Stagione teatrale di Thiene: tutti gli spettacoli
La Stagione di Prosa di Thiene festeggia i suoi quarant’anni e si mostra al pubblico con un calendario 29-20 di classe e fascino, vantando un’attrattività che si è consolidata, di cartellone in cartellone, in quattro decenni di proposte di altissima qualità, in un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale.
Non è un caso se attori di primo piano dichiarano ad ogni Stagione di essere felici di venire a Thiene, ben lieti quando, poi, possono tornarci negli anni a seguire.
Sarà per la magia del Teatro Comunale, una “bomboniera” curata ed accogliente che invita, sia gli spettatori che gli attori, ad entrare e vivere, per l’arco di una serata, in un’atmosfera di emozioni e di empatia che rende unico ed indimenticabile uno spettacolo, con un “quid” che molte altre strutture teatrali non hanno, sarà per il pubblico, competente ed esigente, che ben conosce il linguaggio teatrale, certo è che la Stagione di Prosa di Thiene si connota per una straordinarietà che la rende appuntamento atteso e familiare per migliaia di spettatori e per le Compagnie di tutt’Italia.
Quest’anno, dunque, il cartellone XL si presenta con un’offerta di drammi, commedie e musical sia del teatro classico che contemporaneo ed una dovizia di altri appuntamenti che, dalla lirica al teatro ragazzi, faranno da cornice alla Prosa, per un totale di 42 serate da ottobre a marzo, includendo l’Elisir d’Amore, le rassegne DomenicaTeatro e Thiene all’Opera.
Il pubblico potrà applaudire i migliori attori di teatro nelle migliori produzioni del momento, come Gigio Alberti, Ettore Bassi, Barbora Bobulova, Franco Branciaroli, Paolo Calabresi, Antonio Catania, Simona Cavallari, Arturo Cirillo, Massimo De Francovich, Giovanni Esposito, Stefania Felicioli, Anna Foglietta, Alessandro Haber, Simona Marchini, Umberto Orsini, Maria Paiato, Alvia Reale, Michele Riondino, Federica Rosellini, Valerio Santoro e David Sebasti.
GLI SPETTACOLI
L’onore di aprire la Stagione di Prosa 2019/20 spetta a “Falstaff e il suo servo”, di Nicola Fano e Antonio Calenda, che ne firma anche la regia, tratto da William Shakespeare, in scena il 4, 5 e 6 novembre 2019.
Franco Branciaroli e Massimo De Francovich danno vita a una nuova ed inedita coppia teatrale, che, tra dramma e commedia, evoca le avventure e le burle di cui è vittima Falstaff, non solo quale protagonista de Le allegre comari di Windsor, ma anche per il suo ruolo in Enrico IV ed Enrico V. In scena sono evocate tutte le avventure di quest’uomo che confonde i piaceri con la natura, la furbizia con il caso, mettendolo a confronto con un altro personaggio, un Servo che – come Iago – crede di poter addomesticare la realtà; o, come Puck, pensa di poter «mettere una cintura al mondo». Il conflitto fra i due richiama anche tante altre coppie celebri del teatro shakespeariano e non solo. Ne sortisce un catalogo delle beffe subite dal personaggio fino all’epilogo drammatico: la rottura con l’amico/allievo di sempre, re Enrico, e l’abbandono in solitudine, lontano dalla guerra di Agincourt, dove tutti gli altri conquisteranno gloria eterna. La produzione è del Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati e Teatro Stabile d’Abruzzo.
Il 19, 20 e 21 novembre 2019 Gigio Alberti, Barbora Bobulova, Antonio Catania, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Valeria Angelozzi saranno i protagonisti di una commedia che, dal lontano 206 a.C., ha appassionato tutte le epoche, “Anfitrione” di Sergio Pierattini e la regia di Filippo Dini in una produzione Valerio Santoro per La Pirandelliana in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana. In questa torbida storia si consuma il più perfido dei tradimenti: quello inconsapevole di una moglie che si concede ad una divinità, invece quanto mai consapevole di goderne le grazie. Il paesaggio nel quale inizia la commedia è quello di un esterno di una notte che sembra non finire mai, una notte che è stata prolungata apposta da Giove, proprio per poter giacere con la sua amata mortale, più tempo possibile.
