Idraulici del suono
6 luglio, ore 17.00: coro M. Caviojo, presso Croce del Toraro
7 luglio, ore 14.00, Malga Campomolon, Chupacabra (Latin rock)
21 luglio, ore 14.00, Fiorentini (Comune di Lastebasse), McNando Quatro (musica celtica)
28 luglio, malga Camporosà (Rotzo), “gli Omogenei 2.0” (Blues, Rhythm Blues)
4 agosto, Bostel (Rotzo): Morvarc’h, musica irlandese
11 agosto, malga Campiglia (Posina), Cateaters Pipe band, cornamuse scozzesi+percussioni.
1 settembre, Malga Foraoro, Caltrano: Ensemble Terra Mater.
I “Suoni tra le malghe” nascono con l’intento di promuovere un approccio “dolce” con la montagna.
Ma che cos’è il turismo “dolce”? Se ne parla molto, anche se non sempre abbiamo un’idea precisa di che cosa si tratti. Ecco allora un’ottima definizione tratta da uno scritto del geografo Maurizio Dematteis (disponibile integralmente a questo link) che condividiamo e che cerchiamo di mettere in pratica nei nostri eventi:
Il turismo dolce ha un approccio di curiosità e di scoperta per i territori, non ricerca la mera riproduzione di una visione di montagna data dalla pianura ma ne scova i tratti caratteristici e le mille sfaccettature; è fatto dai singoli e da gruppi di persone, non dalle grandi S.p.a. o multinazionali; predilige il contatto diretto con l’ospite e lo accoglie mostrandogli che non sempre vi è un camino tirolese ad aspettarlo, ma l’atmosfera appare non di meno calorosa; nell’offerta di turismo dolce sono importanti le attività complementari che ne decretano la polifunzionalità. La sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) non è mero slogan bensì base per la stessa vitalità del comparto.
Il turismo dolce è un’idea di montagna capace di futuro, dolce, leggera e sostenibile: dolce perché ha a cuore il rispetto dell’ambiente alpino, naturale e umano; leggera nella scelta dei mezzi di trasporto e delle attività, che rinuncia alle grandi infrastrutture impattanti e ai divertimenti rumorosi e inquinanti; sostenibile per il territorio, per chi lo vive e per chi lo frequenta, dal punto di vista ambientale, economico e sociale”.
La foto è di Gilles Cortiana