Il tema che si sviluppa, il suo paradosso, la struttura e l’ambientazione della commedia, sembrano suggerirci una riflessione profonda, quasi archetipica del nostro essere mortali, del nostro rapporto con noi stessi, con le nostre paure, in definitiva con il nostro doppio.
Il 3, 4 e 5 dicembre 2019 con il capolavoro di Michail Bulgakov, “Il maestro e Margherita” nella riscrittura di Letizia Russo e la regia di Andrea Baracco. In scena Michele Riondino, Francesco Bonomo e Federica Rosellini con Giordano Agrusta, Carolina Balucani, Caterina Fiocchetti, Michele Nani, Alessandro Pezzali, Francesco Bolo Rossini, Diego Sepe, Oskar Winiarski, produzione Teatro Stabile dell’Umbria con il contributo speciale della Brunello Cucinelli Spa in occasione dei 40 anni di attività dell’impresa.
«l Maestro e Margherita - scrive il regista - è un romanzo perturbante, complesso e articolato come il costume di Arlecchino, in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi (se ne contano circa 146), che costituiscono una sorta di panorama dell’umano e del sovraumano». «Nella versione teatrale proposta – aggiunge Letizia Russo – le tre linee narrative su cui si muove il racconto di Bulgakov (l’irruzione a Mosca del Diavolo, la tormentata storia d’amore tra il Maestro e Margherita, e la vicenda umana di Ponzio Pilato, che dovrà decidere delle sorti di un innocente) saranno restituite attraverso un meccanismo di moltiplicazione di registri e ruoli, facendo dell’evocazione e dell’immaginazione le chiavi per immergersi in un racconto complesso e tragicomico come la vita».
In cartellone il 17, 18 e 19 dicembre 2019 ci sarà “Madre Courage e i suoi figli”, di Bertold Brecht nella traduzione di Roberto Menin, musica di Paul Dessau e la regia e drammaturgia musicale di Paolo Coletta. Con Maria Paiato ci saranno Mauro Marino, Giovanni Ludeno, Andrea Paolotti, Roberto Pappalardo, Anna Rita Vitolo, Tito Vittori, Mario Autore, Ludovica D’Auria e Francesco Del Gaudio. Brecht scrisse il testo quando era già in esilio nel 1938 alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Un’opera di contraddizioni e antinomie: Madre Courage si sforza di proteggere i suoi figli dalla guerra, grazie alla quale lei stessa vive e guadagna, ma li perde inesorabilmente uno dopo l’altro. In un tempo distopico, dove l’essere umano è capace di abituarsi addirittura alla sua stessa fine, questa donna si muove in un mondo che già non c’è più; sopravvissuta fra i sopravvissuti, nonostante la morte dei figli, continua tenacemente a maledire la pace e a credere che non tutto sia perduto. Nuova versione del capolavoro brechtiano dalle forti componenti musicali, dove parola, corpo e musica si fondono per ritrarre un’agghiacciante umanità che somiglia così tanto al nostro presente. Lo spettacolo è una produzione Società per Attori e Teatro Metastasio di Prato, in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival, Napoli Teatro Festival Italia.
In pieno clima natalizio, il 21 dicembre 2019, fuori abbonamento, viene proposto “A Christmas Carol”, con musiche originali di Alan Menken, ispirato al racconto di Charles Dickens, direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, con la regia e coreografie di Fabrizio Angelini, nella versione italiana di Gianfranco Vergoni. Il Musical “A Christmas Carol” è uno spettacolo coinvolgente, a tratti commovente, ma al tempo stesso frizzante e scorrevole, nonostante le tematiche importanti veicolate in maniera essenziale. Trae dalla vicenda dickensiana il messaggio dietro il testo, l’essenza oltre la forma. Atmosfere noir e giochi di luci e ombre rendono questo adattamento potente ed efficace, anche grazie a coinvolgenti scene corali e vorticose coreografie, impreziosite dalla vivacità dei costumi. Lo spettatore si trova così immerso in una Londra ottocentesca, nella quale l’avaro protagonista Ebenezer Scrooge riceve la visita degli spiriti del Natale passato, presente e futuro. Grazie al loro intervento il ricco e spietato uomo d’affari ritroverà la retta via, mutando radicalmente il senso della sua vita. “A Christmas Carol” è una produzione Compagnia dell’Alba in coproduzione con il TSA, Teatro Stabile d’Abruzzo.
La Stagione quindi proseguirà il 21 gennaio 2020, repliche al 22 e al 23, con “La scuola delle mogli” di Molière nella traduzione di Cesare Garboli e la regia di Arturo Cirillo in una produzione Marche Teatro- Teatro di Rilevante Interesse Culturale, Teatro dell’Elfo - Teatro d’Arte Contemporanea e Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale.
“La scuola delle mogli” è una commedia di sorprendente maturità in cui si respirano amarezza e modernità. «Vi sono la gioia e il dolore della vita - scrive il regista - il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi.» Al centro della scena una casa girevole e stilizzata, di cui all’occorrenza si mostra l’interno con la camera-prigione in cui vive Agnese e l’esterno con una finestra che affaccia su una piazzetta dove avvengono gli incontri tra i vari personaggi. Il protagonista principale, prosegue il regista «si fregia di un doppio nome e di una doppia identità, come doppia è la sua natura. È uno spietato cinico ma anche un innamorato ossessivo, un indefesso fustigatore delle debolezze altrui come anche una fragilissima vittima del proprio gioco. Al centro una giovane donna cavia di un esperimento che solo una mente maschilista e misantropica poteva escogitare.» Il cast è formato da Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo e Giacomo Vigentini.
Non poteva mancare, quindi, un altro grande ed amato autore classico, Carlo Goldoni: Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli e Lucia Schierano, con gli attori della Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto, portano in scena il 28, 29 e 30 gennaio 2020 “La Casa Nova”, per la regia di Giuseppe Emiliani in una produzione 2019 Teatro Stabile del Veneto.
Un frenetico affannarsi anima il mondo della casa “nova”. Protagonisti sono Anzoletto e Cecilia, novelli sposi, alle prese con un oneroso trasloco. Lei è capricciosa, amante dell’eleganza e del lusso. Lui debole e incapace di opporsi alle pretese della consorte. Le vicende della casa sono spiate dalla curiosa “serva” Lucietta e guardate con ostilità dalla sorella di lui Meneghina, ansiosa d’una decorosa sistemazione con l’amato Lorenzino.
Spiano il tutto le pettegole Checca e Rosina, due sorelle dalla condotta saldamente ancorata ai dettami della buona borghesia, ma inconsapevolmente affascinate dalla voglia di cambiare. Sarà la sagacia della prima a sciogliere ogni intreccio, procurando l’intervento decisivo del ricco Cristofolo, il parente dai sani principi che con saggia laboriosità si è costruito una fortuna.
Il pubblico del Comunale potrà quindi applaudire l’11, 12 e 13 febbraio 2020, per la nona volta protagonista a Thiene (l’ultima è stata nella Stagione 2014/15), Umberto Orsini che questa volta veste i panni de “Il costruttore Solness”, di Henrik Ibsen con Lucia Lavia, Renata Palminiello, Pietro Micci, Chiara Degani, Salvo Drago e con Flavio Bonacci in uno spettacolo di Alessandro Serra prodotto dalla Compagnia Orsini e Teatro Stabile dell’Umbria.
«Solness è un grande costruttore che edifica la propria fortuna sulle ceneri della casa di famiglia della moglie derubandola di ogni possibile felicità futura. È terrorizzato dai giovani che picchiano alla porta e chiedono ai vecchi di farsi da parte. Ma la giovane Hilde non bussa, irrompe con implacabile energia. Lui si nutre della vita delle donne che lo circondano – scrive Alessandro Serra - ma quest’ultima gli sarà fatale e lo accompagnerà fino al bordo del precipizio. Ibsen edifica una casa dall’aspetto perfettamente borghese e ordinario, nelle cui intercapedini si celano demoni e principesse dimenticate. Il giorno del giudizio sotteso in tutta la sua opera trova conferma nel momento della sentenza finale. Una condanna inesorabile che sarà lo stesso Solness ad emettere contro se stesso, senza pietà.»
Da mar. 18 a gio 20 Febbraio 2020 il sipario si aprirà su Alessandro Haber e Alvia Reale protagonisti di “Morte di un commesso viaggiatore”, di Arthur Miller, nella traduzione e adattamento di Masolino D’Amico e la regia di Leo Muscato, con Alberto Onofrietti, Josafat Vagni, la partecipazione di Duccio Camerini e con Carlo Ragone, Fabio Mascagni, Beniamino Zannoni, Paolo Gattini, Caterina Paolinelli, Margherita Mannino e Anna Gargano.Questa è senza dubbio la Grande Commedia Americana, quella che gli americani sentono come più autenticamente “loro”. E’ la storia di un piccolo uomo, nato in un’America giovane ed impaziente, e del suo sogno, più grande di lui. Willy Loman, forse figlio di immigrati, è un commesso viaggiatore senza radici che vuole salire nella scala sociale. Sogna ad occhi aperti il successo facile. Ha allevato i figli al culto dell’apparenza e della superficialità, a essere attraenti e popolari puntando tutto sull’effimero. Ne ha fatto dei falliti. Quando le forze di Loman, vittima di un sistema, vengono meno il suo mondo si incrina sprofondandolo in un baratro di sconforto. Lo spettacolo è una produzione Goldenart production, in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile di Bolzano.
La seconda proposta fuori abbonamento sarà il 27 febbraio 2020 “Alice in wonderland” del Circus-Theatre Elysium basato sulla leggendaria storia di Lewis Carroll, con le coreografie di Julia Sakharova in una produzione Light Can Dance, marchio di Light Eventi srls. Il Circus-Theatre Elysium, fondato nel 2012, è un circo collettivo che abbraccia i più esperti produttori, i migliori registi e attori. Spettacolo teatrale ed eccentrico unico al mondo in cui un cast di trenta atleti acrobati e ballerini professionisti racconta la fiaba di Alice nel mondo delle meraviglie, arricchita nella linea dell’amore: la ragazza si innamora del Principe Azzurro ed entrambi gli eroi devono superare ostacoli inimmaginabili. Con questo show va in scena la più innovativa delle arti circensi, che intreccia molteplici discipline: la ginnastica acrobatica, la recitazione, la danza. I personaggi di questa favola strabiliante – la graziosa Alice che entra in un mondo sotterraneo e onirico insieme al coniglio bianco (Bianconiglio), il Gatto del
Cheshire (Stregatto), la Regina di Cuori e la Regina Nera - appariranno davanti al pubblico nella loro interpretazione circense, sullo sfondo di impressionanti scene 3D.
Nono appuntamento è il 3, 4 e 5 marzo 2020 con “Bella figura” di Yasmina Reza, nella traduzione di Monica Capuani e la regia di Roberto Andò. Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti e la brillante Simona Marchini sono i protagonisti di una commedia che il regista inglese Matthew Warchus ha definito, in modo appropriato, una “tragedia divertente”. «Un uomo e una donna, nel parcheggio di un ristorante fuori città. Lei, Andrea, madre single e impiegata in una farmacia, è ancora in macchina. Il suo amante, Boris, un piccolo imprenditore di verande, sta cercando di convincerla ad uscire, malgrado il passo falso appena commesso: farsi scappare che quel ristorante gli è stato consigliato dalla moglie. “Bella Figura” - scrive Yasmina Reza - esplora la notte che segue a quell’errore fatale. Poco dopo, una seconda coppia entra in scena: Eric e Francoise, insieme a Yvonne, la madre di Eric. In breve emerge che sono legati alla prima coppia da un segreto imbarazzante. Nelle mie opere non racconto mai vere e proprie storie, lo stesso accade anche qui. A meno che non si consideri l’incerta ed ondeggiante trama della vita, di per se stessa, una storia.»
Decimo spettacolo del cartellone della Prosa in abbonamento è “Mi amavi ancora…”di Florian Zeller, nella traduzione di Giulia Serafini, in scena il 16, 17 e 18 marzo 2020 con Ettore Bassi e Simona Cavallari, la regia di Stefano Artissunch in una produzione a.ArtistiAssociati, Synergie Arte Teatro. In scena anche Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano.«Credo - scrive il regista - che la fortuna di questo giovane autore vincitore di numerosi premi in tutti i palcoscenici del mondo sia una raffinata ed eccellente scrittura ricca di colpi di scena e densa di umorismo, dove il passato ed il presente giocano a nascondino come la verità e la menzogna.» Lo scrittore e drammaturgo Pierre è morto in un incidente d’auto. Anne, la sua vedova, scopre degli appunti per la stesura di una futura commedia, con protagonista un uomo sposato, scrittore, innamorato di una giovane attrice. Fiction o autobiografia? Presa dal dubbio Anne inizia ad indagare. Contatta Daniel, il migliore amico di Pierre, ma anche Laura Dame, attrice menzionata nelle note della commedia, che sospetta essere l’amante del marito. Flashback in situazioni inaspettate, lo spettatore si immedesima nei personaggi in una ricerca in cui si mescolano realtà e immaginazione, paura e risate.
Il 26 marzo 2020 David Riondino e Dario Vergassola, in “Odissea di un Racconto Mediterraneo. L’ultima Odissea – Canto XXIV”. Ultimo spettacolo fuori abbonamento.
David Riondino e Dario Vergassola danno voce, con Odissea di un racconto mediterraneo, al 14° canto del poema omerico. Odisseo sa bene che l’ennesimo viaggio non terminerà con l’arrivo a Itaca perché nel regno dei morti l’indovino Tiresia gli ha predetto il suo peregrinare lontano dal mare portando sulla spalla un remo, come un’espiazione. Quando Odisseo sarà così lontano dal mare che, al suo passare, la gente scambierà il remo per un ventilabro (uno strumento con cui i con cui i contadini ventilavano, appunto, il grano sull’aia), allora l’eroe sarà giunto alla fine delle sue fatiche. Riondino e Vergassola da lì partono, dai patti di pace che chiudono i ventiquattro canti dell’Odissea che conosciamo e ci trasportano in un’altra Odissea, enigmatica e misteriosa e forse mai scritta se non l’immaginario di ognuno di noi.
ODISSEA DI UN RACCONTO MEDITERRANEO
L'ultima Odissea - Canto XXIV Ideato e diretto da Sergio Maifredi e prodotto da Teatro Pubblico Ligure con la consulenza letteraria di Giorgio Ieranò e Matteo Nucci, Odissea un racconto mediterraneo si propone di riportare all’originaria forma orale un caposaldo della letteratura occidentale come l’Odissea, affidata a moderni cantori, che collegano parole antiche a pensieri moderni. A ognuno di essi – o a una coppia, come in questo caso – viene affidato un canto del poema omerico. E’ uno dei progetti di maggiore successo ideati e diretti da Maifredi per Teatro Pubblico Ligure, che da dodici anni consecutivi viene rappresentato in tutta Italia con più di 1300 repliche all’attivo.
I GIOVANI E IL TEATRO
Anche quest’anno saranno offerti agli studenti delle Superiori, individuati di volta in volta dagli Istituti Scolastici di appartenenza, cinquecento biglietti gratuiti per far conoscere il teatro alle giovani generazioni. Il progetto è supportato economicamente dal Lions Club Thiene Host. Prosegue anche per questa Stagione la riduzione di abbonamenti e biglietti che viene estesa sino ai 30 anni di età, anziché 25.
PRENOTAZIONI, PREVENDITA E VENDITA
ABBONAMENTO per 10 spettacoli
Platea Poltronissime € 270,00
Platea Poltrone I € 220,00
Platea Poltrone II € 200,00
1ª Galleria Centrale € 220,00
1ª Galleria Laterale € 180,00
2ª Galleria € 95,00
2ª Galleria Ridotto* € 65,00
Cambio Turno Abbonamento € 2,00
BIGLIETTI PROSA
Platea Poltronissime € 30,00
Platea Poltrone I € 26,00
Platea Poltrone II € 23,00
1ª Galleria Centrale € 26,00
1ª Galleria Laterale € 20,00
2ª Galleria € 12,00
2ª Galleria Ridotto* € 10,00
* under 30
SPETTACOLI FUORI ABBONAMENTO
A Christmas Carol, Alice in Wonderland, Odissea di un racconto mediterraneo
Platea e 1ª Galleria € 18,00